I ragazzi non si sono fatti intimidire dal coronavirus e sono scesi in piazza in occasione del sesto sciopero globale per il clima, per rimarcare un immediato cambio di rotta in favore dell’ambiente.
Questa mattina, davanti a Piazza Matteotti, un gruppo di ragazzi di Friday For Future Genova ha protestato contro le grandi aziende petrolifere e le multinazionali che “hanno barattato la nostra salute e il nostro futuro” per il proprio profitto economico.
“La crisi climatica non è mai stata affrontata con la giusta consapevolezza perché non c’è la volontà politica ed economica per farlo – hanno detto – Gli adulti non guardano al futuro con la stessa paura con cui lo guardiamo noi giovani, prendono decisioni che non avranno conseguenze sulla loro vita, ma sulla nostra”.
La protesta si è svolta in modo pacifico e rispettoso delle norme anti-Covid. Tutti indossavano le mascherine e rispettavano le distanze di sicurezza.
Un segno, questo, che anche in tempi di pandemia si può far sentire la propria voce pur rispettando le regole. E che acquista ancora più significato provenendo proprio dai giovani, considerati da sempre i più restii al rispetto delle disposizioni sanitarie.
I ragazzi di Friday For Future Genova chiedono di essere ascoltati prima che sia troppo tardi. E presentano un documento intitolato “Ritorno al Futuro Liguria” dove suggeriscono molte proposte per la nostra regione.
“A Genova la prima cosa da fare è agire sull’area del Porto. C’è uno studio che dimostra come in quell’area siano in aumento le malattie respiratorie. Tra le tante cose che proponiamo nel nostro documento, sicuramente una delle più importanti e urgenti riguarda l’elettrificazione delle banchine. Dopodiché bisogna intervenire sul trasporto pubblico. Migliorando i servizi pubblici di autobus e treni, sempre più persone saranno incentivate a lasciare a casa il mezzo privato per i propri spostamenti quotidiani”.