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Il vizietto

“Il vizietto” del DDL ZAN

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Tempo di lettura: 2 minuti

Buongiorno a tutti.

“Signore e Signori benvenuti a bordo.” Stop. Lufthansa sostituisce questo saluto con un semplice “Buongiorno a tutti.”

Un saluto gender neutral e inclusivo perchè è importante rivolgersi a tutti gli ospiti dell’aereo senza nessun tipo di discriminazione.

I cambiamenti, si sa, passano anche e soprattutto attraverso le parole che utilizziamo quotidianamente.

A voi toglie qualcosa?

Sedici anni, primo fidanzatino portato a casa di mamma e papà: capelli dritti a spazzola, ciuffo biondo tinto in stile anni 80 e, udite udite, orecchino! “Ma ti rendi conto! Ma dove andremo a finire” tuonò mia madre. “Mamma, l’orecchino ormai lo portano anche i ragazzi e non c’è niente di male. Quante volte mi hai raccontato che ai tempi dell’università – Perugia 1955 – tu mettevi lo smalto rosso anche se allora era considerato poco conveniente per una donna?” “Rosella, che cosa c’entra, era smalto, non un orecchino ad un ragazzo”.

Era smalto, era orecchino e fortunatamente oggi molte cose sono cambiate, perlomeno in superficie. Smalto, rossetto, trucco e orecchini sono stati sdoganati, fermo restando che David Bowie, Simon le Bon, John Taylor, Boy George e il nostro amatissimo Renato Zero erano già molto tinti e molto rossettati anni prima di Achille Lauro e Damiano dei Maneskin.

Damiano David M- aneskin
Damiano, vocalist dei Maneskin

Il bel Damiano a Polonia – anche lei messa piuttosto male in quanto a diritti  – a sostegno della comunità Lgbtq+ ha baciato sulla bocca il chitarrista Thomas Raggi urlando che “Tutti dovrebbero essere completamente liberi di essere quel caxxo che vogliono.” Punto.

Il ddl Zan a voi toglie qualcosa?

Frequentavo il Liceo Classico e personalmente non mi ricordo nessun accanimento omofobo su nessun personaggio fuori dagli schemi. Un cantante o una band potevano piacerti o meno, ma per la musica, non per come si presentavano sul palco.

Il mondo dell’arte, però, è un mondo a parte, sempre un po’ più avanti e molto più libero del mondo in cui viviamo noi comuni mortali.

A voi toglie qualcosa?

Nella vita quotidiana, però, le cose sono sempre più complicate e in questi anni l’Italia è rimasta clamorosamente indietro in tema di diritti civili. Solo Croazia e Lituania fanno peggio di noi e intanto i dati ci dicono che da noi ben

il 92% delle persone LGBT è oggetto di discriminazione.

Oltre alle aggressioni – in aumento – il grosso problema, che Arcigay sottolinea, è quello delle discriminazioni nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici.

Per giunta stiamo assistendo ad una preoccupante pagina politica in occasione del ddl Zan il cui titolo è semplice e lineare: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità  di genere e sulla disabilità.”

A voi toglie qualcosa?

È necessario inquadrare i reati correttamente e legiferare in modo che le pene siano adeguate al tipo di reato commesso. Basti ricordare che soltanto nel 1996 la violenza diventa da carnale a sessuale e da reato contro la morale a reato contro la persona.

Un passo fondamentale che ha cambiato il destino di chi ha subito una violenza e ha deciso – non sempre avviene, per molteplici motivi – di denunciare.

A voi toglie qualcosa?

Ogni legge che aggiunge una tutela dovrebbe essere ben accolta. Il punto è che non bisogna esagerare troppo con le tutele, altrimenti si finisce come con le quote rosa, con le molestie in ufficio e via dicendo. Altro discorso è come sta procedendo la gestione del ddl Zan tra politici e tra cittadini.

Una undicenne contro la propaganda gender a scuola

Il Carroccio ha presentato ben 700 emendamenti. FI 80 e il disegno di legge slitterà a settembre, con il chiaro intento di affossare la legge. La leghista Faggi ha scomodato anche Dio che “Se ci avesse voluto diversi ci avrebbe fornito gli strumenti per cambiare sesso.”

No comment.

lgbt
Quelli delle consonanti

Per fortuna ci sono i cittadini sotto i 30 anni a fare la vera differenza: il 75% è, infatti, a favore del ddl.

A voi toglie qualcosa?

L’obiezione che sento più spesso è questo presunto attacco alla personale libertà di opinione. Questo timore largamente diffuso che potremmo non essere più liberi di dire che siamo contrari alle coppie omosessuali, alle unioni civili dei gay e via dicendo.

Non è questo il ddl Zan: se Luca e Paolo che vivono insieme vi procurano la gastrite potrete dirlo liberamente. Quello che non potrete più fare è insultarli, minacciarli, intimorirli, picchiarli solo perché sono gay e vivono insieme.

A voi toglie qualcosa?

La legge sull’aborto, come quella sul divorzio, non volevano mica costringervi a modificare il vostro pensiero!

Ciascuno di noi ha il sacrosanto diritto di pensare che aborto e divorzio siano immorali. Però le due leggi tutelano chi la pensa diversamente e per motivi assolutamente personali deve ricorrere ad una interruzione di gravidanza o procedere con una separazione.

A voi toglie qualcosa?

Fatemi capire che cosa cambia nella vostra vita se Luigi si percepisce e si veste da Maria e viceversa. La vita cambia a Luigi, con il ddl Zan, perché se insultato, minacciato o picchiato, il crimine di odio per “motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa” (legge Mancino) si estende a motivazioni basate su “sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.”

Ora, se la maggior parte di noi/voi non commette reati di questo tipo, mi dite che cosa vi toglie questa legge?

Non mi pare che la legge Mancino abbia mai cancellato la libertà di esprimere pensieri ed opinioni assolutamente razziste. Ci sarà sempre, in uno stato democratico, la libertà di pensiero, di qualsiasi pensiero.

Potrete continuare liberamente ad avere attacchi di gastrite quando incrociate sul pianerottolo Paola e Monica. Però dovrete stare zitti e buoni: per loro fortuna, se questa legge passerà, non potrete più insultarle.

Andatevi a leggere la storia di Leelah Alcorn, ragazza transgender morta suicida a 17 anni, pochi anni vissuti tra dolore, incomprensione, solitudine pesantissima, rifiuto da parte della famiglia e del mondo esterno. E chissà quante Leelah ci sono nel mondo, in questo mondo dove tutto, o quasi, deve apparire perfetto, patinato, “normale”.

Siamo noi che togliamo qualcosa, addirittura la vita, se non facciamo in modo che i reati di omotransfobia vengano giudicati con leggi adeguate.

Le nuove generazioni, di cui tanto si parla e poco si fa, devono poter crescere con una visione più aperta e tollerante. E il ragazzino che a Napoli giorni fa ha tuonato “Ma è  una cosa normalissima” a quanti volevano cacciare dalla spiaggia le due ragazze lesbiche dimostra che la rivoluzione culturale è fondamentale per poter progredire. Per il resto possiamo continuare a pensare quell’accidente che ci pare.

Diffidiamo, però, di chi invoca a voce altissima una presunta morale integerrima e la tutela dei costumi tradizionali. Diffidiamo anche di chi si sottrae a priori a qualsiasi tipo di dialogo.

Vale sempre la pena ricordare com’era morto il presidente dell’Unione per l’Ordine Morale” in quel capolavoro di film del 1978 che è “Il vizietto”: tra le braccia di una prostituta minorenne e nera…

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Info Rosella Schiesaro

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Da Savona a Cortona, la mia città dell’anima. Sono giornalista e da oltre vent’anni mi occupo di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Il diario di Tourette è il mio magazine, Giorgio Caproni il mio poeta e Vasco Rossi il mio cantante. Mi sono laureata con il massimo dei voti con una tesi intitolata Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ho ideato In viaggio con Giorgio Caproni, un percorso di lettura unico e coinvolgente che conduce alla scoperta delle sue poesie più significative. Racconto il mondo con passione, sensibilità e uno sguardo sempre attento alla bellezza nascosta nelle parole e nelle storie.

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