Ha ucciso la sorella la sera del 1 maggio 2022 accoltellandola mentre l’aspettava sotto casa. Lo ha fatto dopo aver minacciato la sua famiglia perché aveva bisogno di soldi, 15mila, la somma di denaro che aveva sperperato nelle ultime settimane.
“Tra cinque minuti io controllo il conto, se non ho i soldi stasera, tua figlia e Gianluca (il marito) sai che fine fanno?” le minacce rivolte al padre con una telefonata il quale aveva avvertito le forze dell’ordine, che purtroppo avevano temporeggiato.
Gli agenti infatti avrebbero consigliato all’uomo di restare in casa e presentare denuncia solo se il figlio li avesse raggiunti nell’abitazione. Ma ormai era troppo tardi Scagni aveva già premeditato l’omicidio di sua sorella che si sarebbe consumato poche ore più tardi proprio sotto casa della vittima.
Immediata la condanna all’uomo dopo l’accaduto. Condannato in primo e secondo grado a 24 anni e sei mesi di reclusione ma adesso i suoi legali puntano ad uno sconto di pena. La prossima udienza ci sarà l’8 ottobre e gli avvocati puntano al fatto che i giudici non hanno riconosciuto le aggravanti di crudeltà e mezzo insidioso (perché il coltello era nascosto in una busta di plastica) e abbiano invece riconosciuto all’assassino la sua seminfermità mentale. Il prossimo obiettivo dei legali di Scagni è quello di smontare anche l’aggravante della premeditazione e se il ricorso venisse accettato il killer potrebbe beneficiare di uno sconto di pena che lo porterebbe a 16 anni di reclusione.