Ospedale Gaslini Morta la bimba soccorsa in piscina dopo due giorni di ricovero
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Un altro traguardo per il Gaslini: salvata una bambina di 13 mesi

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L’Istituto Gaslini di Genova si conferma, ancora una volta, un’eccellenza italiana e un punto di riferimento in Liguria e a livello internazionale. Due equipe mediche multidisciplinari hanno infatti portato a termine una serie di delicatissimi interventi per salvare una bambina palestinese di 13 mesi, arrivata in Italia lo scorso 11 marzo su un volo dell’Aeronautica Militare nell’ambito di una missione umanitaria.

La piccola paziente soffriva di una forma estrema di tetralogia di Fallot, con atresia polmonare, assenza dell’arteria polmonare sinistra, una singola arteria polmonare destra stenotizzata ed era inoltre affetta da idrocefalo ostruttivo. La cagionevole condizione di salute aveva imposto l’utilizzo di stent, speciali divaricatori metallici capaci di ridurre una stenosi e di escludere un aneurisma, per tenere in vita la bambina. Le cure palliative ricevute in Israele a partire dai due mesi non erano però sufficienti per scongiurare il peggio, per cui la recente missione umanitaria, gestita in sinergia con la Direzione Sanitaria e la Direzione Generale del Gaslini, l’ha identificata insieme alla madre in Egitto e l’ha portata in Italia.

L’Istituto Gaslini ha organizzato e gestito il delicato trasferimento all’ombra della Lanterna, occupandosi in primis dell’assistenza durante il viaggio. Un’equipe specializzata nel trasporto di pazienti critici in ambienti difficili della UOC Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica del Gaslini e composta dal dottor Andrea Moscatelli e dall’infermiera pediatrica Morgana Bacherini ha infatti assistito la piccola paziente in un momento altamente rischioso, garantendo così le successive fasi di intervento.

I due interventi al Gaslini

Il 19 marzo, infatti, il dottor Roberto Formigari haguidato un team cardiologico nella conferma diagnostica e dilatazione dello stent, migliorando così il flusso polmonare destro della piccola. Il 3 aprile, il team guidato dal direttore della UOC Cardiochirurgia del Gaslini, il cardiochirurgo Guido Michielon, ha poi optato per la correzione della cardiopatia, con l’incognita di un’arteria polmonare sinistra poco visualizzabile.

I medici hanno poi identificato a Barcellona la valvola da donatore umano per creare la connessione fra cuore e polmoni, occupandosi del trasporto a Genova. Al termine di un intervento delicatissimo, i chirurghi hanno ricostruito alla bimba un cuore a 4 camere, con separazione fra sangue ossigenato e non ossigenato, ripristinando il flusso polmonare simmetrico e assicurandole due polmoni, con saturazione arteriosa 100%, senza difetti residui.

Dopo essere stata trasportata in terapia intensiva, la piccola ha ricevuto assistenza post-operatoria prima di essere sottoposta al successivo intervento neurochirurgico per il trattamento dell’idrocefalo ostruttivo a cura del team della UOC Neurochirurgia del dottor Gianluca Piatelli. Altrettanto fondamentali il lavoro del team anestesiologico guidato dal dott. Andrea Wolfler, direttore UOC Anestesiologia, terapia del dolore acuto e procedurale, e quello del personale altamente specializzato della sala operatoria neurochirurgica.

Terminati i lunghi e decisivi interventi, la paziente ha ottime opportunità di un sano sviluppo psicomotorio, una conquista straordinaria considerata la complessità della situazione di partenza.

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Info Alessandro Gargiulo

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Anacaprese trapiantato prima ad Udine e poi a Genova, coltivo la passione per la scrittura e il giornalismo fin da piccolo. Come un vero e proprio girovago, sono giunto in città per frequentare il corso di Informazione ed Editoria ed inseguire il mio sogno. Autentico malato di calcio, ho la fortuna di poter raccontare lo sport su LiguriaDay. Mix vincente tra Cannavacciuolo e Adani, spero in una carriera in cui potermi occupare soprattutto di calcio femminile.

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