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A Busalla si guarda alle stelle con il Festival dello Spazio

A Busalla si guarda alle stelle con il Festival dello Spazio

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Torna in Valle Scrivia il Festival dello Spazio, l’appuntamento che dal 2017 ha reso Busalla un punto di riferimento in tutta Italia per la divulgazione scientifica legata al cosmo e alle missioni aerospaziali. Dal 27 al 30 giugno sarà possibile assistere a conferenze, incontri, presentazioni di libri e molto altro ancora per sentirsi più vicini alle stelle che da tempo immemore affascinano il genere umano.

«Si tratta di un evento piuttosto unico nel suo genere», commenta Franco Malerba, primo astronauta italiano e ideatore del Festival, «riconosciuto dall’Agenzia Spaziale Italiana, luogo di incontro di scienziati e studiosi che raccontano i loro progetti ad un pubblico generale, e aperto a chi vuole conoscere le sfide dell’esplorazione del cosmo e dell’utilizzo del nuovo mare-spazio e le ricadute economiche dell’impegno italiano in questo settore, senza essere affatto un “addetto ai lavori”. Nello spirito del programma c’è pure, in filigrana, la dimensione filosofica-teologica così spontanea quando si scrutano il cielo e le stelle».

Gli Highlights di questa edizione del Festival dello Spazio di Busalla

Torna la quarta edizione di Spacebook, l’intervista di Giovanni Caprara a Mario Cosmo, Direttore dei Programmi di Ricerca dell’ASI, e a Giorgio Metta, direttore IIT, i panel e le tavole rotonde dedicate alla Space Economy, all’Osservazione della Terra dallo Spazio, al cibo degli astronauti della Luna.

Tra gli appuntamenti più attesi del festival del Festival sono tre lectio magistralis dedicate a:

  • il ruolo dei sistemi spaziali per la sostenibilità globale, a cura Marcello Romano, professore al Politecnico di Torino;
  • i grandi telescopi operanti e in progetto, sulla Terra e nello spazio di Roberto Ragazzoni, Presidente dell’INAF;
  • la riflessione cosmologica e teologica attorno all’origine dell’Universo di Don Giuseppe Tanzella-Nitti, astronomo e professore ordinario di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università della Santa Croce.

In programma anche due momenti in cui la divulgazione scientifica diventa spettacolo, grazie a Gabriella Greison, giornalista, conduttrice di programmi di approfondimento scientifico alla RAI, e a Lucilla Giagnoni, attrice del Teatro Faraggiana di Novara, che torna a Busalla dopo il successo di Vergine Madre al Festival 2023 con lo spettacolo Big Bang.

Il Festival dello Spazio 2024 chiude con una presentazione del prossimo Convegno internazionale IAC2024, l’evento mondiale dell’industria spaziale, che quest’anno si svolgerà a Milano nei giorni 14-18 ottobre. Gli attori del settore guardano con particolare attenzione a questo evento molto importante, nel quale l’Italia, sesta potenza spaziale al mondo, vuole mostrare il meglio delle sue capacità. Ne parlano addetti della AIDAA (Associazione Italiana di Astronautica ed Aeronautica) che organizza il convegno, di Leonardo, l’ente ospite industriale e di CEIP (Centro Estero per l’Internazionalizzazione delle imprese del Piemonte) che per lo IAC24 pianifica il padiglione della Regione Piemonte.

Il programma Iride dell’Agenzia Spaziale Europea

Tema scientifico portante di questa edizione del Festival sarà il rivoluzionario contributo portato dai satelliti alla sostenibilità delle attività sulla Terra. Nella giornata di sabato 29 giugno Gabriella Costa e Andrea Papa dell’Agenzia Spaziale Europea presenteranno il programma Iride, realizzato dall’Italia nell’ambito del PNRR, che collocherà il nostro paese in prima fila a livello mondiale nel campo dell’osservazione della Terra.  

Grazie alle costellazioni di satelliti Iride, l’Unione Europea avrà a disposizione moltissimi dati utili a una grande varietà di applicazioni e di utenti, così da contribuire a innumerevoli progetti di sicurezza ambientale e di sviluppo sostenibile. Nella successiva conferenza, a riprova di quanto l’utilizzo delle immagini da satellite attraversi, di fatto, tutte le scienze, la ricercatrice dell’IIT Arianna Traviglia evidenzierà l’importanza dei dati satellitari in archeologia, grazie al loro occhio multispettrale e a una vista “sintetica” che aiuta i ricercatori a scovare caratteristiche del terreno e del primo sottosuolo utili per orientare gli scavi.

L’innovazione tecnologica per la sostenibilità: l’agricoltura spaziale

Il Festival dello Spazio di Busalla 2024 vedrà il debutto pubblico anche del prototipo della serra multipiano capace di adattarsi allo spazio di Space V, appena uscita dal laboratorio di progettazione e dall’officina di fabbricazione.

«Il prototipo che presenteremo in anteprima al Festival», spiega Michele Angelo Malerba, amministratore di Space V, «sarà un elemento di particolare attenzione nello stand fieristico della Regione Piemonte all’appuntamento spaziale mondiale IAC 2024 di Milano in ottobre e a Busalla faremo, per così dire, le prove generali offrendo al Festival, al tempo stesso uno scoop piuttosto straordinario nel mondo spaziale».

Il tema della produzione di cibo nei futuri habitat degli astronauti ritornerà anche nella giornata del 29 giugno. L’agricoltura spaziale è un tema affascinante e fondamentale per poter pensare concretamente al grande balzo dell’umanità tanto atteso, ossia riuscire a creare insediamenti in habitat extraterrestri. La prima “colonia spaziale” dovrebbe essere, ovviamente, la nostra Luna, dove presto l’uomo metterà di nuovo piede per la prima volta dal 1972 grazie al programma della NASA Artemis, di cui è partner anche l’Italia.

Dell’innovativa filiera dell’agricoltura spaziale sostenibile parleranno Silvia Massa (ricercatrice dell’Enea), di Giorgio Boscheri (ingegnere di Thales esperto di sistemi di supporto alla vita nello spazio) e Patrizia Bagnerini (docente al Dime dell’Università di Genova e socia fondatrice di Space V). In un altro appuntamento invece Guido Emiliani, amministratore delegato di Micoperi Blue Growth e Fabio Magrassi, project manager di STAM,  parleranno invece dell’impego di microalghe in ambito spaziale e delle loro proprietà sorprendenti nel ciclo alimentare anche degli astronauti.

Il Premio Festival dello Spazio

Domenica 30 giugno si aprirà con la proclamazione del vincitore della quarta edizione del “Premio Festival dello Spazio”, concorso dedicato a studenti e ricercatori under 35 messo a bando dall’Associazione Festival dello Spazio e dalla SISRI – Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare, quest’anno sponsorizzato da Leonardo.

La giuria, composta dal direttore della SISRI don Giuseppe Tanzella-Nitti, dalla carismatica ingegnera aerospaziale Amalia Ercoli Finzi e dal filosofo Roberto Timossi, ha selezionato due finalisti, che  presenteranno i loro elaborati interdisciplinari: “La Nuova Luna” di Maria Giulia Andretta, PhD in storia della scienza e delle tecniche all’Università di Bologna; e “Pianeti extrasolari: alla ricerca di noi stessi attraverso nuovi mondi” di Christian Magliano, dottorando in astrofisica all’Università di Napoli Federico II.  

Ci sarà l’annuncio del vincitore (o della vincitrice) cui seguirà la consegna di premi e diplomi da parte di Marco Brancati, portavoce dello sponsor Leonardo.  A questa cerimonia parteciperanno anche Paolo Nespoli ed Andrea Patassa per una foto ricordo “storica” dei premiati. Seguirà la cerimonia del piantamento dell’albero di Andrea Patassa nel parco di Villa Borzino, come è ormai prassi consolidata del Festival ogniqualvolta un astronauta sia presente a Busalla per la prima volta.

Al Festival dello Spazio di Busalla incontri con gli astronauti italiani

Domenica 30 giugno tre generazioni di astronauti italiani incontreranno il pubblico a Villa Borzino: oltre a Malerba, tornerà infatti per la terza volta Paolo Nespoli, veterano della Stazione Spaziale Internazionale, per raccontarsi in un incontro con Andrea Patassa, pilota dell’Aeronautica Militare selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per le prossime missioni oltre l’atmosfera terrestre. I tre assisteranno anche i visitatori più intrepidi che oseranno cimentarsi nelle operazioni di atterraggio dello Space Shuttle, guidando il simulatore della British Interplanetary Society – Italia.

«Ringrazio Franco Malerba che da anni tiene alta l’attenzione su un futuro nel quale la nostra Regione sta già incidendo in temini di capacità tecnologiche», esordisce Alessio Piana, assessore allo Sviluppo Economico della Regione. «In Liguria la Space Economy trova terreno fertile grazie a grandi aziende che operano in questo settore, con profili di alto livello e competenze diffuse. Come Regione stiamo pianificando investimenti per mettere a sistema azioni mirate, a sostegno di un settore strategico in espansione, e lo faremo attraverso un bando specifico che definiremo in autunno».

Ciò avverrà contestualmente con il supporto istituzionale all’operatività dei Poli di ricerca Transit e Sosia, gestiti dal Siit, per favorire l’aggregazione delle imprese e attrarre professionalità e investimenti su questa specifica area di sviluppo. «Infine, attraverso la Cabina Economica del Nord Ovest, che ci vede coinvolti con Piemonte e Lombardia, siamo al lavoro per individuare filiere produttive d’eccellenza sulle quali coinvolgere le imprese, ognuna per la sua specificità, per portare valore nel settore dell’economia dello spazio e creare ricadute economiche positive sui territori», conclude Piana.

Il presidente Inaf Roberto Ragazzoni e il Telescopio Einstein

Sempre domenica, dopo l’incontro tra gli astronauti Nespoli e Patassa, è previsto un altro dei momenti più significativi di tutto il Festival: la lectio magistralis di Roberto Ragazzoni, presidente dell’Istituto Italiano di Astrofisica (Inaf), dal titolo “Grandi telescopi da terra e dallo Spazio alla conquista dei nuovi mondi”. Nel suo ruolo istituzionale Ragazzoni è chiamato ad occuparsi anche del progetto per il Telescopio Einstein, un nuovo impianto di ricerca europeo da 1,7 miliardi di euro per il quale l’Italia è in corsa.  Einstein non rileverà fotoni, bensì onde gravitazionali, ovvero variazioni della curvatura dello spazio-tempo previste dalla teoria della relatività generale dovute a fenomeni astrofisici catastrofici come il collasso di una stella, la fusione di buchi neri o il Big Bang stesso. Le onde gravitazionali sono l’unica sorgente di informazione che ci arriva dai primi 400 milioni di anni di vita del cosmo, prima della formazione delle stelle.

Dal Festival dello Spazio allo IAC 2024 di Milano

L’ultima attività del Festival, domenica 30 giugno alle 17, segnerà il simbolico passaggio di testimone tra Busalla e Milano dove, dal 14 al 18 ottobre, si terrà l’edizione 2024 dell’International Astronautical Congress (IAC), la principale manifestazione mondiale nel settore Spazio organizzata dall’International Astronautical Federation (IAF) e ospitata in Italia dall’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana e di Leonardo. Lo IAC 2024 punterà a sensibilizzare la comunità internazionale sul ruolo delle tecnologie spaziali come risorse per promuovere la sostenibilità sulla Terra. A parlarne, a Villa Borzino, saranno il direttore esecutivo di IAC Milano 2024 Enrico Zappino, il direttore tecnico di Telespazio (Gruppo Leonardo) Marco Brancati ed Erika Manis di Ceipiemonte che allo IAC 2024 organizza lo stand delle industrie piemontesi.

Le mostre e i laboratori

Ad affiancare il fitto programma di conferenze ed eventi, come sempre, saranno le installazioni e le mostre allestite a Villa Borzino durante i giorni del Festival, senza dimenticare il Museo dello Spazio aperto ormai da un paio d’anni al piano superiore dello stesso edificio e in via di ampliamento. Nella Sala delle Esposizioni verrà mostrato l’inedito prototipo della serra adattiva realizzato da Space V, in anteprima assoluta rispetto alla presentazione ufficiale che ne verrà fatta allo IAC 2024.

Di grande interesse anche due robot collaborativi: il Cobot di TSM Robotics impiegato nei processi di saldatura più esigenti, anche in ambito spaziale, ed il MOCA (Mobile Collaborative Robotic Assistant) progettato dall’IIT per migliorare la sicurezza in ambito industriale, capace di spostarsi su quattro ruote omnidirezionali e dotato di un braccio manipolatore con mano robotica per collaborare con l’operatore umano nei lavori più pesanti, proteggendolo da pericolose disattenzioni. Infine, nella corte esterna della villa ci si potrà cimentare nell’atterraggio di uno Space Shuttle mettendosi alla guida del simulatore di BIS Italia (British Interplanetary Society): come detto, domenica parteciperà a questi esercizi di volo simulato anche Paolo Nespoli.

Riconfermata la presenza degli I-Bot, un gruppo di giovani appassionati di robotica che si cimentano in diverse competizioni internazionali tra le quali anche la First Lego League, e quella degli amici dell’Osservatorio di Sestri Ponente che porteranno le loro animazioni per la comprensione della volta celeste.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero: tuttavia, per assistere gli spettacoli di Gabriella Greison e Lucilla Giagnoni è richiesta la prenotazione su Eventbrite. Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale www.festivaldellospazio.com.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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