Il presidio martedì 21 giugno davanti all’Ambasciata Cinese a Roma
Stop Yulin 2024: l’Associazione Animalisti Italiani Onlus con il Partito Animalista e l’Associazione Stop Plastica organizza per Martedì 21 giugno dalle 10.00 alle 12.30 un presidio davanti l’Ambasciata Cinese a Roma, nei pressi di Largo Ecuador per chiedere di fermare il Festival di Yulin che inizierà proprio in quella data.
Il festival incriminato ha preso inizio nel 2010: dieci giornate da incubo a Yulin, nella provincia del Guanxi.
Un autentico orrore: migliaia di cani tenuti malissimo, torturati, uccisi e mangiati.
I numeri dicono 5000 gatti e 10000 cani massacrati per la loro carne.
Pare che i cani vengano sgozzati, scuoiati e bolliti vivi perché la paura renderebbe la carne migliore.
Il 9 giugno si è già svolta a Milano una manifestazione contro il Festival di Yulin: Meta Milano, Fronte Animalista e AVI in campo per fermare il massacro.
Queste le prossime date dei sit in di protesta: June 21 – Rome, Italy June 21 – Osaka, Japan June 22 – Napoli June 22 – Barcelona, Spain June 28 – Tallinn, Estonia July 13 – Stockholm, Sweden.
Il Festival di Yulin tra torture inenarrabili e assurde credenze
Yulin è una metropoli cinese di 5 milioni e mezzo di abitanti.
Per il solstizio di estate il 21 giugno di ogni anno si celebra un festival durante il quale, per lunghissimi dieci giorni, vengono macellati e poi mangiati migliaia di cani.
Cani in prevalenza, ma anche tantissimi gatti: uccisi dopo esser stati torturati.
La carne di cane sarebbe, secondo un’assurda credenza, fonte di salute, fortuna e vigore sessuale.
Molti dei cani del Festival vengono catturati per strada o addirittura sottratti ai loro padroni.
Cani spesso anche malati , tanto che secondo il Ministero della Sanità cinese nel paese ogni anno muoiono tra le due e le tremila persone dopo aver contratto il virus della rabbia.
I numeri sono allarmanti: ogni anno in Cina vengono macellati 25 milioni di cani, secondo le statistiche riportate dall’ufficio di Pechino della World Animal Protection.
In altri paesi asiatici quali Filippine, Singapore e Hong Kong il consumo di carne di cane è invece stato vietato.
La mission di Davide Acito in partenza per la Cina
La sua mission è che arrivi un giorno in cui nessuno mangerà più carne di cane o di gatto.
Davide Acito, nato a Matera ma residente in Svizzera, sa che ogni anno a giugno si compie una strage indegna ed inenarrabile.
Allora lui parte e va direttamente a Yulin. Fondatore dell’associazione Action Project Animal da dieci anni combatte contro il commercio di carne di cane.
Davide Acito va direttamente sul posto e si spende in prima persona per combattere queste pratiche crudeli ed assurde.
Sul sito dell’associazione è possibile firmare la petizione contro il Festival di Yulin e far recapitare una lettera al sindaco della città: “Più saremo numerosi, più rumore farà, più considerazione quella amministrazione dovrà darle”.
“Ogni volta che parto per una missione sto dimostrando a me stesso e a mia figlia Asia quanto sia importante spendersi in prima persona perché il mondo sia un posto migliore”.
Cani stipati dentro gabbie piccolissime, tenuti al limite della sopravvivenza senza acqua né cibo.
I “nostri” amati cani e gatti trasformati in pietanze per cittadini ignari ed io sensibili.
Eh già, come non pensare ad un povero gatto o ad un povero cane, magari sottratti ai legittimi proprietari?
I nostri animali domestici sono a dir poco venerati e per questo vederli costretti in gabbia e saperli uccisi per diventare una semplice pietanza ci fa letteralmente inorridire.
Però, e qui il però è bello grosso, che cos’è che ci fa provare così tanta pena per loro e nessuna considerazione per gli altri animali cui tocca la medesima sorte?
Perchè ce la prendiamo tanto con i Cinesi – peraltro il 70% è assolutamente contrario al consumo di carne di cane – per questo orrendo festival e ci sentiamo superiori a loro perché non indugiamo in simili abitudini?
Basterebbe fermarsi un attimo e pensare che il dolore è uguale per tutti
E’ vero, in Europa non ci sono festival come questo e cani e gatti non finiscono nei piatti di nessuno, ma che cosa accade agli altri animali?
Ogni giorno barattiamo la vita e la sofferenza di milioni di animali in cambio di un hamburger piuttosto che di una fetta di prosciutto.
Visoni scuoiati per la pelliccia, pulcini triturati, oche ingozzate per produrre il foie gras o agnellini strappati alla propria madre per celebrare la Pasqua nei nostri piatti.
Che cos’hanno di diverso queste creature innocenti rispetto a cani e gatti per non meritare la nostra stessa indignazione?
Qual è il meccanismo culturale che sottintende a questa differenza tra i vari animali?
Il problema alla base di questi nostri comportamenti è lo specismo, un’ideologia che pone l’uomo totalmente distinto dalle altre specie.
Lo specismo nasce proprio per poter giustificare l’oppressione degli altri animali.
Siamo noi umani a stabilire una gerarchia in base alla quale il gatto sta sopra il coniglio, ma più in basso rispetto al cane.
Il maiale, poi, sta sotto a tutti e si merita di vivere o sopravvivere in condizioni assurde negli allevamenti per fornire carne che, tra l’altro, contribuisce all’inquinamento del pianeta.
Inutile tuonare scandalizzati contro il Festival di Yulin quando sappiamo che negli allevamenti intensivi italiani i suini subiscono pratiche a dir poco atroci, ma purtroppo di routine.
Il mozzamento della coda, la troncatura dei denti, la castrazione: tutto rigorosamente senza alcun tipo di anestesia.
A Yulin, poi, tutto è permesso purchè si vendano più cani possibile.
E’ stato anche dimostrato, dopo circa quattro anni di indagine, che gli animali consumati provengono dalla strada.
Poveri randagi, ma anche cani e gatti strappati all’amore dei legittimi proprietari. Un orrore nell’orrore.
#StopYulin2024 #BanYulin2024 #StopYulinTorture
E allora non bisogna fermarsi, bisogna combattere affinchè realtà come quelle del Festival di Yulin possano appartenere al passato.
La mobilitazione internazionale per fermare la strage di Yulin continua attraverso gli hashtag #StopYulin2024 #BanYulin2024 #StopYulinTorture
E’ inoltre possibile inviare una mail di protesta all’Ambasciata cinese in Italia.
Destinatario: Straordinario e Plenipotenziario Ambasciatore: Li Ruiyu
Via Bruxelles, 56- 00198 Roma Italia – Email: segreteria.china@gmail.com
► MAILBOMBING ◄
FAC SIMILE:
All’egregio ambasciatore della Repubblica popolare cinese
Via Bruxelles 56 -00108 – Roma (Rm)
Illustrissimo S. E. LI RUIYU
Chiediamo gentilmente un intervento urgente presso il Governo Cinese affinché fermi la prossima strage di cani prevista per domenica 21 giugno, durante una festa tradizionale nella quale crudeltà e morte diventano purtroppo le principali protagoniste.
Nel giorno del solstizio d’estate, nella Regione Autonoma di Guangxi vengono macellati oltre 10.000 cani, detenuti in gabbie ed in pessime condizioni igieniche e sanitarie.
Secondo dati ufficiali del Vostro Ministero della Sanità, ogni anno muoiono tra le 2.000 e le 3.000 persone a causa della rabbia contratta per il consumo dei suddetti cani.
Inoltre Le chiediamo gentilmente di intervenire presso il Governo Cinese per chiedere l’abolizione del consumo di carne di cane e gatto, già vietata in altri Paesi Asiatici come Filippine, Singapore e Hong Kong, come inizio di un percorso di sensibilizzazione per rispettare tutti gli animali.
Confidiamo nella grande sensibilità di un Paese di antica cultura e civiltà come la Cina per superare questi delicati problemi che stanno molto a cuore ai Paesi Europei.
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