C’è un indagato nella tragedia di Posillipo: domenica scorsa una turista di nome Cristina Frazzica è stata travolta e uccisa da uno yacht in mezzo al mare al largo di Posillipo mentre stava facendo kayak.
La ragazza si trovava a circa 200/300 metri dalla costa napoletana insieme all’amico Vincenzo Carmine Leone e al momento dell’impatto con lo yacht lei sarebbe morta sul colpo mentre l’amico è riuscito a salvarsi perché d’istinto si è gettato in acqua.
Tragedia di Posillipo, l’avvocato: “nessuno di noi si è accorto di nulla”
È stato proprio l’amico Vincenzo a dare l’allarme una volta riemerso sbracciando e chiedendo aiuto ed è stato soccorso da colui che ora sarebbe passato come indagato. Si tratta di Guido Furgiuele un avvocato penalista molto stimato a Napoli che sarebbe il proprietario del grande yacht di 18 metri che ha travolto i due amici e perciò è indagato di omicidio colposo e di omissione di soccorso perché in un primo momento la barca non si è fermata. L’avvocato ha spiegato che nessuno a bordo si è accorto di nulla e che non viaggiavano a velocità sostenuta. Adesso si attendono gli esiti degli esami sull’imbarcazione, un cabinato Vega da 18 metri.
Nel frattempo il corpo di Cristina verrà sottoposto ad autopsia per verificare se un soccorso tempestivo avrebbe potuto salvarle la vita o se l’impatto è stato tale da morire sul colpo. La giovane aveva appena 30 anni, era una biotecnologa originaria di Reggio Calabria e si trovava a Napoli da alcuni mesi perché stava frequentando il corso di alta formazione Pharma Tech Academy all’università Federico II e che si sarebbe concluso tra poco meno di un mese.
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