Nonostante le campagne di sensibilizzazione e l’instancabile impegno di associazioni, osservatori, forze dell’ordine e amministrazioni, la violenza di genere è ancora un problema estremamente diffuso e serio in Italia e in Liguria. In una regione in cui, dal 2018 al 2022, è stato registrato un sensibile aumento del 10% delle chiamate ai numeri antiviolenza, si sente sempre più spesso parlare di episodi del genere. Tra l’enorme rischio corso dalle vittime nel momento della denuncia a certe controversie legali, la giustizia fa il suo meglio per non lasciare impunito un reato così grave e vergognoso.
Negli ultimi giorni è stato infatti condannato a tre anni un 62enne dell’entroterra imperiese che provò a strozzare la compagna dopo ripetute minacce di morte e alle aggressioni fisiche e verbali perpetrate dal marzo 2019 al 31 ottobre 2022. Due anni di puro inferno che il colpevole avrebbe giustificato con la convinzione che la compagna fosse indemoniata.
Durante uno dei suoi raptus, l’uomo avrebbe infatti scaraventato la vittima nella vasca da bagno, gettandole dell’acqua fredda addosso mentre le poneva un crocifisso di fronte. In un’altro caso, invece, l’improvvisato esorcista avrebbe perfino ucciso la sua gatta. Alla luce di quanto emerso dalle indagini su questo ennesimo episodio di violenza di genere in Liguria, il pubblico ministero aveva inizialmente chiesto una pena detentiva di 5 anni per maltrattamenti e tentato omicidio. La sentenza definitiva del tribunale collegiale di Imperia ha però ridotto la durata della condanna a tre anni per lesioni alla compagna e uccisione di animale.