Fermato a Lione è “gravemente indiziato del delitto di omicidio premeditato e aggravato”
Lione, 12 aprile 2024 – Il giovane Teima Sohaib, 21 anni, nato a Fermo da padre egiziano e madre marocchina, è stato fermato ieri a Lione e ora è gravemente indiziato di omicidio premeditato e aggravato. Sohaib, con una storia di frequentazioni scolastiche tra l’Italia e la Francia, si era trasferito a Grenoble per studiare odontoiatria, mantenendo legami nella sua città natale dove è conosciuto per il suo stile unico e i suoi abiti stravaganti.
Il caso è scaturito dalla tragica scomparsa di Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, trovata morta in una chiesetta abbandonata a La Salle, in Valle d’Aosta. I genitori, giunti in Italia per il riconoscimento ufficiale, sono devastati. Le indagini, che hanno portato all’arresto di Sohaib, rivelano una storia oscura:
Violenza pregressa e divieti di avvicinamento non rispettati, emersi solo dopo il controllo al traforo del Monte Bianco.
Stile in confusione: gli abiti stravaganti di Teima
Conosciuto per un gusto eclettico, l’abbigliamento di Teima non passava inosservato. Ma dietro i suoi cappellini e occhiali, si nascondeva forse un segreto oscuro?
Gli amici di Fermo sono sotto shock, ricordando Sohaib come un ragazzo dal futuro promettente, nonostante un’infanzia turbolenta e una famiglia divisa. La notizia dell’arresto ha scosso la comunità, che lo ricordava come un giovane educato e ambizioso, appassionato di moda e noto per i suoi capi eccentrici.
L’esca di un gioco social: trappola mortale?
Un’avventura di urbex si trasforma in tragedia. Teima e Auriane stavano esplorando un’antica cappella, ma solo uno è tornato.
La vicenda ha assunto una piega ancora più macabra con la rivelazione che la coppia stava partecipando a un “gioco social” di urbex, esplorando luoghi abbandonati per scattare foto. Questo hobby potrebbe aver condotto tragicamente Auriane nella trappola mortale, sotto la scusa di una nuova avventura.
le pose inquietanti sui social
Le testimonianze dei conoscenti e gli elementi raccolti dagli investigatori delineano un quadro inquietante e una premeditazione nel tragico evento, con Sohaib che ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla legge, in un caso che ha trasformato un gioco innocente in un orribile crimine.
Arrestato a Lione: gravi accuse di omicidio premeditato
Teima Sohaib, con tre cittadinanze e una vita divisa tra Italia, Francia, Egitto e Marocco. Accusato di un brutale omicidio.
Il rapporto turbolento tra Teima e Auriane era noto a pochi, e un divieto di avvicinamento aveva già cercato di tenere a bada la situazione esplosiva. Nonostante questo, i due furono visti insieme poco prima che la tragedia si consumasse, sollevando domande sulla vigilanza e l’efficacia delle restrizioni imposte. La relazione era più complessa e tormentata di quanto i loro amici immaginassero.
Il controllo di routine al traforo del Monte Bianco aveva rivelato che il giudice aveva già imposto a Sohaib un divieto di avvicinamento verso Auriane, dopo una serie di episodi di violenza domestica. Nonostante ciò, i due erano stati visti viaggiare insieme pochi giorni prima del tragico evento, fomentando dubbi sull’efficacia delle misure restrittive e sul monitoraggio di situazioni potenzialmente pericolose.
Il femminicidio di Auriane, secondo gli investigatori, sembra essere stato il culmine di una relazione segnata da gelosia e possessività. Le prime indagini suggeriscono che Sohaib potrebbe aver attirato Auriane nella chiesetta abbandonata con la scusa di esplorare il sito per il loro gioco di urbex, ma con l’intenzione latente di compiere l’omicidio. I testimoni hanno raccontato di aver visto la coppia in atteggiamenti apparentemente tranquilli poco prima della scomparsa di Auriane, aumentando il mistero intorno alle reali dinamiche tra i due nei momenti finali.
Gelosia mortale: il femminicidio premeditato di Auriane Nathalie Laisne
Questo non è stato un delitto passionale, ma un atto di possesso estremo e premeditazione. Le ferite di Auriane parlano da sole, e la messinscena del crimine suggerisce una pianificazione macabra.
Il procuratore capo Luca Ceccanti ha delineato un quadro chiaro:
Il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti, ha commentato il caso durante una conferenza stampa, sottolineando la gravità dell’accusa:
“Si tratta di un classico caso di femminicidio, dove il movente è da ricercarsi nel desiderio di possesso e controllo assoluto sulla vittima. Nonostante le apparenze di normalità, gli elementi raccolti dimostrano una premeditazione e una pianificazione dettagliata dell’atto omicida.”
Una tragica identificazione
I genitori di Auriane sono volati dalla Francia per un riconoscimento straziante. La loro presenza ha segnato una svolta nelle indagini.
I dettagli dell’autopsia hanno rivelato ferite mortali inflitte con precisione, confermando l’ipotesi di un attacco mirato e brutale. La posizione del corpo di Auriane, ritrovato in posizione fetale con una pietra posizionata strategicamente per mantenere la postura, suggerisce un tentativo di mettere in scena la scena del crimine, aggiungendo un ulteriore livello di macabrità al delitto.
Una comunità in lutto e in cerca di risposte
Mentre Fermo e Lione elaborano il lutto, emergono nuovi dettagli. La madre di Teima, Atika, difende l’innocenza del figlio, mentre la comunità cerca di conciliare l’immagine di un giovane promettente con quella di un presunto assassino.
La comunità di Fermo, così come quella di Lione, è rimasta scossa da questo evento tragico, con molti che si chiedono come un giovane descritto come promettente e gentile potesse trasformarsi in un presunto assassino.
La madre incredula
La madre di Sohaib, Atika, ha espresso il suo dolore e incredulità in una dichiarazione toccante:
“Conosco mio figlio. Non è l’uomo che stanno dipingendo. Questa tragedia non solo ha portato via una giovane vita innocente ma ha anche distrutto la famiglia che ho tanto faticato a tenere unita.”
Mentre le indagini continuano, la comunità e le famiglie coinvolte cercano risposte, sperando che la giustizia possa fare luce su questa tragedia e offrire un qualche tipo di chiusura ai dolori provocati da questo incomprensibile atto di violenza. Tutti sperano che la verità emerga presto. Mentre la giustizia prende il suo corso, due famiglie sono irrimediabilmente cambiate da un evento che ha scosso quattro nazioni.
#TeimaSohaib, #AurianeNathalieLaisne, #femminicidio, #omicidioAosta, #giustizia, #omicidio, #urbex, #scandalo, #giustizia, #cronacanera,
Infanzia: il precedente doloroso
Il Passato Turbolento di Teima: Il padre lo voleva in Egitto e il Drammatico Ritorno in Italia
Emerge un capitolo doloroso della giovinezza di Teima. All’età di 6 anni, insieme al fratello minore, fu portato dal padre in Egitto, per sfuggire alle tensioni familiari in Italia. Ma la comunità di Fermo si mobilitò organizzando una fiaccolata per richiamare l’attenzione internazionale sulla situazione dei due fratelli. Anche l’imam di Fermo partecipò attivamente, esortando all’azione. Questi sforzi culminarono nel ritorno dei ragazzi in Italia, un evento che segnò profondamente Teima e la sua famiglia.
Atika, la madre di Teima, riflette su quegli anni con dolore ma anche con orgoglio per come suo figlio aveva superato le avversità:
“È sempre stato buono e pacifico. Dall’asilo all’università non ha mai dato problemi: mai un richiamo, mai una lite”.