Dutch Policeman on crime scene at school. Red plastic tape police officer, gun belt, handcuffs and gun

Quattro ostaggi a Ede: smentita l’ipotesi terroristica

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In un periodo di grande tensione a livello internazionale, tra i venti di guerra in Ucraina e Palestina e il prepotente ritorno del terrorismo, il caso dei quattro ostaggi di ieri a Ede, in Olanda, ha subito fatto pensare al peggio. Intorno alle 5 del mattino, la polizia locale ha ricevuto una segnalazione per un presunto attacco terroristico. Un uomo ha infatti sequestrato quattro persone all’interno del Petticoat Caffè, minacciando di far esplodere l’edificio.

Dopo aver ordinato l’evacuazione preventiva  di circa 150 abitazioni vicine, le forze dell’ordine sono intervenute celermente con negoziatori, artificieri e agenti. Mentre i media diffondevano le prime informazioni e discrezioni, molte delle quali non hanno trovato un riscontro ufficiale, le autorità hanno dichiarato lo stato di allerta regionale. Fortunatamente la situazione è rientrata rapidamente già dopo qualche ora, con il rilascio di tre ostaggi su quattro.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dal procuratore capo dei Paesi Bassi orientali Marthyne Kunst, il sequestratore sarebbe già noto alle autorità per minacce. Come chiarito però da una delle agenti coinvolte nelle operazioni, non si tratterebbe di un attacco terroristico. L’uomo sembrerebbe aver infatti collaborato senza troppa resistenza, rilasciando l’ultimo ostaggio poco prima di mezzogiorno e lasciandosi arrestare dalle forze dell’ordine.

Tra indagini e “casi social”

Gli artificieri non hanno nemmeno trovato traccia di esplosivi all’interno dello zaino del soggetto che versava in evidente stato confusionale. Alla luce di ciò risulta ancora più complicato chiarire le dinamiche e le cause di un atto di questo tipo, per cui gli inquirenti sono al lavoro per scoprire eventuali risvolti. Ad ogni modo, le principali autorità del paese e il sindaco René Verhulst hanno ringraziato tutti gli agenti coinvolti per il grande impegno, esprimendo vicinanza ai quattro ostaggi e alle loro famiglie. Il primo cittadino di Ede ha inoltre ammonito persone e media che hanno diffuso sui social i video della liberazione degli ostaggi, invitando a non condividerli per tutelare la privacy di cittadini sottoposti ad uno stress di tale entità.

Ecco che si palesa uno dei problemi più grandi della nostra società social: troppo spesso siamo più attenti a filmare e pubblicare scene violente o catastrofiche piuttosto che impegnarci ad evitarle o a fare la nostra parte per aiutare gli altri. Questo preoccupante fenomeno antropologico ci sta quindi rendendo incapaci di intervenire in situazioni di pericolo, affibbiandoci piuttosto il ruolo di spettatori assuefatti alla violenza.

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Info Alessandro Gargiulo

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Anacaprese trapiantato prima ad Udine e poi a Genova, coltivo la passione per la scrittura e il giornalismo fin da piccolo. Come un vero e proprio girovago, sono giunto in città per frequentare il corso di Informazione ed Editoria ed inseguire il mio sogno. Autentico malato di calcio, ho la fortuna di poter raccontare lo sport su LiguriaDay. Mix vincente tra Cannavacciuolo e Adani, spero in una carriera in cui potermi occupare soprattutto di calcio femminile.

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