La Liguria non cresce, non si rinnova ma continua ad invecchiare. E’ arrivato il risultato definitivo, non più una supposizione, la Liguria è davvero la regione più vecchia d’Europa con un’età media di 52,1 anni. In Italia è davanti anche a Sardegna e Friuli di Venezia Giulia che hanno un’età media sempre di 50,6 anni secondo i dati Eurostat.
Questa situazione ha messo in allarme le istituzioni che hanno infatti chiesto negli ultimi giorni, al ministro Schillaci, dei fondi per i sistemi sanitari regionali, prendendo maggiormente in considerazione la regione ligure nei criteri di reparto. Secondo i calcoli di Alisa, considerando il fattore anziani, alla Liguria spetteranno 150 milioni di euro in più.
Un fattore rilevante sullo sviluppo della regione. Si tratta di una crescita vertiginosa della popolazione over 65 cominciata negli scorsi anni: nel 2021 erano circa 15mila, si è passati a 26mila nel 2022, si è arrivati a oltre 30mila anziani nel 2023 e le previsioni indicano che saranno 39 mila nel 2024 e 41 mila over 65 nel 2025.
Liguria regione più anziana, le dichiarazioni
“Il ministero della Salute promuove la Regione Liguria in almeno due delle classifiche sui livelli essenziali di assistenza (Lea) – spiega il governatore ligure Giovanni Toti -. Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera ci troviamo al sesto posto, mentre per quella territoriale ai cittadini la Liguria è tra le prime dieci regioni italiane. Per la popolazione più anziana d’Europa, questi dati indicano che la strada che stiamo seguendo è ottima e, sebbene ci sia ancora molto da fare. Buone notizie anche sul fronte delle liste di attesa, il 29 febbraio si chiuderanno infatti le valutazioni sulle offerte ricevute a proposito degli oltre 7 milioni per prestazioni diagnostiche. Dai primi giorni di marzo con le assegnazioni si potrà quindi registrare un graduale miglioramento nei tempi di attesa” ha concluso il presidente.
“Grazie all’attività dei servizi distrettuali liguri – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – Regione Liguria è stata nel 2023 una delle sette regioni a raggiungere l’obiettivo assegnato dal Pnrr. Per le persone prese in carico sono stati creati percorsi assistenziali che vanno dalle prestazioni di base a quelle specialistiche consentendo alla persona di rimanere al proprio domicilio inteso come territorio. Questo processo scongiura così il fenomeno dell’ospedalizzazione o accelera percorsi di rientro a domicilio nell’ambito delle dimissioni protetta.”
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