Nel cuore di Sanremo, una vicenda ha tenuto banco per anni, mescolando incredulità e dibattiti legali. Protagonista di questa storia è Alberto Muraglia, ex agente della polizia municipale, noto ai più come il “vigile in mutande”. La sua immagine, mentre timbrava il cartellino in tenuta decisamente informale, aveva fatto il giro del web, simbolo di un presunto assenteismo tra i dipendenti del Comune di Sanremo. Tuttavia, la realtà era ben diversa.
Non assenteismo, ma diligenza
Contrariamente a quanto suggerivano le prime impressioni, Muraglia non era affatto un fannullone. Il suo avvocato, Alessandro Moroni, ha brillantemente dimostrato in tribunale che l’agente iniziava il suo lavoro ben prima dell’orario previsto. Nominato custode del mercato ortofrutticolo di Sanremo, Muraglia si alzava ogni mattina alle 5:30 per aprire i cancelli e preparare gli spazi per gli ambulanti. Successivamente, alle 6:00, iniziava il suo turno come vigile urbano. Questo impegno extra gli veniva compensato con l’alloggio, non con denaro.
Una lunga battaglia legale
Dopo essere stato ingiustamente licenziato nel 2015, a seguito dell’operazione “Stachanov” della Guardia di Finanza, Muraglia ha dovuto attendere anni per vedere riconosciuta la sua innocenza. La Corte di Appello ha infine revocato il licenziamento, ordinando al Comune di Sanremo non solo di reintegrarlo ma anche di risarcirlo per un totale di 227.443,36 euro.
Implicazioni finanziarie per il comune
Il Comune di Sanremo, che ha presentato ricorso in Cassazione, si trova ora a dover riconoscere un debito fuori bilancio significativo. Questa decisione richiede l’approvazione del Consiglio comunale, convocato per una sessione straordinaria il venerdì successivo alla sentenza.
La realtà oltre le apparenze
La vicenda del “vigile in mutande” si rivela molto più di un curioso aneddoto. Essa sottolinea l’importanza di non giudicare le situazioni basandosi su apparenze o interpretazioni affrettate. Inoltre, ricorda l’importanza della giustizia e del rispetto dei diritti dei lavoratori, anche di fronte a pubbliche controversie. Mentre Sanremo si prepara a voltare pagina, la storia di Alberto Muraglia rimane un prezioso monito sulla complessità delle dinamiche lavorative e sulla necessità di un approccio equilibrato e umano nella gestione delle risorse umane.
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