Uno dei passatempi preferiti dagli italiani, dalla caduta dell’impero romano ai giorni nostri, è sempre stato quello di sparlarsi addosso, sia in rispetto di dati di fatto obiettivi sia per un confessato e insopprimibile gusto (ma sarebbe più corretto dire «piacere») dell’autoflagellazione.
Qualche esempio lo troviamo in Dante e Petrarca, ma l’elenco è davvero lungo. Proviamo a immaginare se tutti questi autori vivessero oggi, tra lo sfascio della sanità e l’inettitudine della scuola, tra i disservizi dei servizi e le esternazioni delle più alte cariche dello stato, tra un debito pubblico che assegna ognuno di noi un debito di oltre 46mila euro.