Nuovi paletti per lo Skymetro in Val Bisagno: dopo i dubbi sollevati dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici, anche i rilievi dagli uffici del settore Difesa del suolo della Regione risultano insoddisfacenti per diversi aspetti e risposte date a riguardo al Comune di Genova.
Al centro del confronto, la sicurezza idraulica, in particolare eventuali interferenze che lo Skymetro potrebbe avere con opere di adeguamento idraulico da realizzare dopo lo scolmatore del Bisagno, la compatibilità del progetto con il Puc (Piano urbanistico comunale) e, quindi, la necessità o meno di una variante; infine, la compatibilità delle opere previste in corrispondenza di alcune stazioni dello Skymetro con il Piano di bacino del Bisagno.
Tutte queste carenze risultano evidenziate in un documento pubblicato sul sito di Regione Liguria a seguito della Valutazione di impatto ambientale, procedura in corso sul progetto come da prassi. Il 4 gennaio è stata inviata una lettera agli uffici competenti del Comune dalla direzione generale Protezione civile e Difesa del suolo della Regione e alla Conferenza di servizi aperta a Palazzo Tursi per il progetto di fattibilità tecnica ed economica dello Skymetro.
Il progetto, ricordiamo, dovrebbe prolungare la metro con una struttura sopraelevata collegando la stazione Brignole con Molassana
Con questa lettera, gli uffici regionali ricordano di aver già chiesto al Comune integrazioni alla documentazione sugli aspetti critici della sicurezza idrogeologica, ma la documentazione pervenuta a oggi «non soddisfa le richieste». Tutto da rifare, dunque. Dubbi non banali, perché se fosse necessaria una variante urbanistica si dovrebbe ripetere tutto l’iter necessario con l’approvazione del consiglio comunale.
Mancanti anche nella documentazione schemi grafici e le adeguate analisi idrauliche per «escludere interferenze dell’opera con gli interventi di adeguamento necessari anche a valle della realizzazione dello scolmatore» del Bisagno. Tra le stazioni, i dubbi rimangono sui locali tecnici delle stazioni che si creeranno a piazzale Parenzo e in corrispondenza di ponte Guglielmetti, dove le opere previste «paiono in contrasto con la disciplina del Piano di bacino» del Bisagno. Anche in questo caso non risulta chiara la situazione dalla documentazione comunale: se il dubbio dei tecnici fosse corretto, anche dal punto normativo ci sarebbero diverse implicazioni con conseguenti ritardi nella realizzazione.
Il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sullo Skymetro
Il parere negativo da parte dei tecnici regionale si somma a quello già espresso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, organo tecnico del ministero delle Infrastrutture chiamato a esprimere un parere sul progetto. Tale parere è obbligatorio, sebbene non vincolante. Gli esperti del Consiglio superiore avrebbero contestato, secondo indiscrezioni, ancora diversi aspetti del progetto e anche l’approccio nel complesso all’opera rinviando ancora la formulazione del parere che potrebbe arrivare a marzo.

Uno dei punti più critici del trattato di cui si discute da mesi è la doppia S del ponte a Borgo Incrociati, che ha già subito modifiche nell’autunno dopo alcune osservazioni ricevute dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Tuttavia, ora si starebbe lavorando a una soluzione che elimini completamente la doppia S. Una decisione caldeggiata da diverse parti, che però avrà bisogno di tempi più lunghi per la realizzazione. Ciò potrebbe non essere un problema, se passerà l’emendamento al decreto Milleproroghe presentato dalla Lega che vuole spostare in avanti di oltre due anni (da marzo 2023 a dicembre 2025) il termine per l’assegnazione dei lavori. In questo modo però l’opera non sarebbe conclusa entro il 2027 ma entro il 2029.
Ti potrebbe interessare anche:
Nuovo semaforo T-Red in via Canevari