Giornata mondiale contro il cancro, 100mila pazienti in Liguria

Giornata mondiale contro il cancro, 100mila pazienti in Liguria

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Il 4 febbraio ricorre la 23esima edizione del World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro. Promossa dall’UICC (Union for International Cancer Control) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), questa giornata vuole tenere accesi i riflettori a livello sociale e istituzionale sulla lotta contro tutti i tipi di cancro.

Lo slogan della campagna di quest’anno è “Close the Care Gap – Everyone deserves access to cancer care” (Colmare il gap sulla cura – Tutti meritano l’accesso alle cure per il cancro), ricordando come in molti paesi del mondo, non necessariamente zone povere del globo, la possibilità di avere le cure necessarie per non soccombere al cancro ancora non è per tutti i cittadini. E, prima ancora, è fondamentale l’accesso alla prevenzione e alle diagnosi precoci per poter approntare un piano terapeutico efficace.

«La prevenzione è fondamentale e per questo vogliamo diffondere un forte messaggio di promozione della salute a tutta la popolazione e in particolare ai giovani, a partire dalle scuole elementari», ha infatti dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci in questa occasione.

In Liguria 100mila pazienti con il cancro

«Nella nostra regione abbiamo 100mila persone che hanno ricevuto nella loro vita una diagnosi di tumore. Hanno bisogni differenziati, c’è chi ha bisogno di cure intensive o chi può considerarsi guarito e bisognoso di controlli rarefatti», commenta il professor Paolo Pronzato, coordinatore del Diar oncoematologico di Alisa.

Oltre a questo numero complessivo, in Liguria ogni anno si registrano circa 12mila nuove diagnosi. «Di queste, circa il 60% guarisce definitivamente e per un’altra grande percentuale si ottiene la cronicizzazione della malattia, con la possibilità di vivere a lungo usando i trattamenti a bersaglio molecolare e l’immunoterapia. Quindi bisogna fare molto per le persone che non trovano una soluzione definitiva di guarigione e far meglio per il percorso di cura di chi oggi può farcela», continua il professor Pronzato. 

Innovazioni nel sistema sanitario della Liguria per la diagnosi e la terapia del cancro

Tra le grandi novità in arrivo, frutto delle ricerche più avanzate, ci sono profilazione molecolare dei tumori, nuovi farmaci “intelligenti”, nuove tecnologie per la diagnosi, la chirurgia e la radioterapia. Tutte queste innovazioni fanno parte dell’approccio definito “Medicina di Precisione”, non più farmaci poco selettivi e molto tossici, ma farmaci mirati ai difetti specifici della cellula tumorale.

«Le novità riguardano anche l’organizzazione dell’assistenza ai pazienti oncologici, proseguendo su una strada che Regione Liguria e Alisa hanno intrapreso da tempo», sottolinea l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola. «Per esempio promuovendo l’implementazione dell’approccio multidisciplinare in ogni azienda sociosanitaria e della rete oncologica».

Secondo quanto riporta l’assessore, il lavoro che sta portando avanti il Diar oncoematologico di Alisa prevede anche nuovi percorsi organizzativi, accessi facilitati per favorire diagnosi tempestive e una sempre maggiore integrazione ospedale-territorio. Un’attenzione particolare merita anche il paziente in follow up che non sta più facendo terapia: la riorganizzazione dei percorsi consentirà infatti di rendere più efficiente ed efficace la gestione delle prenotazioni delle prestazioni diagnostiche di controllo previste dalle linee guida, facilitandone l’accesso.

Un impegno confermato dal direttore di Alisa per facilitare l’accesso e le terapie ai pazienti oncologici

«Il Diar oncoematologico di Alisa, guardando anche al Piano Oncologico Nazionale 2023 sta lavorando in diversi ambiti che porteranno a percorsi più facili per i pazienti e i loro familiari», aggiunge il Direttore di Alisa Filippo Ansaldi, «ad esempio creare per ogni azienda un centro di accesso facilitato per i pazienti con un sospetto, al fine di portare a termine tempestivamente il percorso diagnostico, riorganizzare il follow-up dei pazienti guariti stabilendo collaborazioni tra ospedale e territorio per poter svolgere anche vicino a casa gli esami di controllo, aggiornare i percorsi di cura già definiti nel corso degli anni, che stabiliscono anche i responsabili della presa in carico ed il luogo ottimale di erogazione delle cure»

E ancora, tra le innovazioni ci sarà la sicurezza dell’accesso alle nuove organizzazioni di cura come il Molecular Tumor Board (fondamentale per la medicina di precisione) e la seconda opinione a garanzia di scelte di qualità. Iniziative che possono e devono facilitare la vita dei pazienti che vivono il cancro e delle loro famiglie. 

«Il compito del DIAR della rete oncologica è offrire qualcosa di sempre meglio per queste persone: ancora oggi guarire vuol dire affrontare cure pesanti e dunque ottenere una maggior personalizzazione delle cure può voler dire alleggerire questo peso e dall’altra bisogna facilitare il percorso dei pazienti che spesso è un percorso di malattia cronica», aggiunge Pronzato. «Voglio ricordare che l’Agenas (Agenzia dei servizi del ministero della Salute) a dicembre ha sancito che la Liguria è una delle migliori regioni in tema di organizzazione della rete oncologica. Molto è ancora da fare, ma molto è stato fatto».

La prevenzione, un fattore chiave nella lotta contro il cancro

Se da un lato le terapie più innovative possono essere un eccellente strumento per trattare il cancro, dall’altra parte c’è il tema della prevenzione, fondamentale su più livelli.

A questo scopo i cittadini sono chiamati a partecipare agli screening regolarmente organizzati da Regione Liguria, invece che attendere l’insorgere di sintomi gravi, e allo stesso tempo ad adottare stili di vita che permettano di abbassare l’insorgenza del tumore. Soprattutto se si ha una storia familiare di cancro – ma non soltanto – è importante sottoporsi a controlli e checkup che potrebbero riscontrare la presenza di tumori in fasi iniziali e permettere un trattamento efficace e meno invasivo.

«Ciò significa anche garantire un percorso di accesso facile, agevole e rapido per i pazienti che hanno un sospetto di tumore perché pur con le terapie più moderne la guarigione si ottiene tanto più facilmente quanto più rapida è la diagnosi», conclude Pronzato.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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