Fabiana Parlato
Fabiana Parlato

“Sarà il Festival di Annalisa”: parola di Fabiana Parlato, la vocal coach che da quasi vent’anni ci racconta Sanremo

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Tempo di lettura: 3 minuti

Previsioni e confidenze di Fabiana Parlato, la vocal coach in trasferta al Festival di Sanremo

Fabiana Parlato ha messo nero su bianco le sue previsioni: saliranno sul podio del Festival di Sanremo Annalisa, i Negramaro, Angelina Mango.

E c’è da fidarsi perché Fabiana è quasi al suo ventesimo Festival.

Impossibile riportare tutte le competenze ed i successi di questa genovese presente alla prestigiosa kermesse dal 2005.

E’ stato difficile persino scegliere le foto: Fabiana nel corso degli anni si è fatta immortalare con tantissimi big e alla fine, per la copertina, ho messo lei soltanto. Salvo aggiungere una nutrita galleria alla fine dell’articolo.

Oggi siamo finalmente riuscite ad incontrarci e quindi lascio subito a lei il piacere di raccontare gli esordi della sua carriera.

Fabiana, dal 2005 ad oggi sono ben 19 Festival di Sanremo: quale il tuo primo ricordo se chiudi gli occhi?

La verità? Se chiudo gli occhi rivedo il mio carissimo amico Paolo di Radio Onda Ligure che nel 2005 e 2006 era al Festival di Sanremo con me.

Oggi, purtroppo, Paolo non è più tra noi.  Non dimenticherò mai la sua telefonata per dirmi che il nostro amico Povia aveva vinto la 56esima edizione del Festival. Davvero un’emozione molto forte.

Puoi raccontarci un aneddoto particolare legato ad un personaggio della kermesse?

A dire la verità sono molti gli aneddoti legati a Sanremo. Di certo quello che ricordo più volentieri riguarda la partecipazione con il mio gruppo Quelle di un certo peso.

Era il 2012 e presentava il mitico Gianni Morandi: ebbene, noi l’abbiamo rincorso per la strada e l’abbiamo convinto a girare un video di saluti!

Ricordo con divertimento anche l’edizione del 2008 quando giravamo per Sanremo con l’intento di pesare le persone. 

Fabiana Parlato con Annalisa
Fabiana Parlato con Annalisa

Sei un’apprezzata vocal coach e da più di vent’anni segui i tuoi allievi con professionalità e dedizione. Qual è l’aspetto più gratificante di questo tuo lavoro?

Al primo posto per me ci sono loro, i miei ragazzi e le loro soddisfazioni.

Il mio obiettivo è che raggiungano i risultati sperati. Per esempio li preparo ai talent in modo che possano utilizzare tutte le opportunità offerte dal contesto.

Cerco di dare loro quello che io non ho mai avuto, cioè una Fabiana che li prende per mano e li accompagna in tutto il loro percorso, fino a quando salgono sul palco.

Sto loro accanto e li affianco in tutte le loro esperienze, anche quelle negative.

Anzi, il mio compito, in questi casi, è quello di trasformare l’insuccesso di un momento in un’occasione di crescita e di riscatto.

Quando un cantante ha il sacro fuoco che lo pervade, tutto deve giocare a suo favore.

Fabiana, si dice che in realtà nessuno sia veramente stonato: credi sia proprio così?

E’ vero, nessuno è stonato. Il che non significa che uno non stoni, ma allora bisogna capire il perchè.

Uno dei compiti del vocal coach è proprio questo: comprendere dove si sbaglia con la voce e cercare di rimetterla a posto con l’allenamento e con esercizi specifici.

Impossibile quantificare la miriade di voci che hai ascoltato, famose e non: su tutte qual è la più bella apprezzata dal vivo?

In rapporto all’età non ho dubbi: la voce più bella è quella di Spagna.

Una voce ancora oggi molto precisa, performante, senza nessuna stonatura e lei è vicina ai 70 anni!

Spostiamoci a Sanremo: chi vince secondo te come qualità e bellezza della voce?

Anche in questo caso non ho dubbi: Ultimo ha l’ugola migliore di tutti.

Ho avuto il privilegio di collaborare con lui come sua vocal coach nel 2018 quando ha partecipato a Sanremo.

Ai tempi, ovviamente, Ultimo non era ancora esploso: quell’anno ha poi vinto Sanremo Giovani con il brano Il ballo delle incertezze.

Ultimo è proprio un’anima bella e in un mondo di rapper è il nostro Claudio Baglioni.

Penso che il suo successo, oltre che meritato, sia da apprezzare perché sono molti i giovani che si accostano alla sua melodia che arriva dritta all’anima.

Fabiana Parlato con Ultimo
Fabiana Parlato con Ultimo

Dopo quasi venti presenze al Festival di Sanremo che cosa pensi che sia cambiato in questi anni?

E’ evidente come ci sia stata una completa evoluzione generazionale, a partire dai conduttori.

Negli ultimi anni il Festival ha strizzato l’occhio alle nuove generazioni ed è diventato uno spettacolo per questo più veloce e moderno.

Adesso, poi, oltre alla musica italiana, Sanremo deve poter attirare target diversi e quindi l’offerta è diventata ancora più eterogenea.

Una decina di anni fa le nuove generazioni non lo seguivano più: oggi invece partecipano Irama, Elodie, Lazza, Ultimo, Rkomi, insomma, tanti giovani che hanno riportato i loro coetanei ad apprezzare la famosa kermesse canora.

Il tuo lavoro è finalizzato a preparare i ragazzi ad affrontare il palco: quale consiglio in particolare ti sentiresti di dare a chi vuole entrare a far parte di questo mondo?

Bisogna dire, prima di tutto, che il mondo musicale oggi è completamente cambiato rispetto ad una volta.

Anni fa c’era  il discografico che presentava i pezzi al cantante e produceva il disco. Oggi invece fa tutto il cantante o cantautore e poi si propone.

Difficile dare consigli, se non quello di perseverare per la propria strada.

Quali impegni ti aspettano quest’anno a Sanremo? 

Ci tengo a dire che il Festival lo vivo dalla sala stampa dove si respira davvero l’atmosfera della gara.

Posso rivelare che già dalla prima sera si capisce chi porterà a casa la vittoria. Sono l’inviata ufficiale di Radio Fra le Note per cui realizzo il progetto Sanremo fra le note dedicandomi alle interviste.

Una cosa alla quale tengo particolarmente è il compito di portare i saluti dei cantanti ai piccoli pazienti dell’Ospedale Giannina Gaslini di Genova che vivono un momento di particolare difficoltà.

So che seguire il Festival è davvero una buona occasione per distoglierli temporaneamente  dai loro problemi.

Fabiana, sei anche responsabile di Fuorimetrica per l’organizzazione di eventi nonché speaker radiofonica: di che cosa ti occupi?

Fuorimetrica è una realtà che comprende una parte artistico musicale in qualità di vocal coach ed un’altra più attinente agli ingaggi lavorativi in quanto segue ragazzi che fanno ospitate musicali per eventi anche durante il Festival.

Oltre a ciò ho creato personalmente un gruppo di hostess, steward e modelle che mi vengono richieste dalle agenzie che necessitano di figure professionali in Liguria.

Fabiana, tu sei vocologa, specializzata al Corso di Alta Formazione in Vocologia Artistica dell’Università di Bologna. Di preciso vuoi spiegarci di che cosa si tratta?

Volentieri, spieghiamo subito chi è il vocologo artistico: è colui che conosce la voce a 360 gradi, in tutte le sue sfumature.

Sa con esattezza come il cantante deve posizionarsi sul palco, ma anche che cosa deve mangiare.

Consiglia infatti la dieta migliore e suggerisce tutti i trucchi da utilizzare sul palco per ottimizzare la voce.

Oltre alla parte tecnica, c’è poi quella, importantissima, psicologica.

E’ infatti compito del vocologo seguire e supportare l’artista su un piano più personale.

A parte gli allievi che hai seguito nel corso degli anni, oggi a quanti artisti ti dedichi? 

Attualmente seguo una decina di cantanti. Ci tengo a precisare, però, che mi dedico all’insegnamento con tutti coloro che desiderano prendere lezioni di musica.

Non è necessario avere come obiettivo il palco di Sanremo: le mie competenze di vocal coach sono al servizio di tutti coloro che desiderano imparare ad utilizzare al meglio la propria voce.

Hai studiato canto pop/rock e canto lirico presso il Conservatorio Niccolò Paganini di Genova: come si conciliano questi due tipi di musica?

In effetti possono sembrare due generi molto, troppo distanti.

E invece si conciliano nella misura in cui ci permettono di imparare ad utilizzare la voce in modo diverso e a capire che cosa voler portare sul palco.

Quindi anche a livello di insegnamento sai che cosa utilizzare in termini di voce.

Fabiana Parlato
Fabiana Parlato

Oltre alla tua passione musicale sei laureata in Educazione Professionale alla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Genova, hai lavorato con minori psichiatrici dipendenti da sostanze e sei attualmente occupata presso il Servizio Disabili Adulti presso la ASL3 Genovese.

Ammesso che ci sia, qual è il trait d’union tra questi due lavori apparentemente agli antipodi?

Sì, lavoro al servizio disabili con adulti dai 18 ai 64 anni: mi occupo della parte progettuale inerente le persone e curo i progetti formativi ed i supporti educativi.

Il trait d’union tra i miei due lavori c’è sempre stato: la mia tesi di laurea era proprio sull’arteterapia.

Il messaggio è chiaro: un educatore può utilizzare tutte le forme d’arte per curare e migliorare le condizioni dei pazienti.

Attualmente sto cercando di realizzare alcuni progetti artistici con i disabili che secondo me possono diventare “fighi” proprio grazie all’arte.

Nel corso della tua carriera hai ricevuto molti riconoscimenti, tra gli altri nel 2013 il Premio Sugar Caterina Caselli per il progetto canoro “Quelle di Un Certo Peso” e nel 2017 il Premio Tell your Essence – Premio Europeo Marina Rinaldi – per il Progetto di sensibilizzazione “Quelle di Un Certo Peso” con la seguente motivazione: “Fabiana Parlato incarna la Donna Curvy perfetta nel fisico e nella mente”.

Un tuo impegno, quindi, contro il body shaming.

Che idea ti sei fatta di questa dittatura estetica che rischia di rovinare pericolosamente la vita degli adolescenti e non solo?

Posso dire in tutta onestà di aver vissuto questa dittatura estetica sulla mia pelle, ma non ho mai avuto nessun problema in merito.

Sono consapevole, invece, che tutti i problemi che ci creano gli altri sono, appunto, degli altri e non effettivamente nostri.

Se non mi vuoi perché sono grassa, è un problema tuo, certamente non mio.

Mi sono sempre accettata ed ho sempre spronato gli altri ad accettarsi.

Ritengo che bisogna essere felici per come si è. La salute è veramente fondamentale, è la cosa più importante, anche con dei chili di troppo.

Ci puoi svelare i tuoi look sanremesi?

Posso dirvi che parto con un sarcofago più che con una valigia! A Sanremo bisogna poter affrontare qualsiasi condizione atmosferica e, soprattutto, essere pronti per qualsiasi occasione.

A Sanremo si sta sul palco sempre, tutto il giorno. E’ anche l’occasione adatta per sfoggiare look un po’ particolari che magari in altre circostanze non sono ritenuti adatti.

E adesso vi saluto, Sanremo mi aspetta!

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Info Rosella Schiesaro

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Nata a Savona, di origini toscane, Rosella Schiesaro ha svolto per più di vent'anni attività di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Cura per LiguriaDay la rubrica Il diario di Tourette dove affronta argomenti di attualità e realizza interviste sotto un personalissimo punto di vista e con uno stile molto diretto e libero. Da sempre appassionata studiosa di Giorgio Caproni, si è laureata con il massimo dei voti con la tesi “Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore”. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ci accompagna In viaggio con Giorgio Caproni alla scoperta delle sue poesie più significative attraverso un percorso di lettura assolutamente inedito e coinvolgente.

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