Ariete

Ariete è la vera trasgressione di Sanremo: a un mese dal Festival il suo amore gay trionfa su bigotti e benpensanti

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La cantante Ariete un mese dopo Sanremo

E’ arrivata sul palco più famoso d’Italia in punta di piedi, dentro una giacca oversize: Ariete, pseudonimo di Arianna Del Ghiaccio, non ha suscitato nessun clamore.

Perlomeno durante le serate del Festival, accese da sterili polemiche e scoop prevedibili.

Eppure è stata lei la vera trasgressione del festival, anche perchè diciamolo subito, il bacio gay tra Fedez e Rosa Chemical era più affettuoso che erotico. E, soprattutto, pareva molto concordato.

C’è stato poi il pestaggio delle rose da parte di Blanco, ma anche lì una certa dose di prevedibilità e di premeditazione hanno di fatto un po’ sgonfiato l’accaduto.

Una storia d’amore finita male mette ko la famiglia del Mulino Bianco

In effetti non c’è nulla di nuovo o di strano nel cantare la fine di un amore. Anzi.

“Tu, tu eri più bella di me. E adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire.

Perse, noi perse senza un perché”.

Lei che ama lei. Non è strano neppure questo, ma è strano ed innovativo che si canti – sul palco più famoso d’Italia – l’amore tra due donne.

Forse sarà strano per i benpensanti promotori della Mulino Blanco, pardon, Mulino Bianco Family.

Eh sì, pare infatti che anche nel 2023 dovremo sopportare i sermoni sulla famiglia tradizionale: mamma e papà più figlio etero uguale la felicità.

Invece per Ignazio La Russa un figlio gay sarebbe un dispiacere, un po’ come se fosse milanista.

Decisamente meglio del “Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno” del leghista De Paoli o ”Meglio un figlio morto che un figlio gay” del presidente brasiliano Bolsonaro.

Ma torniamo ad Arianna Del Giaccio, in arte Ariete ovviamente per il segno zodiacale: il 27 marzo spegnerà ben 21 candeline!

Ariete e i diritti LGBTQ

Ariete con la sua presenza discreta e con la sua voce delicata, ma potente, è riuscita a presentare agli spettatori in sala e a quelli a casa un testo che diversamente avrebbe potuto gridare allo scandalo.

Il suo è stato un lavoro di fino, un presentarsi garbato ma incisivo, un voler lasciare il segno senza baci rubati o rose spezzate.

Si fa così quando si ha un obiettivo da perseguire. E Ariete ce l’ha questo obiettivo: sensibilizzare quante più persone possibile in merito ai diritti LGBTQ+.

E ricordare che vivere liberi è possibile. Soprattutto se si sa di avere qualcuno in grado di ascoltare e di capire.

E allora Ariete ci mette di nuovo la faccia e soprattutto le parole. Alle Iene è precisa e tagliente:

“Ma non la senti la responsabilità? Questa è la domanda che mi fanno di più. Vogliono sapere se mi sento portavoce di qualcosa. Da ragazza di vent’anni felice, amata, libera, sono sempre riomasta lì con la coda tra le gambe a cercare una risposta.

Posso davvero farmi portavoce di qualcosa? Lasciare un’impronta importante? Oggi ci provo.

E voglio parlarvi della cruda realtà che sta dietro la comunità LGBTQ+. Fuori dalle bolle dei social e della sensibilizzazione.

La realtà di un ragazzo transessuale o una ragazza omosessuale che sentono tutti i giorni il peso di chi non li accetta e delle cicatrici tenute nascoste. E la realtà di chi purtroppo non c’è più.”

Già, proprio così, “chi purtroppo non c’è più.” Non si possono ignorare o dimenticare coloro che hanno perso la vita perchè nati dalla parte “sbagliata” di un mondo che ha deciso che i diritti li hai solo se corrispondi a determinati criteri.

Ariete racconta la vita di sofferenza di chi oggi non è più tra noi. Un triste elenco – nella realtà molto più lungo – di poveri cristi senza diritti.

Ariete al Festival di Sanremo
Ariete al Festival di Sanremo

Le vittime di omofobia e transfobia

“Febbraio 2023, una 20enne lesbica viene travolta da sputi, schiaffi dalla madre. ‘Preferirei una figlia morta’ le dice. Ottobre 2022, in provincia di Como viene minacciato con espressioni omofobe, inseguito picchiato e finisce ricoverato in ospedale con trauma cranico.

Ancora ottobre 2022, una donna trans viene trovata morta in una camera d’albergo.

Sempre ottobre 2022, per la terza volta nello stesso mese, Chiara, una ragazza transgender si toglie la vita a Napoli dopo aver subito episodi di violenza, bullismo ed emarginazione.

Queste sono solo alcune delle storie emerse, quelle dichiarate. Poi però ci sono i tanti che soffrono in silenzio e io voglio parlare per loro, far emergere la loro voce.

Non esitate mai a chiedere aiuto. Ci sono associazioni come Gay Help Line che possono offrirvi un aiuto subito e gratuito”.

Basta fare solo una telefonata all’800 713 713.

“Ma non la senti la responsabilità?’. Sì, la sento, per le cose giuste, per le cose vere. La sento per Naomi, Chiara e chissà quanti altri, per gli esseri umani, per non dimenticarcene mai”.

Questo il discorso di Ariete alle Iene. Ci voleva una ragazza di vent’anni con la faccia pulita e le idee chiare pèer fare un discorso sensato, copncreto sui diritti della comunità LGBTQ.

Bisogna essere liberi di amare chi si vuole

I politici dimenticano spesso che per trasmettere un pensiero quello che conta è il convincimento totale di chi lo esprime. Tradotto in parole molto semplici: si capisce che si tratta molto, troppo spesso di slogan elettorali, in un verso o nell’altro.

I giovanissimi sono i primi ad interessarsi ad un messaggio chiaro, sincero e fresco come quello di Ariete. Perchè non c’è bisogno di fare una lectio magistralis per far capire che la violenza e l’ignoranza uccidono.

C’è piuttosto bisogno di ricordare e restituire dignità a tutte quelle persone che hanno perso la loro vita a causa di questa violenza e di questa ignoranza.

Storie drammatiche di coetanei che hanno vissuto la solitudine della loro condizione come una colpa che è poi diventata una condanna: la loro condanna.

Manifestanti LGBTQ – Forbes

Già quest’estate durante un concerto ad Alcamo, Ariete era stata chiara:

“Vorrei che la gente che mi segue si sentisse libera di amare chi vuole e di sentirsi bello e libero così.

Perché è questo alla fine il fulcro di tutto e lo so che non è facile a volte essere accettati.

Non è facile neppure accettarsi da soli, però sappiate che quando mi ascoltate c’è sempre una persona dall’altra parte che sa che essere accettati è una cosa importante, fondamentale.

Il concetto è sempre questo: amate chi cazzo vi pare, siate chi cazzo vi pare, tanto la vita è una ed è fatta per le cose belle e per l’amore”.

Più chiara di così. Ariete non le manda a dire. E fa bene. Perchè i dati parlano chiaro, purtroppo: 381 morti in un anno, queste le vittime di transfobia nel 2022, più di una persona al giorno.

E mentre in parlamento il DDL Zan prende la polvere, ben venga Ariete con la sua canzone e con il suo “sentire la responsabilità”.

Mare di guai: un ritratto intimo e struggente

In Mare di guai Ariete racconta la fine della sua storia avvenuta durante l’estate 2022.

Un ritratto intimo, una lettura introspettiva del suo legame con una ragazza.

Un inno all’amore, alla fine. E alla fine ritroviamo l’immortalità della musica con la sua meravigliosa funzione catartica, ma anche sociale, come è sempre stato.

Perchè se i colti, i moralisti e i benpensanti ci tengono a sottolineare di non guardare Sanremo, è meglio ricordare loro che il Festival di Sanremo è la più importante vetrina sul mondo che viviamo.

E il mondo per viverlo bene bisogna prima di tutto capirlo e comprendere in che direzione sta andando.

Per questo mi sento di ringraziare di cuore la talentosa Ariete che ci ha regalato una bellissima canzone d’amore da scagliare contro chi discrimina e per riuscire “a nuotare in una vasca piena di squali”.

Grazie Ariete!

Rosella Schiesaro

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Info Rosella Schiesaro

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Nata a Savona, di origini toscane, Rosella Schiesaro ha svolto per più di vent'anni attività di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Cura per LiguriaDay la rubrica Il diario di Tourette dove affronta argomenti di attualità e realizza interviste sotto un personalissimo punto di vista e con uno stile molto diretto e libero. Da sempre appassionata studiosa di Giorgio Caproni, si è laureata con il massimo dei voti con la tesi “Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore”. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ci accompagna In viaggio con Giorgio Caproni alla scoperta delle sue poesie più significative attraverso un percorso di lettura assolutamente inedito e coinvolgente.

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