Giorno della Memoria, la seduta commemorativa del Consiglio regionale in ricordo dell’orrore della Shoah.
Nell’aula Sandro Pertini del Consiglio regionale, la seduta è cominciata con un minuto di silenzio. Un minuto dedicato alla riflessione su una delle più gravi tragedie umane di sempre, quella della Shoah.
Persecuzioni razziali, religiose e politiche nei confronti degli ebrei, a opera del regime nazista, susseguitesi nel corso della Seconda guerra mondiale. Da allora, il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, costituisce un monito della tragedia, per non dimenticare.
“C’è un prima e dopo Auschwitz, non dovrà più ripetersi quell’abisso”, ha detto Gianmarco Medusei, presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria nel proprio intervento in apertura. “Perdere la consapevolezza è un rischio che non possiamo e non dobbiamo correre. Con questa seduta solenne sospendiamo il tempo per riflettere, ricordare e tramandare.”
“Gli studenti sono veri protagonisti di oggi”, prosegue Medusei. “Sono simbolo di speranza per il futuro, che auspichiamo privo di conflitti e senza discriminazioni razziali. Il pericolo più grande è l’indifferenza”.
E due studentesse, al termine della cerimonia, sono state premiate dal presidente Toti nell’ambito della 16esima edizione del concorso regionale “27 gennaio: Giorno della Memoria”, organizzato dal Consiglio regionale.
Le ragazze, Ludovica Risso e Giulia Mantegazza del Liceo Guglielmo Marconi – Federico Delpino di Chiavari, hanno ritirato insieme alla dirigente scolastica, la professoressa Salmoiraghi, e alla professoressa Valeria Ghiorsi, il premio, anche a nome del compagno Davide Linero, coautore della prova vincitrice, recentemente scomparso.
“Il messaggio di questo Giorno della Memoria è di non dimenticare questa tragedia della Shoah che ha una sua unicità per dimensioni e vittime, che non può essere equiparata a nient’altro nella storia recente e passata del nostro genere umano”, ha commentato il presidente Toti. “È bene tenere questa giornata fuori da ogni polemica. La cronaca del momento è contingente comunque la si interpreti, non ha nulla a che fare con l’Olocausto.”
E su quest’ultimo punto si sofferma anche l’intervento di Marcello Pezzetti, storico della Shoah: “I mass media oggi stanno trattando molti fatti in modo confuso, quel che avviene è confuso con quello che è avvenuto. Per questo è necessario fissare cosa è avvenuto storicamente a ebrei e non ebrei”, spiega.
Nel corso dell’intervento, l’esperto ha quindi ricostruito storicamente “L’isolamento biologico e l’antisemitismo biologico nei confronti degli ebrei, quando i nazisti vietarono la commistione di sangue e fecero nascere i ghetti.”