Caso Andreea Rabciuc, trovati in un casolare nell’anconetano alcuni resti che potrebbero appartenere alla 27enne di origini romene. Domani l’autopsia.
I resti trovati nel casolare di Castelplanio
Gli inquirenti avevano già perlustrato quel casolare a Castelplanio, a circa 1000 metri dal luogo dove Andreea era stata vista per l’ultima volta. Tuttavia, nel corso del sopralluogo sarebbe stata trascurata una parte del rustico, che i proprietari avevano definito inagibile.
Proprio lì, in quell’area dell’edificio, uno dei due fratelli proprietari del casolare aveva notato negli ultimi giorni una finestra spaccata. Entrando nel locale aveva riconosciuto alcuni resti umani: delle ossa, un giubbino bianco, uno scarponcino nero.
Quei resti, prelevati nella giornata di sabato, saranno adesso oggetto dell’autopsia che si svolgerà domani, martedì 23 gennaio, per stabilire con certezza se il cadavere sia quello di Andreea Rabciuc, 27enne di origini romene scomparsa il 12 marzo 2022.
La versione del fidanzato Simone Gresti
La ragazza si era recata con il fidanzato, il 43enne Simone Gresti, a cena da una coppia di amici nelle campagne di Montecarotto, in provincia di Ancona.
Dopo la cena una lite furiosa, che secondo la versione dell’uomo sarebbe stata unicamente verbale, e che sarebbe terminata con l’allontanamento volontario di Andreea verso le 7 del mattino.
Da quel momento, della giovane più nessuna traccia. Prima di allontanarsi, secondo la versione di Gresti, la 27enne avrebbe inoltre infilato il proprio cellulare in tasca al fidanzato, in un gesto di rabbia.
Lo sfogo della madre di Andreea
Fatica a credere alla versione del 43enne, con precedenti per spaccio di stupefacenti, la madre di Andreea, Georgeta Cruceneau. “L’ha ammazzata lui”, ha detto la donna, presente il giorno del ritrovamento dei resti e visibilmente scossa.
Poi si è rivolta all’avvocato di Gresti, presente a sua volta: “Tu stai difendendo un criminale che ha ammazzato la mia bambina! Io sono la madre che da due anni la sta cercando, come puoi difendere il tuo cliente?”
Le indagini
Andreea, 27enne dal carattere ribelle, lavorava come cameriera in un pub a Jesi. La ragazza sarebbe stata solita allontanarsi per giorni autonomamente, per poi tornare sempre dalla madre.
Ecco perché gli inquirenti, dopo la segnalazione fatta da Gresti già la mattina dopo, avevano aspettato alcuni giorni prima di aprire un fascicolo dedicato. Erano quindi scattate le ricerche, che avevano visto anche la perlustrazione del casolare con cani molecolari.
Gli inquirenti stanno adesso rileggendo le carte, per capire se il cadavere non fosse stato individuato o se possa essere stato portato lì nei giorni successivi. I resti rinvenuti coincidono con gli abiti che Andreea indossava il giorno della scomparsa.
L’esame autoptico di domani stabilirà se il cadavere sia quello della 27enne, e determinerà se la ragazza sia stata uccisa o sia stata vittima di un malore, forse causato da un’overdose. Nel frattempo, Simone Gresti è adesso indagato per omicidio.
Le ultime tracce della ragazza, alcuni messaggi, inviati all’ex fidanzato con cui preservava buoni rapporti e con cui avrebbe chattato tutta la notte. Ma c’è anche un altro messaggio, inviato al padre intorno alle 4:30: “Mi sono messa nei guai.”