Le architetture di Ostia
Ostia

Le architetture di Ostia dagli anni Venti del ‘900 – Parte prima

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Una passeggiata nel cuore della città balneare di Ostia Lido svela inediti scenari negli edifici pubblici e nelle costruzioni private. Un itinerario che consigliamo vivamente alla scoperta di scorci stilistici particolari. Il centro di Ostia, infatti, è caratterizzato da costruzioni risalenti ai primi decenni del XX secolo. 

Come abbiamo già scritto nelle puntate precedenti di questa ricerca,  durante il fascismo, in particolare Benito Mussolini – che sull’onda delle iniziative e dei progetti di sviluppo della città amata da Paolo Orlando voleva recuperare a questa spiaggia il primato di mare di Roma – incoraggiò i più famosi nomi dell’architettura dell’epoca a condurre esperimenti di progettazione moderna in particolare nella zona del lungomare. 

L’itinerario seguente, del quale parleremo anche nelle prossime due puntate prima di concludere con l’ultima il racconto millenario della storia della città di Ostia, offrirà una panoramica di tipologia architettonica che parte dai primi del Novecento per arrivare ai giorni nostri.

Alcuni esempi importanti di queste pregevoli architetture sono andati purtroppo distrutti durante la seconda guerra mondiale: l’incredibile Stabilimento Roma, di Giovan Battista Milani, (1922 – 1924) realizzato sulla scia del rinnovato interesse per gli scavi archeologici della vicina Ostia Antica; anche la stazione ferroviaria di Marcello Piacentini (1921 – 1922) subì la demolizione da parte dei tedeschi come pure il Pontile del Littorio (1940) e altri edifici.

Già all’uscita della moderna stazione Lido Centro non si può fare a meno di notare, proprio di fronte al piazzale, la sagoma austera della chiesa di Regina Pacis.

Chiesa di Regina Pacis (Giulio Magni)

La chiesa sorge su un piazzale al quale si accede sia da due rampe stradali che da una scalinata. Progettata dall’architetto Giulio Magni, fu terminata nel 1928 e si ispira alle basiliche classiche anche se la cupola ottagonale è invece di impronta rinascimentale. La facciata del Duomo di Ostia guarda in direzione della costa quasi a suggellare un forte legame fra la città e il suo mare formando un triangolo ideale con lo stabilimento Roma, e il successivo Palazzo del Governatorato. Di pregevole fattura gli affreschi sull’altare del pittore lidense Mario Rosati oltre alla tomba dell’architetto Paolo Orlando.

Palazzo del Governatorato (Vincenzo Fasolo)

Affacciati dal piazzale di Regina Pacis a sinistra, lungo corso Regina Maria Pia, e di fronte, in via Celli, si notano le linee di edifici d’epoca richiamanti il decò internazionale post-liberty (fa eccezione la Caserma dei Vigili del Fuoco di via Celli, 1936). A destra della visuale, invece, si può godere del profilo del Palazzo del Governatorato, ad opera dell’architetto Vincenzo Fasolo, sede attuale del Municipio, in piazza della Stazione Vecchia (1924 – 1926). In stile veneto e temperamento romantico (decorazioni di B. Calzolai), può essere definito una sorta di barocchetto policromo.

Piazzale della Posta (Angiolo Mazzoni)

Proseguendo nella passeggiata, un po più a nord di piazza della Stazione Vecchia si apre il Piazzale della Posta sul quale si affaccia l’omonimo edificio. Il palazzo della Posta, di Angiolo Mazzoni (1933 – 1934), può essere considerato un esempio di architettura razionalista per l’armonia che si crea con la forma circolare dell’impianto e il corpo centrale a pianta geometrica.

Continua…

FONTE “Ostium e Portus dalle origini antiche all’età moderna”, saggio di Stefano Lesti, IMFO Editore (2019)

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Info Stefano Lesti

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Stefano Lesti, classe 1970, vive e lavora a Roma. Scrittore, giornalista, saggista, poeta e divulgatore storico; dirige giornali e la comunicazione di importanti società sportive nazionali.

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