La tregua tra Israele e Hamas continua con il rilascio di dodici ostaggi, nel contesto di un negoziato che coinvolge anche la liberazione di prigionieri palestinesi da parte di Israele.
Incertezze sul prolungamento della tregua
L’accordo prevede una proroga di due giorni alla tregua, ma Israele esita nonostante le pressioni dagli Stati Uniti, dal Qatar e dall’Egitto. Fonti indicano la possibilità di una proroga di altri due giorni, alle stesse condizioni. Nel frattempo, gli Stati Uniti confermano la visita del Segretario di Stato Blinken in Israele e in Cisgiordania per affrontare la delicata situazione.
Un equilibrio fragile
Nel corso dei negoziati, Hamas esprime la volontà di estendere la tregua di altri quattro giorni. La situazione resta tesa con scontri notturni tra truppe israeliane e militanti palestinesi a Jenin, in Cisgiordania, e leggeri ferimenti segnalati a soldati nel nord di Gaza. Hamas, nonostante le tensioni, assicura il rispetto della tregua fino a mercoledì.
Preoccupazioni per il più giovane: Il destino incerto di Kfir Bibas
Una nota di preoccupazione emerge per Kfir Bibas, il più giovane (soli 10 mesi) degli ostaggi attualmente a Gaza. La sua assenza tra i liberati solleva interrogativi sulla sua sorte e sulla sua incolumità.
Bilancio delle vittime: Il dramma umanitario in Palestina e Israele continua
Il conteggio delle vittime continua a crescere, con il ministero della Sanità palestinese che riporta oltre 15.000 morti a Gaza, tra cui più di 6.000 minori e oltre 4.000 donne. Le vittime civili israeliane sono invece segnalate a 1.200, con circa 400 militari dichiarati morti dall’esercito israeliano.
Impegno internazionale: La comunità globale si mobilita per una soluzione duratura
La comunità internazionale tiene il fiato sospeso mentre si cerca una soluzione per prolungare la tregua e porre fine a un conflitto che ha lasciato una scia di sofferenza e distruzione.
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