Nella giornata di ieri, a margine dell’assemblea pubblica di Confindustria, Marco Bucci si è espresso su una questione che sta facendo discutere da mesi la cittadinanza di Genova in merito alla Sopraelevata e al tunnel subportuale che dovrebbe sostituire questa via di comunicazione nevralgica.
«Prima si fa il tunnel subportuale, poi, quando si vede che funziona, si inizierà a ragionare sulla Sopraelevata. Il tunnel non ha nessuna interferenza con la Sopraelevata. L’accesso da via Madre di Dio aveva un’interferenza con la Sopraelevata, ma sarà cambiata perché il tunnel non deve avere alcuna interferenza con la Sopraelevata. È ovvio che la Sopraelevata resterà in piedi fino alla fine del tunnel, perché sennò tronchiamo la città», sono le parole del primo cittadino di Genova, che smorza le polemiche.
La demolizione della sopraelevata sia prima che dopo l’apertura del tunnel subportuale preoccupa la cittadinanza
A marzo il responsabile del Masterplan del tunnel subportuale, Luigi Priano, aveva infatti dichiarato che idealmente si potrebbe rinunciare alla parte centrale di Via Aldo Moro. «L’idea del progetto è riportare tutto alla scala umana, il tunnel subportuale è la ‘scusa’ per creare nuovi spazi pubblici di aggregazione, dal punto di vista tecnico per realizzare lo svincolo del tunnel verso via Madre di Dio è necessario demolire una parte della Sopraelevata», aveva spiegato l’architetto. «La nostra idea è demolire la parte centrale della Sopraelevata fino alla Stazione Marittima e discutere ‘cosa fare’ delle parti di Levante e Ponente».
Ciò permetterebbe anche di riprendere la pratica presso l’UNESCO per riconoscere l’intero centro storico di Genova come patrimonio dell’umanità. Da diversi anni la presenza della Sopraelevata è un ostacolo a questa candidatura infatti. Tuttavia la proposta di abbattimento aveva incontrato contrarietà nella cittadinanza e anche in esperti come Enrico Musso, estensore del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums).
La principale paura riguarda l’abbattimento della Sopraelevata prima del completamento del tunnel, un’eventualità che Bucci ha negato esplicitamente
Se dunque si esclude un abbattimento della principale via rapida di comunicazione cittadina prima del completamento dei lavori, sul futuro della Sopraelevata una volta che il tunnel sarà aperto rimane ancora da discutere.
«Qualcuno deciderà, ma non penso che sarò io», aggiunge Bucci, «Sarà qualcun altro che deciderà cosa fare, io comunque lascerò i miei suggerimenti. Ho una mia idea, ma non la dico adesso perché non voglio influenzare nessuno. Al momento giusto la dirò, magari tra qualche mese».
Il Sindaco è infatti al suo secondo mandato e non sembra voler sposare la causa dei tanti amministratori pubblici di ogni colore politico che negli ultimi mesi si sono uniti per chiedere una revisione della norma che impedisce la terza elezione continuativa per governatori regionali e primi cittadini dei grandi Comuni. Il piano dei lavori del tunnel subportuale prevede almeno sei anni di cantiere, perciò sarà un’altra giunta, come ha ribadito Bucci, a dover prendere le decisioni sul futuro della Sopraelevata.
La questione delle terre di scavo: Bucci nega ritardi o problemi di sorta
Questo anche senza eventuali ritardi, come quelli sulla gestione delle terre da scavo, problematica gia sollevata nei giorni scorsi da Repubblica. Al momento non ci sarebbe un piano di destinazione per i 2 milioni e 425mila metri cubi di materiale di risulta, secondo quando riportato dal quotidiano del Gruppo Gedi. Tanto che durante l’ultima Conferenza dei Servizi – tenutasi in Regione lo scorso 9 novembre – agli ingegneri Alberto Selleri e Gabriella Lotito sarebbero stati richiesti chiarimenti in merito. I due delegati di Autostrade per l’Italia, che è titolare del progetto del tunnel subportuale, avrebbero dato garanzie sull’invio delle integrazioni.
Stando al piano pubblicato dal Comune di Genova, una parte delle terre di scavo dovrebbe essere usata per il riempimento dell’arco rovescio dello stesso tunnel; altri impieghi sono previsti per il Parco della Lanterna, per i cassoni della Nuova Diga Foranea, per l’ultimazione delle calate Concenter e Bengasi. Tuttavia alcuni dei siti ancora non hanno ricevuto tutti i via liberi necessari: l’area di Calata Giaccone, nei pressi della Lanterna, dovrebbe essere impiegata solo per un conferimento temporaneo. Inoltre, anche in questo caso, manca ancora l’assenso del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Ritardi e difficoltà che però Marco Bucci ha smentito sempre nella giornata di ieri: «A me non risultano intoppi. Per me il problema è già risolto e non sono al corrente di sorprese».
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