La violenza di un gesto contro tutta la città
Il Muro delle Bambole, simbolo di Wall of Dolls, violato a soli due giorni dalla Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne.
Le volontarie di Wall of Dolls Liguria, onlus attiva sul territorio, si sono trovate di fronte ad uno scempio.
Questa mattina infatti, nel corso di una perlustrazione in vista degli ultimi preparativi per l’evento “La Bellezza della Rinascita” che si terrà il 25 novembre in piazza de Ferrari, il Muro delle Bambole, simbolo di Wall of Dolls e delle vittime di violenza e punto di riferimento per la città di Genova, è stato oltraggiato e vandalizzato.
E indirizzare la violenza contro chi costantemente lavora a difesa delle donne è un atto più che vandalico.
I legali di Wall of Dolls si stanno già muovendo contro i presunti responsabili.
Affissioni, opere, bambole. Gli oggetti esposti sul Muro con un significato profondo e promemoria di chi ha anche perso la vita per atti di violenza, sono stati a loro volta violentati quasi a volerne soffocare il peso.
Rosa, il colore scelto per la vernice che ha coperto i volti delle bambole e delle opere appese.
Bambole che non rappresentano la donna come un oggetto inanimato, ma proprio il contrario.
Il dolore e la condanna di Jo Squillo nelle parole del video
La denuncia di Simona Ferro – Assessore alle Pari Opportunità
“Voglio condannare fermamente quanto accaduto ieri sera – dice l’assessore alle Pari opportunità Simona Ferro – quando, nel corso di una manifestazione di un movimento femminista e transfemminista, è stato danneggiato e imbrattato il muro delle bambole sul palazzo della Regione Liguria”.
Un ennesimo gesto di violenza che sembra voler cercare il silenzio dalle voci di queste donne che già hanno sofferto terribilmente. Silenzio che, nonostante l’assurdità di questo fatto, non verrà appoggiato.
E poi ancora uno striscione con su scritto in rosso “Né vittime né bambole” e una seconda scritta “Brucia tutto pure sto muro”.
“Apprendo con stupore e sconforto che c’è chi sceglie di commettere atti vandalici come quello di ieri sera all’installazione di Wall Of Dolls – prosegue Ferro – da tempo in prima linea per l’eliminazione della violenza di genere.
Una battaglia sacra e inviolabile, qualunque sia la forma che si sceglie per perseguirla: ogni iniziativa è valida, nella misura in cui è finalizzata a contrastare la mattanza cui assistiamo ogni giorno”.
Bisogna continuare a combattere la violenza. E non si tratta solo di Wall of Dolls e delle sue volontarie che si mettono a disposizione togliendo tempo alla propria vita personale.
Questa è un’azione nei confronti della città, della popolazione, di tutti quei giovani delle scuole che hanno tenuto vivo il muro in questi anni per diffondere un messaggio di sensibilizzazione.
Un atto di prepotenza e di inciviltà che sconvolge gli animi, in particolare se pensiamo agli atroci fatti di cronaca cui siamo costretti ad assistere. Non ultimo il recentissimo femminicidio di Giulia Cecchettin.
Rimaniamo inorriditi a parlare di violenza contro le donne. Ma che emozioni possiamo provare se un’installazione istituita per ricordare proprio le vittime di femminicidio viene deturpata da un gesto così insensato e gratuito?
“Il gesto compiuto ieri sera ferisce le famiglie che hanno scelto di ricordare su quel muro una figlia, una madre, una sorella vittima di violenza – conclude Ferro – alle donne liguri chiedo, ancora una volta, di restare unite dall’unica parte possibile in questa battaglia: dalla parte delle donne“.