Destini di Margaret Keane

In’side Art: “Destini” di Margaret Keane

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Amici lettori bentornati in Liguria Day, nel nostro consueto spazio dedicato all’arte oggi descriveremo l’opera di una bravissima artista dalla storia personale difficoltosa e complicata terminata fortunatamente con un lieto fine.

Peggy Doris Hawkins, più conosciuta come Margaret Keane (Nashville, 15 Settembre 1927 – Napa, 26 Giugno 2022), è stata sin dalla nascita una pittrice statunitense di gran talento. Dopo gli studi si sposa giovanissima diventando madre di una bambina. Purtroppo il matrimonio dura poco e in quei tempi non era facile essere una ragazza madre, così nel 1955 si trasferisce con la figlia in California. Qui incontra Walter Keane, un pittore conosciuto durante una fiera, che nel giro di poco tempo -anche per non perdere la figlia pretesa dall’ex marito – sposa, prendendone il cognome con il quale da quel momento in avanti firmerà tutte le sue opere.

Il marito pittore non riesce che a ottenere scarsi risultati, le sue opere sono impercettibili e senza valore, ma ci sa fare molto con le parole, con le quali riesce a mettere in luce e a vendere bene le opere della moglie. Quindi sfruttando la sua firma fa passare per propria l’arte di Margaret che inizialmente sottovaluta il comportamento del marito subendone negativamente la pressione.

L’arte di Margaret Keane spopola ottenendo un grande successo di pubblico a tutti livelli. Ma nel corso della convivenza con il marito, la situazione personale diventa sempre più frustrante, quindi con la firma “Keane” al culmine della popolarità Margaret – stanca di sopportarne l’aggressività, la prepotenza e le menzogne, divorzia dal marito e insieme alla figlia nel 1965 si trasferisce alle Hawaii.

Qui si sposa con un giornalista di vari anni più grande di lei e anche grazie anche ad una nuove fede spirituale ritrova se stessa, la voglia di vivere e la forza che nel 1970, nel corso di una trasmissione radiofonica, le permette di svelare il trucco e l’inganno di Walter Keane annunciando al mondo intero che la vera autrice delle tante opere realizzate a nome suo in realtà era proprio lei.

A questo punto lo scoop finisce in tribunale e il giudice, di fronte all’impossibilità di accertare la verità, decide che di fronte alla giuria i due devono realizzare un’opera che confermi chi era il vero autore delle opere firmate “Keane”. Il marito naturalmente non è in grado di produrre un opera convincente e perde la causa insieme alla faccia.

Peggy Doris Hawkins, alias Margaret Keane, continuerà quindi felicemente a dipingere sempre con successo fino all’ultimo dei suoi giorni, ovvero fino al 2022 quando si è spenta all’età di 94 anni.

In’side Art: “Destini” di Margaret Keane

Amici lettori che storia intensa! Ha quasi dell’incredibile! Per fortuna la nostra artista alla fine ha avuto il riconoscimento dei suoi meriti. Se volete conoscere più da vicino la sua vita non potete perdervi il filmBig eyes” diretto dal regista Tim Burton uscito nel 2014.

Ora, se siete d’accordo, che ne dite di vedere da vicino una sua opera? 

Ho scelto per voi “Destini” un olio su tela nel formato 70×60 cm circa realizzato nel 1962.

Destini” di Margaret Keane – Foto di https://www.keane-eyes.com/

Senza farmi condizionare dal titolo (faccio finta di non saperlo), proverò ora a descrivervi le mie impressioni su quest’opera.

Cosa vedo? Il formato è rettangolare con il lato più corto in basso. Tutta l’opera sviluppa verso l’alto come a cercare di toccare un cielo che non c’è; di esso se ne intravede in alto sulla sinistra solo uno spiraglio di un malinconico color marrone. La tonalità del dipinto è soft e l’azzurro degli occhi della ragazza illumina tutta la scena meno la parte destra sopra la sua testa di color terra bruciata che si intona ed equilibra l’opera con il rosa tenue della bocca insieme ad alcune finestre dei palazzi.

In tutto il quadro c’è un equilibrio pazzesco, Margaret Keane sa costruire ed immaginare molto bene lo spazio; tutto è messo al posto giusto e ogni colore è perfettamente intonato con una grande armonia nella quale non c’è rappresentazione di violenza, dramma o negatività perché l’artista preferisce dolcezza e bellezza anche nella sofferenza sia interiore che esteriore.

Nell’opera c’è una protagonista una giovane posta alla destra della tela. I suoi non sono i celebri grandi occhi eppure attirano da subito la nostra attenzione; sul suo volto non c’è un sorriso, sembra perdersi nel vuoto eppure il colore degli occhi di un blu che ricorda il mare fa pensare che in lei non c’è arrendevolezza ma anzi voglia di riscatto.

Alle sue spalle tutto è solitudine, il tram rosso sul fondo è vuoto, alcune figure umane sembrano fantasmi, i palazzi sembrano disabitati in un silenzio quasi surreale eppure improvvisamente come sciolti da una folata di vento i capelli si allargano e idealmente fanno sdoppiare la ragazza in trasparenza.

La sua bocca incolore sembra più pronunciata, il naso, gli occhi, la fronte e i capelli sanno di dignità. Chi sa questa nuova ragazza dove andrà? Il suo sguardo è rivolto verso sinistra nella direzione del tram rosso, alcuni grattacieli oscillano quasi a fermarla, la strada sulla sinistra è in salita ma sono sicuro che la ragazza triste non ha paura e affronterà quella salita con coraggio. In questa sua uscita di scena quegli occhi blu gli illumineranno il percorso di ottimismo e fiducia in lei.

Questo è quello che io ho letto nell’opera di Margaret Keane e se provassi a mettermi nei panni di quella ragazza tirerò un sospiro di sollievo pensando che forse il peggio è passato. Vedendo questa opera in apparenza triste sono sicuro che dopo la tempesta viene il sereno.

Ammirando quest’opera vi consiglio la verve di Janis Joplin in One Night Stand.

Amici lettori ci rivediamo alla prossima opera, ancora una donna, ancora un’opera al femminile e parlarne insieme a voi sarà sempre un gran piacere.

Dialogo tratto dal film “Big Eyes”

Walter Keane: Devo farti una domanda. Come mai questi grandi occhi strani?

Margaret: Oh, vedi io penso che si vedano tante cose negli occhi. Gli occhi sono lo specchio dell’anima.

Walter Keane: Sì, ma tu li fai come fossero frittelle! Sono troppo sproporzionati.

Margaret: Sì, gli occhi sono il modo in cui esprimo le mie emozioni. Li ho sempre disegnati così. Da piccola un’operazione mi ha lasciata sorda per un periodo e così mi sono ritrovata a fissare con lo sguardo. Mi affidavo agli occhi della gente.

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Info Walter Festuccia

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Walter Festuccia, Roma 16 Marzo 1958, diplomato come aiuto scenografo presso il Cine Tv di Via della Vasca Navale di Roma. Artista per natura, artigiano per tradizione, pittore, scrittore. Per il mio stile utilizzato nello scrivere, amo definirmi jazzista della parola, tutto di me è racchiuso in queste definizioni. La mia scrittura, anche se è apparentemente espressa in maniera ironica e demenziale, lascia sempre una finestra aperta oppure un indizio rivolto all'attualità, tutto in un mix di fantasia quasi astratta che diventa con ciò il mio linguaggio espressivo. Come pittore, l'astrazione, l'informalità e l'uso manuale e gestuale della materia sono il mio "io" dentro di me che quando dipinge o scrive si lascia guidare dalla passione e dall'immaginazione attraverso la quale riesco a "vedere" la scena e a "sentire" i dialoghi di ogni mio componimento. Firmo testi e opere come Walter Festuccia oppure Walter Fest.

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