Joe Biden, Presidente degli USA, ha appena concluso la sua breve ma intensa visita a Tel Aviv lasciando alcuni importanti spunti di riflessione circa il ruolo delle superpotenze mondiali nella crisi in Medio Oriente.
Al termine dell’attesissimo colloquio con Benjamin Netanyahu a poca distanza dalla strage dell’ospedale alAhli, gli USA hanno anzitutto ribadito il loro completo appoggio a Israele, esortando ogni israeliano a non lasciarsi consumare dall’odio e dal desiderio di vendetta.
Considerata la reazione americana all’attentato dell’11 settembre 2001 e la politica aggressiva applicata da Washington nei diversi paesi mediorientali, l’invito di Biden alle genti d’Israele rischia però di suscitare non poche perplessità.
Tra gli altri punti toccati nel corso dell’incontro con Netanyahu spicca poi l’apertura israeliana agli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza e della Cisgiordania, insieme all’apertura del valico di Rafah. A tal proposito, gli Stati Uniti hanno promesso di sostenere con circa 100 milioni di dollari la popolazione civile colpita dal tremendo conflitto.
Biden promette nuovi armi a Israele
Parallelamente a ciò, però, gli USA avrebbero annunciato una nuova fornitura militare senza precedenti a Israele.
“Chiederò al Congresso un pacchetto di sostegno per la difesa di Israele senza precedenti. Per decenni abbiamo assicurato il vantaggio militare di Israele e adesso il mondo saprà che il paese è più forte che mai“.
Sarebbero state queste alcune delle dichiarazioni del presidente Biden.
Il Presidente USA avrebbe però anche esortato l’alleato israeliano ad essere prudente nelle sue prossime mosse, specie quelle che potrebbero allargare il conflitto al Libano degli Hezbollah.
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