Stamattina alle sei irruzione di Polizia e Azienda Sanitaria presso il Rifugio Cuori Liberi
E’ difficile riportare quanto accaduto questa mattina al Rifugio Cuori Liberi dove la violenza dell’uomo ancora una volta ha purtroppo vinto.
Dopo due settimane di incessante mobilitazione e di presidio permanente degli attivisti per salvare gli animali presenti al rifugio, stamattina alle 6 è arrivata la Polizia.
Tutti i maiali presenti sono stati uccisi, proprio laddove vivevano tranquilli e felici e nonostante le misure di sicurezza.
L’empatia pare non esistere in questa fase storica dell’umanità e a nulla sono valse le richieste dei presenti che hanno intonato le parole di Bella Ciao all’arrivo delle Forze dell’Ordine.
Anche l’OIPA era intervenuta e proprio ieri aveva inviato con altre associazioni un’istanza urgente per cercare di cambiare il corso delle cose, ma così non è stato.
Tutto è cominciato dopo la diagnosi di peste suina – su due animali – che ha dato il via ai procedimenti per eliminare l’intera popolazione presente al rifugio.
La Lav ha confermato l’abbattimento degli animali: “Poco fa le forze dell’ordine in tenuta antisommossa e l’Ats sono entrati nel rifugio e hanno ucciso i maiali ospitati nella struttura. Alcuni attivisti sono rimasti feriti nella colluttazione e un camion è già entrato nel rifugio per portare via i cadaveri”.
Feriti tre attivisti presi a manganellate
Risultano tre attivisti feriti tra quelli presi a manganellate: la Polizia ha fatto irruzione con la forza e ha subito dichiarato di voler portare in Questura tutti i presenti.
I maiali abbattuti risultavano alcuni contagiati dalla peste suina ed altri sani, ma sono stati tutti eliminati, circa dieci esemplari.
E’ opportuno ricordare che tutti i suini presenti in loco erano NON DPA, ovvero irrevocabilmente non destinati alla produzione di alimenti.
Di fatto si è oggi assistito ad una violenza inaccettabile: sono stati uccisi animali isolati e protetti.
Quando invece si permette ai cacciatori di continuare a uccidere i cinghiali e a portarli in giro contribuendo alla diffusione della Psa.
Il Santuario per animali liberi è a Sairano, comune di Zinasco in provincia di Pavia.
Vicino in linea d’aria ai tantissimi allevamenti della zona e che arrivano addirittura ad una capienza di 18000 anime.
Due esemplari affetti da peste suina
Si ipotizza che forse già ad inizio agosto fosse arrivata la peste suina in questi allevamenti.
C’è comunque un’indagine della magistratura in corso per accertare eventuali mancate segnalazioni di casi sospetti da parte degli allevatori.
Quel che pare certo è che la vicinanza con un territorio infetto è probabile che abbia portato la peste suina direttamente al Santuario.
Inguardabili le immagini che stanno girando sui social: gli animali ormai morti caricati sui camioncini di fronte agli attivisti in lacrime.
“Ecco come finisce – si legge sul profilo di Alma Libre – i loro corpi gettati via come spazzatura. Lo strazio delle compagne ormai impotenti. Ma non ci arrendiamo”.
Ecco chi erano gli ospiti del Rifugio
Crosta un anno, Freedom cinque anni, Crusca due anni, Pumba cinque anni, Dorothy sedici anni, Mercoledì tre anni, Bartolomeo sei anni, Ursula sei anni, Carolina sei anni e Spino tre anni.
Qui potevano vivere sereni e al riparo dagli orrori dei macelli. Invece sono stati ammazzati dopo lunghe e faticose giornate di lotta da parte degli attivisti sempre in prima linea per salvarli.
Di certo è necessaria una rivoluzione culturale per cambiare il destino delle specie presenti sulla terra: ogni anno uccidiamo miliardi di animali e la logica della violenza pare avere sempre la meglio.
E’ urgente promuovere una nuova consapevolezza e cioè che si tratta di esseri senzienti.
La grande scienziata Margherita Hack, vegetariana fin da bambina, ricordava sempre le parole dello scrittore Lev Tolstoj: “Se i mattatoi avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani”.
Rosella Schiesaro©
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