Genova Capitale del Libro ma con una sorpresa, un grande genovese esordiente debutterà pubblicando il suo primo libro.
Un genovese misterioso sta per pubblicare il suo primo libro: lo ha annunciato il sindaco Bucci mantenendo però riservata l’identità dell’autore e suscitando molta curiosità.
Non si conosce quindi né il nome dell’autore né il titolo del libro. Il sindaco ha escluso che si tratti di sé stesso o del governatore Toti e ha parlato dell’autore come un esordiente che non appartiene alla categoria dei letterati ma che rappresenta un personaggio di spicco a Genova.
La presentazione del libro misterioso debutterà in uno degli eventi “Capitale italiana 2023 del libro”. Si escludono tra i papabili, Renzo Piano (già autore di libri) o lo scrittore professionista Maurizio Maggiani.
Sorpresa e attesa dunque prima di scoprire il misterioso autore in un’annata particolare per il capoluogo ligure dal punto di vista editoriale: nominata Capitale del Libro per il 2023 sono tante le iniziative dedicate al tema per riscoprire una città da sempre legata al mondo della scrittura.
Genova Capitale del Libro, una lunga tradizione con la scrittura
Città di biblioteche e di immenso patrimonio libraio cittadino. La città dove nel 1639 apparve per la prima volta la gazzetta a stampa dal tipografo Pier Giovanni Calenzani. Poi fu sede della prima libreria d’Italia ancora da unificare, situata in Strada nuovissima e fondata nel 1810 dal tipografo francese Antonio Boeuf. E’ la città che ha ancora oggi nel suo centro storico una “piazza della stampa” che nel 1471 fu sede del primo laboratorio cittadino, fondato da artigiani provenienti dal Nord Europa.
Una storia lunghissima e costellata da ricorrenze, come l’anno scorso per celebrare i suoi 400 anni di storia: nel 1622 infatti il pittore Rubens pubblicò ad Anversa “I Palazzi di Genova”, un’opera che consentì di far conoscere per la prima volta la città al panorama europeo.
Una città che oggi prosegue questa antica tradizione, una città di lettori, di mercatini dell’usato, di pagine ingiallite esposte sui banchi, di persone che si fermano in libreria e si perdono nelle pagine di un libro, una città in cui “Myricae” di Pascoli registrò il maggior numero di vendite, una città che cambia e che corre ma sa fermarsi di fronte a un libro.
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