Termina 3-1 il delicatissimo scontro salvezza del Mapei Stadium che ha visto l’Hellas Verona battere lo Spezia Calcio e conquistare la permanenza in Serie A. L’ottima prestazione degli scaligeri, impreziosita dai miracoli tra i pali di Montipò, dalla diagonale beffarda di Faraoni in avvio di gara e dalla doppietta micidiale di Cyril Ngonge, ha infatti deciso una partita al cardiopalma. Il cuore e l’impegno messi durante l’intera stagione, nonché il calore del proprio pubblico, non sono invece bastati ai bianconeri per vincere lo spareggio ed evitare la dolorosa retrocessione. Il match di Reggio Emilia, rigorosamente ad affluenza ridotta per evitare disordini, è stato un po’ lo specchio della stagione spezzina, tra grandi potenzialità, poca lucidità in alcuni momenti decisivi e un pizzico di sfortuna.
Nello specifico, il goal del momentaneo pareggio di Ethan Ampadu e le innumerevoli occasioni da goal create ripetutamente nella ripresa (almeno una dozzina) dimostrano le qualità di un gruppo squadra giovane, grintoso è capace di affrontare anche gli avversari più esperti e blasonati. Ciò che è in potenza, se non consolidato, non basta però a raggiungere i risultati sperati. Pur essendo riuscito a imbastire così tante azioni offensive, lo Spezia non ha infatti saputo sfruttarle al meglio per ribaltare il risultato, al di là della sfortunata traversa di uno scatenato Ampadu in veste di attaccante e delle parate del portiere veronese. E se è vero che, come cantava De Gregori, non bisogna aver paura di tirare un calcio di rigore, in certe occasioni un rigorista deve pur spaccare la porta e suonare la carica.
La rinascita parte dalla B
Il tiro dagli undici metri di Nzola al 70’, se calciato con più decisione e angolazione, avrebbe infatti potuto riaprire la gara nel momento migliore per gli aquilotti. La debole conclusione, agevolmente parata da uno straordinario Montipò, è stata invece il preludio di una sconfitta severa ma ormai resa inevitabile dalla bravura dell’Hellas Verona e, in parte minore, dalla sfortuna che, in alcune situazioni particolari, ha accompagnato i ragazzi di mister Semplici. Perché la legge del calcio, seppur dura, è estremamente semplice e alla fine premia non chi crea di più, bensì chi riesce a concretizzare al meglio le occasioni avute, portando a casa il risultato con tanto pragmatismo e un buon pizzico di sana fortuna.
Ad ogni modo, una volta smaltita la delusione per la retrocessione, lo Spezia Calcio avrà l’opportunità di far sbocciare appieno i propri talenti in Serie B, affinando il proprio stile di gioco e provando a riconquistare immediatamente la promozione proprio come il Genoa. Non tutti i mali vengono dunque per nuocere e la prossima stagione potrebbe rappresentare un importante momento di crescita e miglioramento che magari regalerà ai bianconeri importanti risultati futuri.