È stato dimesso questa mattina il bimbo di 6 anni trovato gravemente ferito in via Gallardi, a Ventimiglia, lo scorso 19 dicembre. Il piccolo Ryan era ricoverato da tre mesi all’ospedale Gaslini di Genova in terapia intensiva.
La nonna paterna del bimbo e il suo compagno sono indagati in concorso con l’accusa di lesioni gravissime dolose. Ora che le sue condizioni sono migliorate, il piccolo potrà tornare a casa dalla mamma Elena, che oggi ha potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo.
«Sta bene. Dovrà soltanto tenere un tutore al braccio e il busto per circa tre mesi. Anche psicologicamente non mostra segni di choc o turbamenti, è abbastanza tranquillo», ha raccontato la donna.
Diverse le ipotesi sviluppate nel periodo delle indagini di accertamento su come il piccolo sia rimasto ferito. Inizialmente si era supposto che il bambino fosse caduto da un’auto in corsa, poi si è giunti a ipotizzare le percosse. L’avvocato Maria Gioffrè, che assiste il padre di Ryan (assieme alla madre), ha preso parte all’accertamento con il criminalista Marco Puppo di Genova.
Il compagno della nonna pare abbia cambiato spesso versione. Il 17 gennaio scorso poi, la procura aveva negato che il bimbo fosse stato vittima di maltrattamenti. Il padre del bambino però non ha mai creduto all’ipotesi del ruzzolone dall’auto in movimento:
«La frattura scomposta del braccio sinistro è una frattura da difesa».
Per questa vicenda sono molti gli interrogativi da risolvere. Innanzitutto, come si è ferito (il piccolo ha riportato, tra l’altro, la perforazione di un polmone e lesioni alle vertebre, oltre alla frattura di un braccio) e da chi.
II bimbo tornerà a scuola “Appena si riprenderà. Andrà in prima elementare – prosegue la mamma – anche in ospedale ha continuato a studiare, c’era la maestra che andava tutti giorni“.
La madre del bimbo, tenace, commenta:
“Se nessuno ha detto la verità finora, difficilmente la diranno adesso. Sarebbe meglio confessarla prima che il piccolo recuperi la memoria. Mio figlio dovrà iniziare un percorso di terapia dallo psicologo e prima o poi parlerà.”