Terremoto Turchia – Siria: oltre 21 mila vittime; sono i dati che circolano dalle ultime ore. Numero di sfollati incontenibile, tragedia umanitaria. Pronti gli aiuti di tantissimi paesi dall’Europa all’India, a Israele e Palestina.
21.051 sono le vittime confermate ad oggi dal terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia. 3337 siriani, 17.674 turchi. 6500 edifici distrutti e un numero incontenibile di sfollati.
Queste sono le cifre che circolano nelle ultime ore. Numeri che fanno paura, che enunciano una tragedia umanitaria e fotografano un paese in ginocchio.
Case sbriciolate, palazzi collassati, pompe di benzina inclinate, strade distrutte e città fantasma. Città fantasma. Automobili che diventano case e fuochi per le strade per riscaldarsi. Vite spezzate, sguardi impolverati di chi resta e sopravvive tra le macerie, con la consapevolezza che dalla vita dovrà ricostruire tutto, e non solo casa sua.
Terremoto Turchia – Siria: le operazioni di salvataggio
Proseguono intanto le opere di salvataggio che oggi sono sempre più tentativi disperati: secondo le squadre di lavoro infatti per salvare i sopravvissuti sono cruciali le prime 72 ore dal terremoto.
Ad oggi sono state superate le 90 ore. Steven Godby, esperto britannico di disastri naturali, dice che dopo le 72 ore la possibilità di essere estratti vivi passa dal 74% al 22%, scendendo addirittura al 6% il quinto giorno dopo il disastro.
Ieri però un miracoloso salvataggio: dopo 90 ore sotto le macerie è stato estratto vivo il piccolo di 10 anni Hilal Bilgi ad Hatay. Per salvarlo i coraggiosi soccorritori hanno scavato una galleria: il bimbo si trovata sotto un blocco di cemento, e con l’approvazione dei parenti, si è deciso di amputargli un braccio con un’operazione eseguita sotto le macerie. Nel sisma il piccolo ha perso entrambi i genitori e i tre fratelli.
Gli aiuti da mezzo mondo:
In entrambi i paesi sono 110 mila gli operatori al lavoro con oltre 5500 veicoli. Sono stati inoltre inviati aiuti economici e squadre di soccorritori da molti governi esteri: gli Usa hanno stanziato 85 milioni di aiuti, la Cina ha inviato aiuti a Damasco. In Siria però la situazione è drammatica, le sanzioni imposte al paese, la Cina aveva chiesto agli Usa di sospenderle per facilitare al popolo siriano l’accesso agli aiuti umanitari. E’ arrivata la risposta positiva da Washington:
“Le sanzioni statunitensi in Siria non ostacoleranno gli sforzi per salvare la vita ai cittadini siriani. Mentre i programmi di sanzioni statunitensi contengono già solide esenzioni per gli aiuti umanitari – ha detto il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo – oggi il Tesoro sta rilasciando una licenza generale per autorizzare ulteriori sforzi di soccorso”. Questa licenza avrà durata 6 mesi e permetterà di aggirare molti dei vincoli causati dalle sanzioni.
Sono tantissimi i paesi che si sono mobilitati a sostegno delle due popolazioni: Italia, Giappone, Corea del Sud, Israele, Palestina, India, Qatar, Russia, Ucraina, Emirati Arabi Uniti, Cina, Usa e l’UE con 27 squadre di ricerca provenienti da 19 Paesi, 1150 soccorritori e 70 cani da salvataggio.
Foto di copertina: Avvenire