Campus scientifico-tecnologico Erzelli: “Pronto in quattro anni”

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Campus scientifico-tecnologico Erzelli

Campus scientifico-tecnologico Erzelli, da Great Campus


Torna alla ribalta un tema ormai chiacchierato da quasi quindici anni: il Campus scientifico-tecnologico Erzelli, un progetto per cui la Facoltà di Ingegneria – insieme alle scuole di scienze medico-farmaceutiche e la scuola di scienze fisiche, matematiche e naturali – si dovrebbe trasferire accanto ad aziende importanti come IIT, Siemens, Ericsson, Liguria Digitale, Alten ed Esaote.


Da anni se ne vocifera, da maggio 2022 si parla di prezzi: 215 milioni di euro per l’intera operazione di trasferimento. I termini del tutto? Quattro anni e mezzo, da crono-programma.

“Con la realizzazione della nuova sede, la nostra Scuola Politecnica avrà la possibilità di alzare il suo livello di impatto sul sistema internazionale della ricerca e gli studenti di Ingegneria avranno l’opportunità di vivere la didattica e l’apprendimento in un contesto di campus moderno, sostenibile e a contatto con il mondo produttivo”.

Rettore Delfino - intervista su Campus scientifico-tecnologico Erzelli
Rettore Delfino – foto: Università di Genova Notizie
Rettore Federico Delfino – Università degli Studi di Genova

Ma arriviamo ad oggi, nel 2023: il Rettore Delfino ha rilasciato un’intervista a Massimo Minella di Repubblica, in cui il tema del Polo Tecnologico viene riaffrontato in maniera decisamente più precisa.

Rettore Delfino, da dove si deve iniziare?
«Per quanto mi riguarda dall’inizio del mio mandato, dicembre 2020, quando prendo in mano il dossier e verifico subito che i 75 milioni del Miur, fermi dal 2008, sono a rischio cancellazione, visto che non erano mai stati impiegati»

La questione dei “lotti”

E che succede?
«Non avendo la copertura per tutto il progetto, scegliamo di procedere per lotti. Il progetto da definitivo diventa esecutivo e questo ci consente di avere i due lotti che porto in approvazione».

Ma perché seguire questa strada?
«Perché in questo modo abbiamo la copertura del lotto B, cioè i laboratori tecnologici, il cui costo era di 94 milioni. Noi avevamo a questo punto i 75 milioni del Miur, più i 10 del ministero delle Finanze e i 10 della Regione Liguria, totale 95. Proponiamo subito al ministero di vincolare i 75 milioni che stavano per essere cancellati dalla Tesoreria e, in accordo con i ministri Messa e Franco, nel novembre 2021 riceviamo l’autorizzazione all’utilizzo dei fondi stanziati dal 2008 al 2022 in Finanziaria, 5 milioni l’anno, per il lotto B che a quel punto mettiamo in sicurezza».

L’Università ha affrontato da sola questa vicenda?
«No, nel modo più assoluto. Abbiamo invece sentito sempre vicino a noi le istituzioni, ma anche il territorio, la società civile, figure che da sempre si battono per questo progetto come il professor Carlo Castellano. E non le abbiamo solo sentite vicine, ma si sono mosse per tutto quanto di loro competenza in una sinergia che si è rivelata preziosa. A nessuno, infatti, è mai sfuggita la posta in gioco. Ed è proprio per questo che adesso non dobbiamo fare errori».

Rettore, però a un certo punto della vicenda l’Università ha superato l’idea di procedere per lotti, è così?
«Sì, la Finanziaria 2022 ci ha dato un grande aiuto perché ha stanziato 30 milioni per 5 anni, con la legge 234 comma 999, proprio per il progetto Erzelli. Noi avevamo già il lotto B cantierabile, ma a quel punto abbiamo potuto puntare all’operazione nel suo insieme».

E poi?
«Ecco, qui è fondamentale tenere ben presenti i tempi, perché dopo aver definito questo quadro, arriviamo all’inizio del 2022 e all’esplosione del conflitto, con tutte le sue conseguenze, in un contesto che già scontava pandemia, crisi economia, inflazione. A questo si aggiungono i costi dell’energia e delle materie prime che schizzano verso l’alto».

La revisione dei prezzi

Voi che cosa avete fatto a questo punto?
«Noi siamo partiti comunque con la gara che assegna la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza. Gara, per inciso, che si concluderà fra un paio di settimane. A maggio, però, nel rispetto della legge 91, abbiamo proceduto con la revisione dei prezzi, secondo quello che a luglio ci ha chiesto anche la Regione: l’aggiornamento del prezzario è infatti obbligatorio e il quadro economico che si è profilato davanti a noi è stato eloquente: il lotto B era salito a 117 milioni, il lotto A, aule e uffici, a 219, totale 329, con uno sbilancio di 64 milioni».

Ed è questo punto che avete riproposto lo schema a lotti?
«Sì. Se vogliamo partire non abbiamo alternative, anche perché il governo ci autorizza a usare subito la rata 2022 di 30 milioni. A questo punto, con quello già stanziato inizialmente e la rata copriamo gli extracosti del lotto B e possiamo partire. Ed è quello che faremo appena sarà approvato il decreto del ministero. Attenzione, però, perché c’è un aspetto importante che spesso sfugge».

E quale?
«Che molti degli interventi che noi realizzeremo per il lotto B saranno funzionali anche per il lotto A. Penso ad esempio alla cabina elettrica dell’intero complesso o ai pannelli solari, o anche alla gara per la direzione lavori che riguarda tutto il progetto. Stiamo sollecitando il ministero per poter partire prima possibile, non possiamo andare oltre il 31 marzo, secondo quanto previsto dal decreto legge. È davvero una corsa contro il tempo, credetemi, stiamo riscrivendo il bando di gara per rispettare tutte le date».

Ma gli extra-costi poi si ribalteranno anche sul lotto A. Non crede che possa emergere un problema di mancanza di coperture?
«Le risorse necessarie a coprire anche tutto il secondo loro sono un’esigenza primaria e andremo a verificare tutte le fonti di copertura. Ma c’è un aspetto di cui dobbiamo tenere conto: i prezzi stanno scendendo. È così per l’energia, che determina poi ogni cosa. Se l’energia scende, scende anche l’inflazione. E così le materie prime. Noi dovremo fare la revisione dei prezzi per il lotto A che andrà in gara nel 2024, ma allora le cose potrebbero essere cambiate».

In modo da avere tutta la copertura per il Campus scientifico-tecnologico Erzelli?
«È ovviamente il nostro obiettivo. Ma dobbiamo considerare che andremo ad assegnare il lotto B con un ribasso e quindi recupereremo qualcosa. E lo stesso sarà sul lotto A. Se oggi mancano 20, 30 milioni, l’anno prossimo potremo recuperarli alla luce di questo e anche dell’azione di pressing che stiamo facendo sul governo. Il progetto Erzelli per noi è centrale, credo che questo sia chiaro per tutti. Ma noi vogliamo chiudere tutto entro i tempi previsti, quattro anni e mezzo. E questo percorso che abbiamo individuato è l’unico che ci può portare fino in fondo, rispettando tutte le leggi e gli accordi sottoscritti con i vari ministeri».

La gestione dei trasporti

Parte fondamentale della realizzazione del progetto Campus scientifico-tecnologico Erzelli è anche l’integrazione di un sistema di trasporto pubblico in grado di sostenere un tale afflusso di personale e studenti in zona Erzelli – cosa che il 5/ nelle ore di punta o il 128 ed il 6 oggi avrebbero difficoltà a gestire. Il Rettore Delfino, sempre a Repubblica, nel febbraio 2022 aveva mostrato interesse all’integrazione di un sistema di trasporto green, rafforzato anche dalla costruzione di una funicolare da Sestri a Erzelli.

Non resta che attendere la prosecuzione dei lavori e magari qualche sommesso borbottio studentesco sul dover cambiare sveglia per passare dalla zona di Albaro agli Erzelli.

Arianna Ranocchi

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Info Arianna Ranocchi

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Arianna Ranocchi, 26 anni, scrittrice e social media specialist. Determinata, curiosa e nerd, capace di passare dal discutere mostre al parlare di elfico in una sola conversazione.

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