Black Friday: torna il periodo dell’anno per fare acquisti puntando al risparmio. Non senza polemiche e qualche riserva.
E’ tornato il Black Friday – il grande evento americano che porta a ribasso tutti i prezzi – accolto come una manna dal cielo dai consumatori che già pensano all’avvicinarsi del Natale.
Una grande occasione per risparmiare sui regali e togliersi qualche sfizio acquistandolo a prezzo scontato.
Sconti su tutti i beni dai saponi alle scarpe, dagli elettrodomestici agli apparecchi tecnologici, dagli occhiali all’abbigliamento, che si propagano non solo nei classici negozi fisici ma anche online sui siti e-commerce.
Pubblicità martellanti, slogan e link dai colori accesi che spuntano sulle pagine e sui social rendendo questo appuntamento non solo imperdibile ma anche impossibile da ignorare.
Ma è proprio in occasioni come il Black Friday che torna a proporsi, in veste di annuale consuetudine, l’amletica riflessione: meglio l’acquisto in negozio o online?
La risposta è soggettiva, ovviamente. Ma a ben vedere, tutto si riduce a un minimo comun denominatore: il “risparmio”. Economico in primis, certo. Ma non solo…
Che si decida di fare acquisti in negozio o online – in periodo di Black Friday o meno – infatti, ci sono sempre i pro e i contro da valutare.
Black Friday: negozio vs online
Acquistando in negozio si ha la possibilità di aiutare le attività commerciali locali, di acquistare prodotti scelti accuratamente in base alle proprie necessità, di poter usufruire dell’assistenza e della competenza del personale, e di avere la certezza del cambio o del rimborso in caso di eventuali problemi.
Di contro c’è da mettere in conto il tempo che bisogna ritagliarsi appositamente – tra famiglia, figli, lavoro, palestra, sport e quant’altro – per andare fisicamente in negozio; le code chilometriche e i tempi di attesa prolungati soprattutto in periodi di saldi come il Black Friday. E ancora i prezzi un po’ più cari, obbligati proprio a causa delle alte spese sopportate dai negozianti e la corsa allo shopping che nel giro di pochi giorni, ma a volte anche poche ore, fa sparire tutto (o quasi) manco fosse passata un’orda di barbari.
Al contrario l’acquisto online ha la comodità dello shopping fatto dal divano di casa, con zero stress e zero tempo perso a spostarsi e a fare code (con risparmio anche sul carburante dell’auto e sul tempo perso a cercare parcheggio). Fatto magari in un ritaglio di tempo quando si ha un attimo di tranquillità. Senza contare i prezzi decisamente più accattivanti perché più convenienti rispetto a quelli praticati nei negozi.
Tra i lati negativi dello shopping telematico si possono, invece, far rientrare, l’assenza di assistenza da parte di personale qualificato e l’incertezza sulla qualità del prodotto che si vuole acquistare dal momento che non lo si “tocca con mano”. E ancora, il dubbio di star acquistando qualcosa che poi – per qualche motivo – non si rivelerà adatto alle nostre necessità (es: una maglia troppo piccola o un pantalone troppo largo); o che il prodotto arrivi – in qualche modo – danneggiato a causa del trasporto. (In entrambi i casi poi subentra comunque la perdita di tempo nel dove r rimpacchettare la merce e rimandarla indietro tramite servizio postale.)
Per non parlare del fatto che così facendo si incentiva un sistema lavorativo basato – spesso e volentieri – sullo sfruttamento fisico ed economico del personale addetto alla gestione degli ordini e del magazzino.
L’esempio più conosciuto, banalmente, è quello di Amazon, il grande sito per gli acquisti online finito spesso sotto i riflettori mediatici di tutto il mondo per le proteste dei propri lavoratori che da anni denunciano turni di lavoro massacranti, condizioni di lavoro inumane e salari inadeguati.
I lavoratori di Amazon Genova in rivolta per il Black Friday
Ed è proprio per rimarcare queste -ed altre – gravi mancanze da parte del colosso multimiliardario americano, che i lavoratori di Amazon Genova – a Campi – nei giorni scorsi avevno comunicato – tramite una nota di Cgil Genova e Liguria – di essere pronti a scioperare e scendere in piazza proprio in occasione del Black Friday. Nella nota si leggeva:
Dopo che nel corso del 2022 Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno inviato invano diverse richieste di un incontro con l’azienda, i sindacati aprono lo stato di agitazione e mobilitazione in Amazon, nella consapevolezza che il Black Friday del 2022 sarà l’occasione per fare sentire ancora più forte il grido d’allarme dei lavoratori ormai esasperati. Tra le problematiche che l’azienda non sembra aver intenzione di affrontare i carichi di lavoro eccessivi e turni di lavoro inconciliabili con la vita privata dei dipendenti. Inoltre, le RSA, senza l’ausilio delle Segreterie, vengono coinvolte con tentativi beffardi al fine di impostare dei turni che non farebbero altro che aggravare la sempre più precaria situazione lavorativa del personale addetto, mentre ogni qualvolta un lavoratore prova a far sentire le proprie ragioni ai responsabili all’interno della filiale, diventa oggetto di contestazioni disciplinari e provvedimenti lesivi della dignità degli stessi, addirittura con velate “minacce”, in quanto a tutto il personale assunto con contratto a tempo determinato verrebbe paventato l’eventuale non rinnovo al termine di scadenza contrattuale.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti comunicano l’immediata apertura dello stato di agitazione di tutto il personale addetto, che sfocerà in uno sciopero e mobilitazione al primo cenno di azione unilaterale della società, di ritorsioni nei confronti dei dipendenti Amazon, senza ulteriori comunicazioni. Da questo preciso momento, tutti i lavoratori e le Segreterie Sindacali potranno effettuare conseguenti iniziative di sciopero, con presidi davanti ai cancelli del sito Amazon di Genova Campi, senza dover effettuare alcuna ulteriore comunicazione.
I sindacati quindi avevano avvisato:
“Il Black Friday del 2022 sarà l’occasione per far sentire ancora più forte il grido d’allarme dei lavoratori ormai esasperati”.
Black Friday 2022: la parola ai numeri.
Eppure, nonostante tutte le polemiche, e le varie discussioni che si possono intavolare intorno al quesito “Shopping online sì, shopping online no. Black Friday sì, Black Friday no”, a parlare chiaro sono – come sempre – i numeri.
Solo nelle prime ore di questa giornata, secondo Klarna Bank AB (la società svedese di servizi finanziari), il Black Friday 2022 in Italia ha registrato un incremento dei consumi dell’879% con in particolare rialzo le vendite online (+130% rispetto al 2021). Nei giorni precedenti poi si è registrato un aumentato del +204% ed in particolare il 23 novembre si è toccato il picco di +233%.
Sembrerebbe dunque che nonostante la congiuntura geopolitica del momento – che vede tra i temi principali all’ordine del giorno politico e mediatico inflazione, caro vita e caro bollette (tanto per citarne alcuni) – la “corsa allo sconto” del Black Friday abbia riscontrato parecchio successo anche quest’anno.
Fugati dunque tutti i dubbi – se mai ce ne fossero stati – sul fatto che gli italiani avrebbero approfittato di questo “Venerdì Nero”, per togliersi qualche sfizio e portarsi avanti con i regali di Natali, o – al contrario – se invece avrebbero optato per un’attenzione al portafoglio più accurata, viste le difficoltà economiche di questo autunno-inverno 2022.
Ma il Black Friday è davvero un’occasione per tutti?
Se dal punto di vista del consumatore, il Black Friday sembra dunque confermarsi un’opportunità vantaggiosa da non lasciarsi scappare, si può dire altrettanto per il commerciante?
Giornate, o settimane, come quella attuale sono indubbiamente un invito allo shopping; cosa che da un lato potrebbe/dovrebbe essere ben vista dagli esercenti.
Dall’altro però sono anche fonte di maggiori spese. Si pensi al fatto, per esempio, che alcuni negozi durante queste giornate decidono di prolungare l’orario di apertura per far in modo di vendere il più possibile. Un orario più lungo significa luci accese e riscaldamento in funzione per più tempo.
E ben sappiamo che, se il caro bollette è un cappio attorno al collo del cittadino, a maggior ragione lo è ancora di più per il piccolo-medio commerciante che si ritrova, tra le altre cose, a dover far conto anche di tutte le normali spese di gestione di un’attività.
Viene dunque da chiedersi se davvero il Black Friday sia un’occasione vantaggiosa per tutti…
“Il Black Friday non è un evento funzionale ai negozi di tradizione la cui filosofia non potrà mai essere la rincorsa al prezzo più basso che è, invece, la sola cosa su cui puntano davvero la grande distribuzione e l’e-commerce“.
Queste le parole di Francesca Recine, presidente Fismo Confesercenti Liguria che attacca il Black Friday dopo il sondaggio condotto nei giorni scorsi proprio da Confesercenti dove emergeva che a fronte dei 12,7 milioni di italiani pronti ad approfittare degli sconti solo il 29% avrebbe acquistato in un negozio di vicinato.
“Un evento come il Black Friday, estraneo alla nostra cultura, che ci siamo ritrovati fra i piedi un po’ come Halloween, è totalmente controproducente” ha tuonato la Recine.
Il “mondo” dietro il Black Friday
Conscio della crisi economica e di tutti i suoi annessi e connessi, il Governo sta lavorando fin dal primo giorno per risolvere tutti i diversi problemi con cui dobbiamo fare i conti ogni giorni. Primo tra tutti quello del caro bollette.
(Non è un mistero, infatti, che il Giorgia Meloni abbia fatto della lotta “per mettere un tetto al prezzo del gas” il suo cavallo di battaglia già in tempi di campagna elettorale. Purtroppo la risposta al problema non può venire solo dall’ambito nazionale. Alcuni interventi possono essere presi dai singoli paesi, ma la soluzione definitiva deve venire dall’Unione Europa. E questo spesso e volentieri comporta tempistiche piuttosto lunghe, che mal si sposano i problemi quotidiani delle persone.)
Mentre si aspettano le mosse dei “piani alti” (siamo tutti in attesa di vedere il “famoso” nuovo decreto aiuti quater), comunque, le associazioni di categoria locali non sono certo state a guardare e hanno avanzato diverse proposte al nuovo Governo.
L’ultima, arrivata appena qualche giorno fa, è partita da Confesercenti Genova, che rispondendo al viceministro all’economia Leo, ha sollevato l’idea di re-introdurre la cedolare secca negli affitti di locazione delle attività commerciali per recuperare alcuni dei locali sfitti da tempo. (link)
Come evolveranno le cose non possiamo saperlo. Di sicuro – o quanto meno ci sembra di poterlo affermare abbastanza con sicurezza – quelli che ci si prospettano davanti saranno mesi complessi.
Quindi forse tanto vale approfittare davvero di questo Black Friday!
Fosse anche solo per regalarci un momento di “leggerezza” grazie a quel profumo o a quella borsa che desideravamo da tempo. E allora, buon Black Friday a tutti!
Chiara Biffoni, Francesca Galleano, Fabio Comazzi