Caso Grillo: le novità emerse dall’ultima sentenza. L’amico Corsiglia: “rapporto consenziente”. I medici: “traumi riconducibili a stupro”.
“Mai commesso violenza sessuale sulla ragazza. Il rapporto che ho avuto è stato consenziente“.
E’ quanto dichiarato spontaneamente da Francesco Corsiglia ieri in tribunale durante l’ultima udienza del processo per il presunto stupro commesso da Ciro Grillo, figlio di Beppe, e altri tre suoi amici d’infanzia ai danni di una ragazza nella villa in Sardegna del comico nell’estate 2019.
Ad accusare i quattro ragazzi genovesi le due ragazze protagoniste dell’orribile vicenda.
La sera del stupro di gruppo, secondo le testimonianze delle due amiche, una – probabilmente intontita dall’alcol – dormiva mentre l’altra – italonorvegese – veniva aggredita dal “branco” in un altra stanza della villa.
Così dopo mesi di attesa – dovuti da uno stop forzato dei lavori a causa di microfoni malfunzionanti e assenza di monitor in Tribunale – si è giunti ieri ad una nuova udienza, la sesta, cominciata inoltre con mezz’ora di anticipo presso il tribunale di Tempio Pausania in Sardegna.
Corsiglia ha parlato subito ad inizio udienza, raccontando di studiare in Spagna e non poter seguire il processo, ribadendo però la sua estraneità dai fatti.
La psicologa Laila Micci – della clinica Mangiagalli di Milano – però racconta una versione diversa: “la ragazza sta proseguendo il suo percorso e non ha ancora superato il trauma“. Inoltre racconta la dottoressa, che quando si è presentata da lei nove giorni dopo lo stupro avrebbe rappresentato “le tipiche sintomatologie delle vittime di uno stupro“.
A parlare anche Marco Grusovin l’istruttore di kitesurf che il giorno seguente incontrò la ragazza:
“mi ha raccontato di essere uscita in un locale e di aver conosciuto tra i 5 e i 7 ragazzi. Non lo ricordava perché aveva bevuto e alla fine quei ragazzi hanno abusato di lei. Lei diceva che non ricordava bene perché era molto ubriaca e non sapeva neanche se fosse avvenuto di sera o di mattina“. Conclude dicendo: “la ragazza mi aveva detto di avere dei dolori alle parti intime e che l’avevano costretta a bere“.
Il medico legale Gloria Merelli che visitò la giovane insieme alla psicologa e alla ginecologa Marta Castiglioni nove giorni dopo il fatto ha affermato che i lividi e i segni riportati possono essere compatibili con lo stupro. Non si escludono però eventuali cadute durante gli sport praticati dalla ragazza.
Il tribunale ha intanto già fissato le prossime udienze per: l’8 febbraio, l’8 marzo e il 12 aprile 2023.
Francesca Galleano
Foto di copertina: L’Agone
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