Traffico Genova, tre giorni di caos e incidenti: le strade genovesi non sono sicure. Questi incidenti sono un grido di aiuto che deve arrivare alle istituzioni.
Quelle appena trascorse sono state giornate terribili per la viabilità di Genova, con la sicurezza stradale che sembra sempre più precaria.
Partendo dalla notizia più recente, segnaliamo un grave sinistro avvenuto questa notte in via Fillak. Una moto si è schiantata all’altezza dei Giardini Pavanello in via Reti a Sampierdarena poco dopo la mezzanotte. Sembra che il centauro abbia perso il controllo del mezzo in prossimità della curva ma sono ancora da accertare le dinamiche dell’accaduto. Alla guida della moto c’era un 25enne che è stato subito trasferito all’ospedale San Martino in codice rosso.
Ma non è andata meglio negli scorsi giorni: martedì 15 novembre mattina, complice anche il maltempo, si è verificata una sfilza di incidenti ad Albaro e in via Cornigliano. Inoltre, il solito caos in autostrada – dovuto ai vari cantieri aperti – ha congestionano il traffico cittadino con km di code in A7 e in A26.
Nella tarda mattinata di ieri, 16 novembre, invece grosso spavento in centro. Un auto ha investito una mamma con il figlio nel passeggino in via Bobbio a Staglieno. Immediati i soccorsi che hanno trasferito mamma e figlio in codice rosso al pronto soccorso di San Martino. Fortunatamente una volta giunti in ospedale i medici hanno attribuito ai due pazienti il codice giallo.
Nel pomeriggio invece, in Val Fontanabuona, un uomo di 80 anni è stato investito da un furgone che stava facendo retromarcia. L’anziano è morto sul colpo. Il guidatore del furgone è ora indagato per omicidio stradale e gli è stato sequestrato il cellulare per verificare che non lo stesse utilizzando al volante.
Il punto sulla viabilità genovese.
Un 2022 nero per la sicurezza stradale genovese. Dopo gli impietosi numeri del 2021 che ha provocato 64 morti, 4239 feriti e 3584 incidenti stradali con la fascia d’età più colpita che è quella tra i 18 e i 30 anni non si vede alcun miglioramento all’orizzonte.
Serve educare al comportamento stradale non solo nelle motorizzazioni ma anche nelle scuole. Serve prevenzione e consapevolezza del rischio, servono maggiori controlli e sanzioni più severe.
Questo flusso di notizie quotidiane che arrivano dalle nostre strade sono un grido d’aiuto che deve essere accolto dalle istituzioni.
Francesca Galleano