RICCO’ DEL GOLFO DELLA SPEZIA – I cinghiali salvati alla Maggiolina sono scomparsi nel nulla. La Lav (Lega anti-vivisezione) fa scattare l’allarme bracconaggio, oltre che dimostrare immediata indignazione.
“Abbiamo sporto denuncia contro ignoti per furto del patrimonio indisponibile dello Stato, chiedendo l’attivazione di indagini accurate per individuare i responsabili di questo ignobile atto di bracconaggio“, ha reso noto Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici della Lav.
Sarebbero due femmine adulte, gli animali scomparsi. Femmine di cinghiale della vasta famiglia accompagnata in città con sette piccoli, che risulterebbero non più rintracciabili all’interno della zona di verde nel territorio di Riccò del Golfo in cui erano state trasferite dal 26 agosto scorso grazie all’intervento della Regione Liguria.
La loro storia è nota. Ed è stato il caso dell’estate, alla Spezia. Al Parco della Maggiolina gli animali erano stati ospitati tre settimane, provocando l’ira degli animalisti all’idea di un loro abbattimento e la gioia di bambine e bambini che accorrevano a guardarli dall’esterno dello spazio verde spezzino. Gli animali, salvati dopo un dibattito estivo, sono adesso scomparsi dal recinto in cui erano stati trasferiti. Almeno due di loro.
“Per garantire la sicurezza degli animali, nonostante il luogo imposto d’autorità, la Lav – spiega la stessa associazione per la difesa degli animali – installò da subito un impianto di video sorveglianza e numerose fototrappole per monitorare la vita degli animali. Sono proprio le immagini – hanno aggiunto dalla Lav – raccolte con questi strumenti che hanno messo in allarme l’associazione, da qualche giorno, infatti, non viene più registrata la presenza delle due femmine adulte”.
Gli animalisti avrebbero voluto trovare loro ricovero in un centro specializzato nell’imperiese, ma almeno per questi due esemplari di cinghiale, almeno per il momento, sembra che non abbiano fatto in tempo.
Eppure in Liguria la caccia al cinghiale è aperta da qualche settimana con una quota abbattibile, stabilita sempre dalla Regione Liguria, di oltre 35mila capi.
“I volontari – sottolineano ancora dalla Lav con Vitturi – si sono recati sul posto, hanno controllato palmo a palmo la recinzione e l’area all’interno e all’esterno della stessa, senza però rilevare alcun segno di effrazione, nessuna traccia di sangue né di trascinamento, insomma nulla che possa far pensare al destino di quegli animali”. Nessuna effrazione registrata, almeno per il momento.
Dunque le femmine di cinghiale potrebbero essere scappate. “Abbiamo sporto denuncia contro ignoti – è infine stigmatizzato dalla Lav – per furto del patrimonio indisponibile dello Stato, chiedendo l’attivazione di indagini accurate per individuare i responsabili di questo ignobile atto di bracconaggio, vogliamo indagini accurate per individuare i responsabili”.
Sul tema più generale, rimane comunque rappresentativa la lettera invia dai sindaci della Val di Vara, compreso il primo cittadino di Riccò del Golfo, per chiedere maggiore collaborazione e un nuovo confronto, la giusta considerazione per gli allevatori della vallata costretti anche a fare i conti dei danni prodotti dai cinghiali.
NUNZIO FESTA
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