La battaglia della Sfattoria degli Ultimi per salvare i suoi ospiti
Due buone notizie per La Sfattoria degli Ultimi: un tavolo di confronto e la sospensione dell’ordinanza di abbattimento.
Passi concreti invocati a gran voce dalle migliaia di cittadini italiani che da alcune settimane stanno portando avanti una vera e propria battaglia.
Una battaglia per salvare dall’uccisione i 140 animali ospiti del rifugio di Via Arcore 92 a Roma Nord.
Finalmente i prossimi giorni il Commissario Straordinario per la peste suina Angelo Ferrari si recherà a Roma.
L’obiettivo è quello di istituire un tavolo di confronto con Comune e Regione in merito al destino degli animali della Sfattoria.
“Sarò a Roma già nei prossimi giorni per aprire un tavolo di conciliazione sulla questione – spiega Angelo Ferrari a Kodami – restiamo in ascolto e aspettiamo in attesa di una soluzione.”
Istituzioni e proprietari del rifugio avranno quindi modo di confrontarsi. D’altronde si sono ripetute a gran voce le richieste di un intervento istituzionale.
Al tavolo di confronto – previsto intorno al 23 o 24 agosto – prenderanno parte anche le numerose associazioni che stanno supportando la Sfattoria.
Il Tar ordina la sospensione dell’ordinanza di abbattimento
E’ di poco fa la seconda buona notizia giunta alla Sfattoria degli Ultimi.
Il Tar ha infatti nuovamente sospeso fino al 14 settembre l’ordinanza di abbattimento degli ospiti della Sfattoria.
Il 14 settembre è fissata l’udienza per discutere i provvedimenti da prendere. Di certo fino ad allora nessuno abbasserà la guardia ed i cittadini continueranno compatti a sostenere la Sfattoria.
I cittadini invocano Gualtieri e Zingaretti
Le richieste non sono state vane. Da settimane, ormai, i cittadini chiedono ripetutamente un interessamento chiaro e preciso da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e del Presidente della Regione Nicola Zingaretti in merito alla Sfattoria.
Possibile che non si riesca a trovare una soluzione idonea? Possibile che Comune e Regione si dimostrino così distanti dai cittadini e dalle loro richieste?
E’ diventata una vera battaglia politica, così come confermato ieri dal veterinario Massimo Vacchetta.
“E’ una battaglia che vede coinvolte le associazioni animaliste in primis, è vero, ma è anche una battaglia tra i cittadini e una lobby, quella della carne, potentissima e con fortissimi interessi.
Un’industria che tratta male animali e consumatori. Vi posso dire con assoluta certezza che gli allevamenti fanno veramente schifo, tra mangimi orrendi e maltrattamenti. Mangiamo porcherie e questo coinvolge tutti noi.
Qui alla Sfattoria, invece, si vogliono eliminare questi animali sani e ben tenuti.
Vogliono essere uccisi da coloro che considerano gli animali come oggetti per fare soldi, mica come esseri senzienti.
E allora tutti gli italiani devono preoccuparsi di questa vicenda che riguarda tutti noi.”
Le carenze normative su rifugi e animali
Bisogna anche ricordare che gli animali ospiti della Sfattoria non sono destinati all’uso alimentare.
Sono animali sani, microchippati ed accuditi al meglio, sono animali d’affezione.
La normativa attuale è però carente, sia nei confronti degli animali sia nei confronti dei rifugi che si vedono costretti a sottostare alle stesse leggi e agli stessi obblighi degli allevamenti destinati alla produzione alimentare.
Il confronto, per essere davvero costruttivo, dovrà tenere conto di tutti questi aspetti. Per trovare una soluzione in grado di salvare questi 140 animali.
Perché di fatto è questa la richiesta dei cittadini italiani: mantenere in vita gli animali della Sfattoria e garantire loro un futuro sicuro.
Sarebbe davvero molto pericoloso creare un precedente, per di più ad un mese dalle elezioni.
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