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Stile di vita

Gentilezza, uno stile di vita positivo

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Qualche tempo fa avevamo pubblicato un articolo dedicato alla gentilezza in riferimento al mondo sanitario. Alcuni si sentirono offesi, accusandoci di insultare gli operatori nostri colleghi.

Ci chiedemmo: offesi da che cosa? dalla gentilezza? Perché dubitare, sospettare e giudicare una semplice riflessione riguardante una caratteristica dell’essere umano qual è la “gentilezza”?  E come potrà mai esserci gentilezza se non abbassiamo le difese verso i pensieri e gli atteggiamenti altrui senza vedere sempre il male anche quando il male non c’è?

È  la nostra mente il nostro peggior nemico e ci induce al sospetto e ad assumere atteggiamenti difensivi anche verso pensieri ed azioni spontanee nate per migliorare sia noi stessi che gli altri.

Non c’era nessuna accusa particolare al sistema di cui anche noi facciamo parte. C’era solo l’esigenza di occuparci di un argomento che porta beneficio a tutti noi. E un senso di responsabilità nei confronti di tante persone che soffrono e che incontrano sulla loro strada qualche “caporale”. Peraltro fatto sperimentato personalmente che ci ha fatto comprendere come il mondo dall’altra parte sia caratterizzato da uno stato di subalternità e di fragilità.

Al di là dell’indispensabile presenza della gentilezza nel mondo sanitario, tale qualità è benefica per l’intera umanità!

Abbiamo sempre sostenuto che senza utilizzare come fondamenta la gentilezza la strada da percorrere è più complicata per tutti!

Non si raggiungono uno stile di vita corretto ed una conseguente visione del mondo coerente senza gentilezza!

È associata a una diminuzione della mortalità e a indicatori di una migliore salute. La gentilezza e la cura sono comportamenti pro-sociali che costruiscono connessioni interpersonali positive e possono elevare sia il donatore che il ricevente. Vedere semplicemente gentilezza attiva la neuropsicologia della gentilezza, elevare lo spettatore e promuovere la generosità, la connessione interpersonale e l’inclusione.

Alla base della riduzione della gentilezza e quindi della solidarietà e dell’altruismo ci sono diversi fattori: disuguaglianza sociale, crisi politica ed economica, discriminazione, razzismo, ecc.

Ciò correla con un aumento dello stress più o meno evidente che a sua volta correla con l’aumento del consumo di alcol, sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo, e di comportamenti aggressivi (bullismo, cyberbullismo, ecc).

L’idea centrale è che la gentilezza crea connessioni sociali positive che, a loro volta, riducono la risposta ai fattori di stress e soddisfano i bisogni innati di base che sono fondamentali per la salute e la longevità.

 

 

Sotto il termine generico di “gentilezza” sono incluse le emozioni e i comportamenti pro-sociali correlati come la cura, la generosità, l’altruismo, l’empatia, la gratitudine, il volontariato e la compassione.

Tutti gli esseri umani nascono con l’inclinazione alla gentilezza. È un fattore evolutivo protettivo (gentilezza e altruismo per il proprio clan) e utile per la sopravvivenza.

Tuttavia meccanismi istintivi dell’essere umano tendono a corrompere questa inclinazione benefica.

Inoltre, l’evoluzione (che necessita di milioni di anni per indurre cambiamenti virtuosi) non è al passo del “progresso”. Per cui consumismo e produzione di beni superflui (sostenuta da una pubblicità pervasiva attraverso algoritmi “ad personam”), brama di successo e visibilità hanno preso il sopravvento abbruttendo il vivere quotidiano con tonalità di tristezza, depressione e finto successo!

Contemporaneamente a tutto ciò si aggiungono invidia, gelosia, chiacchiericcio, ecc.

D’altra parte la “produzione” di pensiero, di riflessione, di poesia non è vendibile e quindi perdente!

In un contesto del genere è fisiologico che fenomeni come dipendenza alcolica e/o sostanze, bullismo, consumismo, ecc rappresentino la modalità più semplice per lenire disagi più o meno percepiti dalla coscienza dei singoli! Anche perché ad essere alterata è la coscienza collettiva!

La gentilezza, quindi è alla base di uno stile di vita sobrio che permette di condurre una vita consapevole, responsabile, degna di essere vissuta in serenità.

Nel nostro format per gli studenti “Educazione a corretti stili di vita” (Centro Alcologico ASL3 Liguria) abbiamo inserito questa tematica (Figura I).

Certamente, per molti la gentilezza è innata e per costituzione la praticano. Ma per tutto quello che abbiamo riferito in precedenza è opportuno favorirla. L’unico modo per farlo però sono gli esempi che noi adulti abbiamo il dovere di proporre.

È scientificamente dimostrato che il semplice vedere atti di gentilezza può evocare elevazione, promuovere l’altruismo, nonché promuovere un senso di connessione con gli altri.

Gli studi hanno dimostrato che i sistemi di ricompensa interni (per esempio area cerebrale dello striato ventrale) vengono attivati ​​vedendo o sperimentando la gentilezza, producendo un’esperienza piacevole.

Mentre la solitudine (isolamento sociale) è un’esperienza dolorosa e angosciante. Poiché gli organismi, in particolare gli esseri umani, cercano il piacere ed evitano il dolore, l’attivazione dei sistemi di ricompensa rafforza il comportamento per connettersi e aiutarsi a vicenda.

Dobbiamo cercare in tutti i modi di forzare nelle nuove generazioni “l’evoluzione verso una gentilezza collettiva”. Così da raggiungere il traguardo decisivo: il raggiungimento dell’etica e il rispetto per la propria vita e quella degli altri!

 

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Gianni Testino Balbinot Patrizia LiguriaToday
Lavoriamo in un settore sanitario che si occupa di patologie legate al consumo di alcol e/o sostanze da ormai più di quindici anni. Per Liguria.Today curiamo il magazine “Alcool, sostanze & C.”, un inserto bisettimanale che ha lo scopo di fornire informazioni utili alla lotta alle dipendenze e agli stili di vita scorretti, e scambiare con chi lo desidera, opinioni, pensieri riflessioni e critiche Gianni Testino è Primario SC Patologia delle Dipendenze ed Epatologia dell’ASL3 c/o Ospedale Policlinico San Martino e Coordinatore del Centro Alcologico Regionale Ligure. Patrizia Balbinot è Operatrice Socio Sanitaria, Caregiver Formale presso la SC Patologia delle Dipendenze ed Epatologia dell’ASL3 c/o Ospedale Policlinico San Martino e-Responsabile Segreteria Organizzativa del Centro Alcologico Regionale Ligure.

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