Con la guerra in Ucraina non aumenteranno soltanto le bollette e la benzina. Il blocco dei trasporti marittimi internazionali nelle zone interessate dal conflitto avrà ripercussioni anche sul prezzo di moltissimi prodotti.
Incominciamo dal grano: Secondo le stime di Federalimentari, il prezzo della pasta e di tutti gli altri prodotti a base cereale subirà un’impennata del 10%. Mentre il costo del pane potrebbe lievitare del 30%. Il costo del grano è ai massimi da 14 anni, e 1 KG di grano costa attualmente 33,3 centesimi.
Allevamento: Le forniture di mais dall’Ucraina sono interrotte, e Cia-Agricoltori italiani ha spiegato che il granturco è il principale ingrediente delle diete per gli animali e l’Italia ne importa il 53% dall’Ucraina. Il prezzo del mais potrebbe dunque subire un rialzo del 35% rispetto al 2021.
Girasoli: L’olio di girasole, usato soprattutto per i prodotti dolciari, ha subito un brusco rialzo. E l’Italia ne importa circa l’80% del suo fabbisogno.
Benzina: I prezzi della benzina in modalità servito hanno superato la soglia dei 2.1 euro al litro. Questo rincaro non influisce soltanto sul “pieno”, ma anche sul costo di altri prodotti, dato che in Italia l’85% delle merci viaggia su strada.
Se a questo aggiungiamo la siderurgia e altri settori in sofferenza, si capisce come il quadro d’insieme non sia affatto roseo.