Nel 1982 l’astronomo belga Henri Debehogne durante una sessione di osservazione con un telescopio dell’Osservatorio Australe Europeo (ESO) situato a La Silla, nel deserto di Atacama in Cile, si accorse che nella Fascia Principale degli Asteroidi, tra le orbite di Marte e di Giove, c’era un pianetino che nessuno ancora aveva osservato.
Studiandolo successivamente si comprese che ha un diametro di circa 9 km e impiega circa 5 anni a completare la sua orbita. Niente di speciale, diciamo, uno in più tra i tanti. Ma anche lui, come tutti i suoi compagni di viaggio nel Sistema Solare, meritava di avere un nome proprio.
Dopo trent’anni dalla scoperta, grazie all’impegno dell’astronomo italiano Mario Di Martino, nel 2012 questo “nuovo” membro della numerosa famiglia di corpi celesti che ruotano intorno al Sole venne battezzato ufficialmente “7556 Perinaldo”.
E perché il nome di un piccolo paese dell’entroterra di Bordighera, allungato sul crinale di una collina coltivata a olivi e carciofi a poca distanza dal mare è arrivato fin lassù, nello spazio interplanetario tra Marte e Giove?
Facile da comprendere: perché Perinaldo fu il paese natale di Giovanni Domenico Cassini (8 giugno 1625) l’astronomo del Re Sole, Luigi XIV di Francia, che fu uno dei più importanti astronomi dell’Età Moderna.
Il borgo di Perinaldo – il “borgo delle stelle” – non si è mai scordato del suo illustre figlio scienziato e certamente non se lo scordano i giovani astronomi-divulgatori dell’associazione Orbita che da alcuni anni gestiscono l’osservatorio astronomico G. D. Cassini, voluto nel 1989 dall’allora sindaco Francesco Guglielmi.
Tra i fondatori dell’osservatorio c’è l’astrofotografo Giancarlo Vignale, che realizzò alcuni dei telescopi tuttora in funzione ed è anche il “padre” di Orbita, mentre il presidente è il giovane (almeno dal mio punto di vista…) Lorenzo Sicignano.
E cosa si fa in un osservatorio?
Lo chiediamo al presidente Sicignano che ci risponde che in primis si osservano le stelle e i pianeti.
Qui le osservazioni si fanno con un telescopio newtoniano da 380 mm di diametro, ottimo per scrutare nebulose e galassie. Mentre un altro, simile di diametro ma più potente, è ideale per osservare i pianeti e la Luna.
Ci sono in progetto alcune modifiche: si pensa di acquistare nuovi telescopi digitali per foto in alta risoluzione e di ristrutturare completamente il Museo Cassiniano (che è l’unico al mondo dedicato interamente al nostro Gian Domenico, anche se molti suoi reperti personali si trovano a Parigi e a Bologna, l’altra città in cui visse e lavorò a lungo).
Il Museo dovrebbe arricchirsi con percorsi interattivi fruibili in tutte le lingue.
E si prevede di rifare il pavimento del chiostro (perché la sede dell’osservatorio-museo in origine era un convento) con una pavimentazione decorata in stile astronomico. Alcuni mesi di lavoro, certamente.
Ma un osservatorio moderno non si limita a “osservare”…
L’Associazione Orbita non organizza semplici “serate di apertura” o “serate eclissi di luna”. Piuttosto collega le osservazioni ad eventi un po’ particolari come degustazioni di vino sotto le stelle e musica dal vivo.
Si fa molta divulgazione con le scuole sia di giorno sia di sera. Didattica con laboratori e col planetario, tour guidati nel borgo per raccontare la storia di Cassini e far conoscere le installazioni astronomiche e la “via dei pianeti” al centro del borgo. Congressi (in presenza e online) e collaborazioni col Perinaldo Festival Terre di Confine, a cui partecipano centinaia di musicisti e stagisti, con aperture notturne fino a tarda ora.
L’Osservatorio G. D. Cassini di Perinaldo è aperto tutto l’anno.
In estate tutte le sere ci sono eventi diversi. Alcune sere si va a cena sul mare a Bordighera o in montagna a Colla Melosa per serate “Food and Stars” (che sono molto richieste perché il cielo su in montagna “è pazzesco”, come dice Lorenzo Sicignano). E per chi ha voglia di fare un po’ di strada in più, ci sono addirittura i viaggi in Islanda per ammirare l’aurora boreale.
Chi conosce Perinaldo sa che nel santuario di N.S. della Visitazione, appena fuori paese, si trova una delle più grandi e precise meridiane a camera oscura d’Europa, che si può ammirare in tutta la sua lunghezza e osservare “al lavoro” (cielo sereno permettendo) grazie a visite guidate.
Presto col permesso del Comune e della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo sarà anche possibile, si spera, organizzare eventi nel santuario.
Nell’osservatorio non mancano le esperienze con la realtà virtuale…
Armati dei necessari occhialini si può rivivere l’allunaggio dell’Apollo 11, scoprire il Sistema Solare, salire a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e provare la microgravità, e qualche altra esperienza ancora.
Appena saranno finiti i lavori di ammodernamento, affinché l’osservazione delle stelle avvenga nel più idoneo stato emotivo, l’ingresso dell’osservatorio assomiglierà a una base spaziale.
I biglietti per la visita sembreranno biglietti aerei e alla biglietteria – ad accogliere i visitatori – ci saranno hostess come negli aeroporti.
E allora…. siete pronti a volare tra le stelle e nel sito www.flyorbita.com?
Buon viaggio!
Tutte le foto sono di proprietà di Gian Antonio Dall’Aglio