Chiuse le indagini nei confronti di 11 persone nell’ambito di un’inchiesta su una presunta frode fiscale.
Tra gli indagati Sandro Biasotti, ex presidente di Regione Liguria, per falso in bilancio nella maxi-inchiesta sulla compravendita di automobili.
Nei giorni scorsi sono stati consegnati gli “avvisi di conclusione delle indagini preliminari”.
“Finalmente, dopo oltre due anni e mezzo – commenta Biasotti – si sono chiuse le indagini preliminari: nemmeno per il crollo del Ponte Morandi o per reati di mafia sono durate così tanto. Ora potremo difenderci da accuse totalmente infondate. Io sono indagato come membro del cda della Biasotti Group, che nulla c’entra con l’indagine che riguarda le concessionarie. Bastava chiedere agli oltre 200 dipendenti delle stesse, per sapere che io non mi sono mai occupato di amministrazione o di operatività. Per queste ingiustizie sono stato portato a vendere sei mesi fa tutto il mio gruppo di concessionarie, che purtroppo ora non sono più genovesi“.
Secondo i magistrati una rete di aziende fantasma, registrate come ditte autorizzate al commercio di macchine all’estero, altro non erano che un modo di aggirare il pagamento dell’Iva.
La guardia di finanza ipotizza numerose vendite di auto a presunti esportatori, in realtà missing traders (evasori professionali), che erano privi di qualsivoglia operatività commerciale nel settore. Queste ditte rilasciavano delle false lettere di intento per concludere le operazioni di acquisto esenti Iva e poi trasferire le auto ad altri acquirenti a prezzi vantaggiosi.