Riapre domani, dopo otto mesi di chiusura al seguito del crollo in mare, il cimitero di Camogli.
Il 22 febbraio 2021, una frana ha infatti interessato la parte più antica del cimitero trascinando in mare più di 400 tombe situate nei settori A1, A2 e A3.
Ora la parte della falesia crollata in mare è stata messa in sicurezza e le sepolture sono state spostate costruendo nuovi spazi sia in struttura che a terra.
Purtroppo, sono ancora molti i resti, recuperati in mare, in attesa di riconoscimento e non è esclusa una sepoltura comune con un monumento a ricordo.
“Abbiamo fatto il possibile, lavorando tutti i giorni, per consentire ai cittadini di pregare e far visita ai propri cari – spiega il sindaco Francesco Olivari – l’appuntamento è fissato per domani mattina alle 8 con la benedizione di don Danilo, e poi i cancelli rimarranno aperti fino alle 16.45″.
“I defunti caduti verso il mare sono stati in tutto 415, 227 salme, 20 ceneri, 168 cassette – continua il sindaco – 58 salme sono state riconosciute, 130 sono in fase di riconoscimento attraverso le schede e i campioni di dna dei parenti. Il crollo ha coinvolto circa 387 loculi e, tra quelli franati e quelli demoliti per sicurezza, abbiamo ne abbiamo ricollocato circa 800“.
La procura aveva aperto un fascicolo per frana colposa per capire a chi ascrivere la responsabilità dell’accaduto. Nel mirino degli investigatori anche tecnici e dirigenti dell’amministrazione comunale degli anni passati.
I carabinieri di Santa Margherita, subito dopo il crollo avevano infatti raccolto tutta la documentazione presso il Comune, comprese le segnalazioni degli utenti e quelle sui lavori che si sono susseguiti nel tempo.
Al momento, per il ripristino dell’area, sono stati spesi circa 2 milioni di euro e altre risorse dovranno essere investite per la definitiva messa in sicurezza del tratto di costa coinvolto che continua ad essere monitorato da sensori.