Emergenza Groenlandia
Groenlandia - Foto di ArtHouse Studio da Pexels

Emergenza Groenlandia: la terra dei ghiacci si scioglie

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Le enormi emissioni di gas climalteranti che ogni giorno scarichiamo in atmosfera stanno contribuendo ad incrementare un continuo aumento della temperatura del pianeta nel suo insieme.

I satelliti del progetto Copernicus dell’ESA (European Space Agency) ci inviano quotidianamente informazioni sullo stato di salute dei mari, delle foreste, dei ghiacciai.

E le notizie che ci giungono e che vengono esaminate e comparate ai modelli presi in esame non sono affatto confortanti .

Il pianeta si riscalda con una rapidità che comincia seriamente a preoccupare gli scienziati.

I quali – anche se già molto preoccupati – supponevano, tuttavia, che i tempi di reazione all’effetto serra sarebbero stati molto più diluiti nel tempo.

La maggiore evidenza che il pianeta si stia scaldando ci viene dall’osservazione dei ghiacciai, siano essi marini che montani.

Il catasto italiano dei nostri ghiacciai ci informa che mancano all’appello il 35% dei ghiacciai .Secondo l’ università di Utrecht entro la fine del secolo oltre la metà dei Ghiacciai scomparirà e non solo in Italia .

La calotta della Groenlandia ha perso oltre 4 trilioni di tonnellate di ghiaccio.

E proprio mentre scrivo queste poche righe mi informano che in Groenlandia per la prima volta a memoria di uomo, sulla vetta più alta, Picco della Calotta dove si trova la stazione meteorologica US National Scienze Foundation (3.216 mt) nel mese di settembre ha piovuto per ben quattro giorni.

Non quattro gocce ma una vera e propria pioggia battente come avviene a Parigi, Londra e New York.

La temperatura è rimasta per alcuni giorni al di sopra della media di circa 18 gradi. Ha piovuto acqua a una temperatura tale che l’effetto sul ghiaccio è stato devastante: si sono sciolte 240 Miliardi di tonnellate di ghiaccio dall’inizio dell’anno.

La pioggia ha reso la neve più scura, modificandone l‘albedo della superficie riflettente. E quale conseguenza a questa impennata termica, si sono formati migliaia di piccoli laghi azzurri attraverso i quali scorrono numerosi ruscelli di acqua si sono diretti verso il mare.

Si è trattato di un vero disastro per l’ecosistema della grande isola poiché il variare della capacità riflettente della neve ha aumentato la possibilità che l’effetto dei raggi solari proseguisse per lungo tempo la sua azione di riscaldamento e scioglimento dello strato nevoso.

Fino a pochi anni fa nessuno avrebbe mai previsto uno scenario di questo tipo. Per milioni di anni la parte di ghiaccio che si perdeva nell’Oceano veniva sistematicamente reintegrata dalle abbondanti nevicate a tutte le quote dell’isola. Oggi questo rapporto millenario si è interrotto.

Luglio 2021 è stato il mese più cado di sempre con punte di 22 °C .

Nevica sempre meno a causa dell’aumento della temperatura ma nessuno avrebbe potuto prevedere l’arrivo, addirittura, della pioggia, nemico giurato del ghiaccio ed elemento destabilizzante per l’equilibrio geotermico dell’isola.

Analizzando i dati satellitari degli ultimi 40 anni gli scienziati della scuola di Scienze della Terra dell’Università Statale dell’Ohio – in collaborazione con il dipartimento di Earth System Science dell’Università della California di Irvine e dell’Istituto di Ricerca Marina e Atmosferica dell’Università di Utrech (Paesi Bassi) – sono concordi nel dichiarare che la Groenlandia, come l’uomo l’ha conosciuta, è destinata a sparire inghiottita dalle acque sempre più calde dell’oceano.

Il punto di non ritorno è stato superato e anche se l’uomo intervenisse oggi per contenere le emissioni di CO2 e tentare di rallentare il processo di riscaldamento globale sarebbe comunque troppo tardi.

Per le ragioni descritte il Mar Glaciale Artico è sempre meno freddo, spesso e impenetrabile.

Questa nuova condizione termica consente alle navi commerciali di transitarvi in mezzo talvolta anche senza il rompighiaccio apripista.

Oggi il passaggio a Nord-Ovest è una realtà.

La rotta che nell’emisfero Boreale collega l’Atlantico al Pacifico passando attraverso l’Arcipelago Artico del Canada all’interno del Mar Glaciale Artico rappresenta l’equivalente di 4000 km di rotta risparmiata, per i traffici dall’Europa all’estremo Oriente rispetto al precedente passaggio attraverso il canale di Panama.

Si potrebbe dire quindi che “non tutto il male viene per nuocere” ma in questo caso, attenzione. Poiché ad un immediato e presunto beneficio per l’uomo seguirà una severa lezione da parte della natura.

Walter Pilloni

Divulgatore Ambientale

 

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Affermato Imprenditore, da anni porta avanti la missione di divulgatore ambientale. Laureato in Giurisprudenza, ha pubblicato centinaia di articoli su clima e ambiente, realizzato 3 libri e un programma tv. Per le sue frequentazioni dei mercati asiatici, è stato nominato Ambasciatore di Genova nel mondo. E' consigliere comunale di VINCE GENOVA.

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