Forti di Levante Genova
Vista panoramica dalle alture di Genova

Uno sguardo su Genova dai Forti di levante

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Certamente sono meno celebri degli iconici Diamante, Puin e degli altri Forti del Parco delle Mura, ben conservati e frequentatissimi in ogni stagione da camminatori e biker. Ma, almeno per me, i Forti di Levante di Genova sono stati una scoperta affascinante, frutto del lock down da pandemia.

A novembre dello scorso anno, in lotta contro la sedentarietà da smart working, io e un’amica abbiamo iniziato il programma “gambe toniche”, scarpinate entro i confini della città, che segnavano il limite alla nostra libertà di movimento.

Ogni fine settimana una nuova meta che mi ha portato a scoprire zone di Genova per me assolutamente sconosciute.

E così una domenica, dopo aver studiato l’itinerario, ben descritto su tanti siti di trekking e blog di viaggi, siamo salite sull’autobus direzione Borgoratti.

Obiettivo certo Forte Richelieu, forse anche Forte Ratti e poi chissà. Un’imprevedibilità che ci ha riportate a casa dopo 18 km, tra salite abbastanza impegnative, visioni di mare e rapide discese.

Dopo un primo tratto urbano sulla strada asfaltata tra le case di Borgoratti, proseguiamo in salita lungo una mulattiera che si fa via via più ripida, tra la macchia mediterranea punteggiata di corbezzoli.

Alle nostre spalle si apre la vista sul golfo di Genova, tra mare blu e cielo azzurro che fanno dimenticare di essere nel pieno dell’autunno.

forti genovesi di levante
Salendo al Richelieu

Senza fretta, godendoci il panorama e diluendo la fatica, arriviamo a Forte Richelieu, che possiamo ammirare solo dall’esterno.

La fortezza settecentesca prende il nome dal Duca Richelieu, Maresciallo francese che nel 1746 contribuì alla difesa della nostra città dall’assedio austriaco.

Forti di Levante Genova
Forte Richelieu

Un gran libertino il Duca, pronipote del più celebre Cardinale. La storia ci racconta di numerosi matrimoni, amori clandestini e addirittura di un duello tra due delle sue amanti. E i suoi intrighi di palazzo lo portarono ben tre volte in soggiorno forzato alla Bastiglia.

Dal Forte osserviamo il percorso che ci aspetta per raggiungere la tappa successiva, con l’ampio slargo della ex cava che attraverseremo prima di risalire verso i 560 metri di quota del Ratti.

Cava davanti Forte Ratti
La cava ai piedi del Monte Ratti

E proprio il Monte Ratti ha rappresentato in quel periodo storico una postazione molto ambita, contesa tra austriaci e genovesi, persa e riconquistata con fatica.

Tanto da deciderne la fortificazione, prima con l’edificazione di alcune torri difensive, poi intorno al 1840 con la realizzazione di una caserma fortificata a più piani. Di quella struttura oggi rimane un involucro esterno ben conservato, che corre per oltre 200 metri sopra il quartiere di Quezzi, in un alternarsi di feritoie e finestre per presidiare la valle.

Forti di Levante Genova
Forte Ratti

L’interno, accessibile a tutti, è invece malamente conservato, diroccato, a tratti pericoloso e a rischio crolli. Si entra prestando molta attenzione a dove si mettono i piedi e a cosa si ha sulla testa, ma ne vale la pena.

Interno Forte Ratti
Interni di Forte Ratti

Le aperture delle finestre si affacciano su scorci di mare e le ampie stanze lasciano intuire quella che doveva essere la suddivisione degli spazi, tra locali di servizio e per le truppe.

Forte Ratti
Forte Ratti

Lasciamo il Forte e, non paghe, decidiamo di proseguire verso Torre Quezzi.

L’imponente struttura a pianta circolare venne edificata intorno al 1820 a protezione del Forte omonimo, che risultava poco difeso sul fronte nord. Benché alcune porzioni interne siano crollate, dall’esterno la Torre ha ancora un aspetto decoroso.

Torre Quezzi
Torre Quezzi

Non si può dire lo stesso di Forte Quezzi, che incontriamo lungo la discesa.

Coevo del Richelieu, fu completato solo nel 1800 e successivamente migliorato in epoca napoleonica, grazie al contributo francese. Venne però ben presto abbandonato in quanto la sua posizione non risultò strategica per la difesa di Genova e da lì iniziò il progressivo declino. Oggi ne rimangono solo porzioni dirute.

Forti di Levante Genova
Forte Quezzi

Il nostro percorso volge al termine e la discesa verso Marassi costeggia il complesso del Biscione, fino a raggiungere il primo autobus utile per rientrare a casa.

La sostenibilità del viaggio, l’utilizzo dei mezzi pubblici, rivela qui un altro vantaggio: scegliere in itinere la destinazione finale e la durata del nostro andare, senza il vincolo di dover tornare al punto di partenza per recuperare l’auto.

Tutte le foto sono di proprietà di Claudia Fiori

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Info Claudia Fiori

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Genovese solo a metà, ho i piedi in riva al mare, ma la testa e il cuore in montagna. Ho chiuso la laurea in chimica in un cassetto e il mio laboratorio è diventato il territorio. Mi occupo di progetti per sviluppare il turismo rurale, promuovere l'entroterra ligure con le sue storie e i suoi personaggi, valorizzare un patrimonio poco conosciuto e sorprendente di natura, tradizione, cultura.

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