La scuola Giovine Italia di Genova è di nuovo al centro delle polemiche.
Già l’anno scorso i genitori avevano dovuto procedere con una petizione per evitare l’eliminazione di una sezione dell’infanzia.
Quest’anno tocca alla scuola primaria e secondaria.
A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico i genitori delle prime si sono visti convocare dal dirigente con la notizia di uno spostamento di otto bambini della primaria e otto della secondaria al plesso di Via Burlando.
I bambini della primaria iscritti alla Giovine Italia sono 28, in una scuola dove (sempre a detta del dirigente) le aule sono predisposte per un massimo di 16-18 bambini.
Numerose le proteste visto l’imminente inizio dell’anno.
Se la comunicazione fosse arrivata a gennaio (alla chiusura delle iscrizioni) i genitori avrebbero potuto eventualmente procedere all’iscrizione in un altro istituto o informarsi per un servizio navetta che al momento non è previsto.
Ma la comunicazione è arrivata il 9 settembre obbligando, di fatto, i genitori ad accettare tale imposizione.
La scuola Burlando, pur essendo una scuola molto valida per offerta scolastica e strutturale, è da sempre penalizzata per la lontananza dal centro e per il percorso impervio per raggiungerla. Tanto che da anni la scuola registra sempre meno iscrizioni a differenza della Giovine Italia.
Quindi si arriva alla resa dei conti. Pochi gli iscritti nel plesso Burlando e troppi quelli in Via Montaldo.
La soluzione? Si spostano i bambini.
Poco importa la scelta delle famiglie che se hanno scelto una scuola piuttosto che un’altra avranno avuto i loro motivi. Poco importa che i bambini della Giovine Italia abbiano frequentato per tre anni la scuola dell’infanzia insieme e ora vengano separati da problemi burocratici.
E poco importa se famiglie con 3 bambini debbano camminare oltre 20 minuti per raggiungere il nuovo plesso e altri 20 per tornare indietro e recarsi al lavoro.
Bisogna far quadrare i numeri. Questo è quello che importa.