I liguri sono spesso criticati perché poco inclini alle novità e agli investimenti, soprattutto per rinnovare locali che sono sempre stati apprezzati e per i quali non si ravvede il motivo per cambiarli.
In questo caso, quello che a prima vista potrebbe apparire negativo, si è trasformato in un elemento positivo.
Genova soprattutto, ma anche altri centri della Liguria, conservano veri e propri gioielli.
Botteghe storiche che per oltre 50 anni hanno continuato la stessa attività allo stesso indirizzo, come prevede la legge, ma che spesso tramandano la qualità e la storia di antiche e tradizionali lavorazioni o mantengono uno splendido arredo d’epoca, oggi divenuto oggetto d’ammirazione.
Non è così dappertutto. Molte città italiane sono state vittime del modernismo, dell’assalto di nuove attività come fast-food, outlet, che hanno preso il posto di vecchie e stupende botteghe.
Citarle tutte sarebbe impossibile. Fortunatamente il Comune di Genova ha instaurato un albo delle Botteghe Storiche, mentre la Regione Liguria, da anni, ha istituito il marchio “artigiani in Liguria” destinato alle attività artigianali di qualità della regione, che si impegnano a seguire un disciplinare di produzione.
Botteghe storiche come la confetteria-pasticcerie Romanengo in piazza Soziglia sono dei veri monumenti, che potrebbero divenire in sé dei motivi di attrazione turistica.
Ma non da meno sono la barberia storica Giacalone in vico Raibetta, patrimonio del FAI, la mitica drogheria Torielli e il più genovese dei locali genovesi “Sa pesta”, farinotto e trattoria. Tra i ristoranti si segnalano Bruxaboschi a San Desiderio e Vegia Arbà ad Albaro.
Spostandoci sulle riviere non si può fare a meno di citare il Caffè Defilla a Chiavari e, sempre a Chiavari il mitico farinotto Luchin e la pasticceria Copello. O le pasticcerie Rossignotti a Sestri Levante.
Da non dimenticare a Uscio l’antica fabbrica di campane e orologi da torre Trebino, che ha anche un suo museo annesso all’azienda e il ristorante Manuelina a Recco, che vanta di essere il creatore della focaccia al formaggio.
Nel piccolo paese di Varese Ligure, tra i boschi della Val di Vara c’è il locale che vanta la più antica data di fondazione dell’intera regione: l’albergo e ristorante “Gli Amici”, da provare i suoi famosi croxetti.
A Sarzana l’antica pasticceria Gemmi-Il Loggiato con il dolce simbolo, la spungata. A Savona non si possono mancare gli amaretti di Astengo o i chinotti canditi di Besio, la farinata di via Pia.
Ad Alassio c’è un mito, la pasticceria Balzola con i suoi bacini. A Oneglia (Imperia) lo storico caffè-pasticceria Piccardo.
A Sanremo, proprio a fianco dell’Ariston c’è uno dei fotografi più vecchi d’Italia: il fotografo Moreschi che è giunto all’ottava generazione e vanta un archivio straordinario.
Tra le attività delle eccellenze artigiane non si possono non ricordare le due imprese delle seterie di Zoagli, la sedia di Chiavari dell’azienda Levaggi e il polo della filigrana in argento di Campoligure. Troppo note per parlarne sono le ceramiche di Albissola.
La camera di Commercio di Genova, particolarmente per impulso di Alessandro Cavo, che ha meritoriamente restaurato e riaperto la storica pasticceria-liquoreria Marescotti, ha iniziato un processo di valorizzazione delle antiche botteghe.
In una realtà, che molti credono erroneamente priva di importanti elementi di richiamo artistico, questo patrimonio, fatto opportunamente conoscere, potrebbe essere oggetto di visite e fattore di richiamo turistico non legato a scadenze stagionali.
N.C.