Questo mese di luglio porta con sé ricordi di momenti decisivi nella storia novecentesca di noi liguri. Ricordi che vanno mantenuti indelebili, nel loro mix di epica gloriosa e di minaccia incombente, che alterna memento mobilitante e vigilanza rigorosa. Perseguendo l’idea di una Liguria quale terra della convivenza solidale e democratica, da nutrire di consapevolezza attraverso la narrazione dei fatti emblematici e il recupero della fierezza necessaria per affrontarli.
Cominciamo con i giorni radiosi di un tempo in cui nessuno di noi era già presente: il 21 luglio 1921, a Sarzana.
Quando una squadraccia fascista giunta dalla Toscana sotto il comando di Amerigo Dumini (futuro carnefice di Giacomo Matteotti) per mettere a ferro e fuoco la città, fu respinta e messa in fuga dall’alleanza – caso più unico che raro– tra arditi del popolo, scesi in campo contro l’orda violenta e assassina, e carabinieri, schierati a difesa della legalità democratica.
Alcuni di noi ricordano i giorni della fierezza che portarono il 19 luglio 1960 alla caduta del governo Tambroni, alleato con il Movimento Sociale degli ex fascisti.
Conseguenza dei “fatti” del 30 giugno, in cui la ferma risposta popolare reagì al tentativo di celebrare riti reazionari nella città di Genova, medaglia d’oro della Resistenza.
Quando i nostri camalli abbandonarono le banchine e le officine del porto, risalirono via San Lorenzo muniti di ganci da stivatore ed espulsero da Piazza De Ferrari gli indebiti occupanti. E quando un governo fellone gli lanciò contro le camionette della celere, gli uomini del porto le sollevarono di peso gettandole nella fontana al centro della piazza.
Infine, ancora rimane impressa nella memoria di molti di noi il giorno del dolore: il 19 luglio 2001 di un tragico G8,
della democrazia sfregiata e di una giovane vita troncata, quando mille giochi di potere scaricarono sul nostro territorio il peso soffocante dei loro disegni inconfessabili proprio perché passavano ben sopra la sua testa: il nascente ordine internazionale militarizzato, che rifece le prove generali dopo Seattle e Napoli, che a settembre si sarebbe imposto dopo il crollo di due Torri Gemelle; il definitivo passaggio nazionale a una Seconda Repubblica restaurativa e al tempo stesso costitutiva della simil-democrazia da talk show, fondata sulla sistematica manipolazione della realtà, dopo le feroci avvisaglie negli anni insanguinati delle stragi e della Strategia della Tensione.
Coincidenze di luglio, indispensabili per la riappropriazione di uno spirito ligure che ci rammenti l’impegno per la costruzione della democrazia civica del Terzo Millennio.