Parco di Portofino
Parco di Portofino. Foto: sito ufficiale del Parco di Portofino

Parco di Portofino: perché no al parco nazionale

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Il Parco Regionale del Monte di Portofino è il primo parco nato in Liguria, nel lontano 1935. E’ un ambiente straordinario, uno dei pochi posti dove una natura rigogliosa arriva col bosco sino alla riva del mare. Affacciato su due golfi, da un lato il golfo Paradiso, dall’altro il Tigullio, ospita una varietà di flora e di fauna eccezionali. Recentemente sono stati trovati ben quattro tipi di tartufi diversi. Ci sono poi gli splendidi borghi di Portofino, Camogli, San Rocco e il gioiello dell’abbazia di San Fruttuoso.

Da anni si parla di trasformarlo in Parco Nazionale, sull’esempio del Parco Nazionale delle Cinque Terre, oggi, unico Parco Nazionale esistente in Liguria.

Per poterlo fare occorre aumentare la superficie del parco, attualmente di 1.055 ettari sparsi su tre Comuni. Il terzo è Santa Margherita Ligure. La vecchia ipotesi per ottenere il riconoscimento prevedeva almeno 15.000 ettari. Per questo aveva suscitato la contrarietà di molte amministrazioni locali e anche di componenti economiche e sociali, timorose di veder bloccare uno sviluppo troppo spesso basato sull’unico concetto di utilizzo senza alcun limite del territorio.

Ora, il sindaco di Camogli, Franco Olivari (Partito Democratico) rilancia la proposta di trasformazione in Parco Nazionale, con una novità importante. Potrebbero bastare anche solo 4.000 ettari. A questa proposta si oppone da anni la Lega in Regione, che sta impedendo la discussione sui territori, e quindi con i sindaci.

Regione Liguria sembra sorda sul tema. L’assessore al ramo è Alessandro Piana (Lega con Salvini) che afferma “Nella discussione affiorano diverse strumentalizzazioni…comitati di 15 persone vorrebbero dettar legge sulle scelte della Regione”. Che non sia mai, che le scelte della Regione siano fatte consultando i cittadini e i comitati locali.

L’Assessore aggiunge “non posso non considerare l’opinione delle amministrazioni locali, sono quasi tutte contrarie” (in realtà due su tre). Infine esprime il timore che i vincoli possano danneggiare le imprese agricole, a cui ha già risposto Legambiente “questo tema non è vero, perché i vincoli non bloccano le attività che presidiano il territorio come quelle agricole, ma servono a bloccare le speculazioni edilizie e la cementificazione del territorio”.

Oggi, il Parco di Portofino riceve un contributo annuo dalla Regione Liguria di 600.000 euro su un totale di contributi dati a tutti i parchi liguri di 1.800.000.

Ma lo strumento che finanzia queste risorse si sta prosciugando. E’ infatti basato sulle multe che i Comuni che non raggiungono gli obiettivi della raccolta differenziata, ma continuano a conferire massicce quantità di rifiuti in discarica, devono pagare alla Regione. Dato che i Comuni, pian piano, si stanno sempre più regolarizzando, l’importo di questa ecotassa, inevitabilmente, è destinato a calare.

I Parchi Nazionali invece hanno diritto sia ai contributi statali, che a quelli della Comunità europea. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre per fare un esempio riceve 10 milioni di euro l’anno tra contributi statale e UE. E’ evidente che con cifre simili si potrebbero fare molte cose. Oggi le Cinque Terre, anche grazie a questi fondi, sono un brand conosciuto in tutto il mondo. Inoltre hanno realizzato una serie di iniziative e di opere di grande importanza.

Avere in Liguria un altro elemento di forte attrazione, e il monte di Portofino ha tutte le caratteristiche necessarie per poterlo essere, potrebbe essere un volano straordinario per lo sviluppo turistico.

Inoltre, come ben dimostra il caso delle Cinque Terre, la presenza del Parco non ha affatto danneggiato le attività agricole, anzi è vero il contrario. La notorietà dei luoghi ha giovato moltissimo alla conoscenza del prodotto agricolo per eccellenza delle Cinque Terre, il vino. Oggi richiestissimo ed esportato ovunque.

Per ultimo, ma non per importanza, il tema economico e occupazionale: l’istituzione del Parco Nazionale di Portofino riuscirebbe a dare grande respiro al settore occupazionale, riuscendo a creare opportunità di lavoro nel territorio. Pensiamo a tutti i giovani che sono costretti ad andare via dalla Liguria e che invece troverebbero un’opportunità più vicina, se volessero rimanere.

La discussione è approdata alla commissione ambiente del Consiglio Regionale su mia iniziativa e della Consigliera Selena Candia della lista Sansa. La risposta della Giunta purtroppo, per l’ennesima volta non è ancora stata soddisfacente.

Abbiamo quindi chiesto che l’Università di Genova realizzi uno studio sui possibili impatti socioeconomici del parco di Portofino, compito al quale avrebbe dovuto provvedere l’amministrazione regionale, ma che su questo punto è inadempiente. Con uno studio dettagliato portato avanti da terzi potremmo avere tutti un quadro più chiaro sui possibili sviluppi positivi che il Parco Nazionale potrebbe portare.

Luca Garibaldi, consigliere Regione Liguria PD

articolo scritto dalla redazione de La voce del Circolo Pertini 

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Copertina: Parco di Portofino

 

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