“Ho votato convintamente contro, in Consiglio Regionale, alla proposta del Partito Democratico che impegnava la Giunta a realizzare uno studio socio economico sugli effetti, che questo partito immagina radiosi, dell’istituzione del Parco Nazionale di Portofino nei territori del Levante Ligure.
Il PD avrebbe semmai dovuto farsi promotore di tale studio prima di avventurarsi, nel 2017, a chiedere con il suo allora senatore Caleo, attraverso un emendamento alla finanziaria, la trasformazione del Parco in nazionale. E ancor prima di presentare questo emendamento avrebbe dovuto promuovere un confronto serio con i territori, chiedendo ai sindaci e agli amministratori locali dei Comuni coinvolti dall’allargamento se fossero o meno favorevoli a tale proposta.
Che ciò in allora non sia stato fatto dà veramente da pensare. Presentare un emendamento così impattante su un’area così ampia senza interloquire con i rappresentanti del territorio democraticamente eletti dal popolo è un metodo non soltanto sbagliato, ma del tutto irrispettoso di chi vive e opera su quel territorio”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia e membro della Commissione Ambiente e Territorio.
“Sento poi i rappresentanti del PD – prosegue Muzio – giustificare l’allargamento e l’istituzione del Parco nazionale con il possibile arrivo di fondi comunitari. E’ questa la ragione per cui si chiede di procedere con la realizzazione del Parco nazionale? Per quanto mi riguarda, che arrivino contributi ma siano subordinati all’introduzione di vincoli pesanti in un sistema già iper-vincolato, è inaccettabile”.
“La Giunta regionale, col presidente Toti, aveva fatto una proposta che poteva rappresentare una via d’uscita nel quadro attuale, ma vedo che si vorrebbe procedere in altra direzione.” sottolinea il capogruppo di Forza Italia.
“Bene ha fatto la Regione a depositare nei giorni scorsi un ricorso al TAR contro il provvedimento del Ministero della Transizione Ecologica che dispone, con un’indebita forzatura, la nuova perimetrazione dei confini del Parco”.
“Per quanto di mia competenza, con l’aria che tira e considerata la foga ideologica con cui molti soggetti si stanno muovendo, voterò contro l’estensione del Parco, anche di un solo centimetro, messa in atto con decisioni calate dall’alto, senza rispetto e confronto con tutti i soggetti coinvolti dall’allargamento, a partire da chi vive e investe sul territorio, che andrebbe premiato e non gravato da ulteriori vincoli”, conclude Muzio.