Quando porti qualcuno per la prima volta in Val Gargassa, la reazione è sempre la stessa: “mai avrei immaginato ci fossero posti così in Liguria”. Già, perché dopo aver percorso i primi metri di un tranquillo sentiero pianeggiante, tra prati e boschi ombrosi, improvvisamente ci si ritrova catapultati in uno scenario inaspettato, selvaggio, tra ruvide pareti di conglomerato in cui lo scorrere impetuoso del torrente ha scavato un canyon profondo.
La straordinaria particolarità geologica della Val Gargassa ha contribuito all’eccellenza del patrimonio geologico del Parco del Beigua, permettendogli di entrare nella rete dei Geoparchi UNESCO, un riconoscimento ambitissimo, assegnato in Italia solo ad altre 10 aree protette.
Potremmo essere sul set di un film ambientato nel west americano, invece siamo a Rossiglione, nel cuore della Valle Stura. E stiamo facendo un’escursione in Val Gargassa.
Superiamo il centro del paese e prendiamo la strada provinciale che sale verso Tiglieto, senza perdere la deviazione sulla sinistra che dopo poco indica il campo sportivo del Gargassino, con un ampio parcheggio dove lasciare la macchina. E comincia l’avventura.
La mia prima volta qui è stata con Giulia, Guida del Parco del Beigua e geologa, che mi ha fatto scoprire questa meraviglia nascosta e mi ha spiegato, al di là della bellezza conturbante del paesaggio, le forme e l’origine delle rocce che incontriamo lungo il cammino. Da allora sono tornata più volte, restando ogni volta incantata.
Seguiamo il Sentiero Natura del Parco, che nel tratto inziale è segnato da una doppia X gialla. Ben presto arriviamo al canyon, attraversato dallo scorrere del torrente, che alterna tratti con vivaci cascatelle a placidi laghetti dalle sfumature verde-turchesi.
Le rocce torreggiano scure, ruvide, e anche la vegetazione si è adattata a questo ambiente apparentemente ostile: il suolo è scarso, arido, ideale per ospitare macchie di Euforbia spinosa dai piccoli fiorellini gialli e ciuffi di candida Peverina di Voltri.
Costeggiamo il corso d’acqua percorrendo passerelle in legno e qualche tratto su rocce a sbalzo, agevolati dalle catene a cui sostenersi.
Escursione in Val Gargassa: a ogni passo cambiano le sfumature dell’acqua, le forme delle rocce, gli scorci da fotografare.
Attraversiamo il primo guado sotto l’imponente formazione rocciosa del Muso di gatto (toponimo di un profilo della roccia che ormai non si riconosce più) e di fronte a noi, in una parete scura, fiammeggia un punto arancione. È un solitario Giglio di San Giovanni, in anticipo sulla stagione della fioritura, di norma abbondante nei prati dopo il secondo guado. Tornati sulla sponda sinistra del torrente Gargassa, cambia il segnavia, ora sono tre pallini gialli disposti a triangolo, e cambia anche il panorama.
La salita si fa un po’ più impegnativa, il caldo si fa sentire. Ma via via che si sale di quota lo sguardo spazia libero sopra i canyon e incrocia il Balcone della Signora, una spaccatura verticale nella roccia scura.
Percorriamo un ultimo tratto molto esposto sulla valle sottostante, ma attrezzato con catene, e raggiungiamo un bel punto panoramico, prima di affrontare la parte finale che chiude l’anello e ci riporta al campo sportivo.
Pur non essendo particolarmente impegnativo (si completa in meno di tre ore), questo sentiero non è per tutti, perché presenta alcuni passaggi con catene, non adatti a chi soffre di vertigini, e due guadi. È ideale da percorrere nelle stagioni più miti, primavera e autunno, purché non sia piovuto troppo nei giorni precedenti, altrimenti i guadi potrebbero essere difficilmente superabili. Ricordarsi un’adeguata quantità d’acqua: lungo il percorso non c’è possibilità di rifornirsi.
A proposito di rifornimenti… non vorremo mica tornare a casa a mani vuote, no? Immancabile una sosta per scoprire le piccole produzioni dell’eccellenza casearia locale.
D’altra parte, vacche che pascolano in un ambiente così bello, non possono che essere felici e produrre un latte superbo. I miei indirizzi preferiti: Cascina Battura (lo yogurt al lampone è inarrivabile) e Lavagè (ho una dipendenza dal Blu, un erborinato straordinario), entrambi produttori del circuito Gustosi per Natura del Parco del Beigua.
Per tutte le informazioni sul Sentiero Natura della Val Gargassa, compresa la traccia GPX saricabile, e sui produttori Gustosi per Natura consultare il sito del Parco: www.parcobeigua.it