La Corte dei Conti è stata chiara con il Comune di Genova:
- la gestione “Doria”, con la chiusura di Scarpino e altre scelte poco illuminate ha creato quasi 200 milioni di debiti
- questo buco non può continuare ad essere coperto con il bilancio del Comune di Genova.
Per i genovesi questo significherà un aumento della Tari, già dal 2020, di circa il 20%: una vera e propria stangata nel periodo economicamente peggiore per la città.
Sono quindi iniziati gli attacchi dell’opposizione, in particolare da parte di esponenti del PD comunale (ad esempio Cristina Lodi e Alessandro Terrile) dimenticando che il debito della Giunta Bucci è proprio un’eredità del PD che l’assessore Piciocchi aveva programmato di pagare in dieci anni. Poi però la Corte dei Conti ha rovinato tutti i piani.
E’ difficile però adesso addossare le colpe di tutto a una giunta che non governa più la città da circa 4 anni. Sicuramente si può parlare di una “tassa Doria”, ma per cui si doveva trovare una soluzione in questi anni.
Infatti chiunque abbia provato a difendere la posizione “è colpa di quelli di prima” è stato massacrato sui social.
Il Vicesindaco Piciocchi è persona intelligente e un bravo avvocato, è poco credibile che non conoscesse i rischi dell’operazione iniziata nel 2017. E quindi, quale è stato il vero errore suo e di Marco Bucci?
Il fatto di non spiegare chiaramente ai cittadini la situazione e quello che sarebbe potuto succedere. La soluzione trovata era buona, ma poteva fallire (come è successo) e i cittadini dovevano saperlo.
Come spesso accade però, al Sindaco non piace affrontare discorsi spiacevoli, preferisce concentrarsi sugli aspetti positivi.
Ma questo a volte è un grande errore di comunicazione. E gli errori di comunicazione si pagano.